Nell’entusiasmo per la risorgente economia turistica e gli italiani che avrebbero ritrovato anche se stessi nel divertimento e nel rilassamento, arriva un fendente che attiva un campanello d’allarme. I turisti italiani – giugno, luglio e agosto – sono in calo del 5,7%. Gli operatori non si lamentano visto che i non-italiani sono cresciuti del 3,6%. Sono i dati del Centro Studi Turistici di Firenze realizzati per la Confesercenti (1).
Sapremo poi dove gli italiani sono andati o dove non sono andati. Ma una cosa è certa: l’inflazione post picchi energetici e quella in calo ma che è percepita e vissuta dai consumatori come in permanente crescita, ha fatto le sue vittime.
Questo indica che le politiche del Governo, anche quelle emergenziali per far finta di far abbassare i prezzi alle offerte turistiche, non hanno dato i vantaggi sperati. Mentre i risultati positivi per gli stranieri si potrebbero ascrivere alla notevole promozione fatta all’estero con la pubblicità voluta dal ministero del Turismo.
Il risultato è inequivocabile: “siamo” riusciti a far scappare gli italiani. Dove nel “siamo” ci mettiamo tutti quelli che – politica e imprenditori – decidono sui prezzi. La marcata flessione delle località marine (-3,2%) è il frutto dei servizi a costi stellari di balneari e indotto. Stessa flessione (-3,1%) delle aree rurali e di collina dove vigono ancora le cosiddette offerte degli operatori tradizionali del turismo. La crescita delle città d’arte (+2,7%) conferma che il turismo tiene e migliora dove i prezzi sono più bassi: il boom degli affitti Airbnb (al momento più bassi degli alberghi) e il fatto che nelle città comunque ci sono le offerte economiche delle grandi catene di ristorazione, mentre i biglietti dei musei, nonostante siano anche aumentati di recente, sono comunque a livelli accettabili rispetto alla qualità dell’offerta.
Una grande riflessione per i decisori:
– Imprenditori (per quanto possano essere interessati, oltre al soldo, anche al benessere dei propri connazionali).
– Politici, che devono valutare la bontà delle proprie politiche per contenere i prezzi, sviluppare l’imprenditoria e sponsorizzare in patria la mega-offerta culturale e turistica dell’Italia.
1 – https://www.aduc.it/notizia/estate+turismo+presenze+calo+ma+stranieri+salvano_139744.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc