Un lungo percorso di avvicinamento al lavoro degli uomini che non può essere stato raggiunto solo con l’incarico di Giorgia Meloni alla presidenza del Consiglio: la strada è ancora lunga, se è vero che le donne sole al comando sono ancora pochissime. La cosa più importante che abbiamo imparato dalle nostre storie è a non dare nulla per scontato, a non dormire sugli allori cullandosi nella falsa certezza che un diritto sia tale e rimanga tale per la sola forza d’inerzia. La storia recente ci dice che è necessario restare vigili, con sempre acceso lo spirito critico e con gli occhi bene aperti sul mondo che ci circonda.
Oggi abbiamo così tanto rumore di fondo, teorie di complotto e canali di comunicazione, più o meno deliranti, che ci spingono a credere (e ad affermare) tutto e il contrario di tutto; uscire vivi e pensanti da tutto questo eccesso di notizie, più o meno attendibili e vere, è ardua impresa. Così per fare il punto abbiamo chiesto l’aiuto di Giulia, una donna intrigante, curiosa, leggera, ma al tempo stesso, profonda che come professione è insegnante, con la passione matta di viaggiare a bordo della sua moto, su e giù per il Belpaese.
Giulia Mendola ti consideri una sognatrice incallita, pragmatica per esigenza e pertanto piuttosto disincantata. Cosa o chi ti ha fatto diventare così?
Diciamo che la vita mi ha aiutata a diventare così, (Il dolore e la delusioni), metto il cuore il qualsiasi cosa faccio cercando di rendere tutto bello, come in una fiaba, soprattutto nei rapporti umani (mi fa stare bene), ma spesso non basta, nonostante mi sono sempre spesa per gli altri, il mondo non esita a deluderti e a ferirti. Vivo la fiaba dentro di me, ma con il mondo circostante sono abbastanza pragmatica e disincantata … la gente a volte è così, tristemente prevedibile.
Dietro i sorrisi di circostanza che storia è la tua?
Sintetizzare 10 lustri non è semplice… sono la primogenita di quattro figli, una splendida famiglia, cresciuti come una pigna, il nostro motto “uno per tutti, tutti per uno”, ma quando sei la prima non cresci essendo una priorità né degli altri né di te stessa, c’è spazio sempre per il più piccolo, per il più fragile, per il più capriccioso … l’unica cosa che ricordo è la fatidica frase “Tu sei la più grande”, ”tu sei grande porta pazienza” …. e metabolizzi che gli altri vengono prima di te e di questo mood ne fai una filosofia di vita. Così cominci a dare incondizionatamente a tutti, rendendo fiabesche le vite altrui… Poi arriva il dolore, la delusione, a volte anche la solitudine… e lentamente rimetti tutto in discussione. Oggi alla mia giovane età dietro ogni sorriso di circostanza ci sono io e i miei valori prima di tutto e tutti, chiaramente non penso di essere egoista, ho solo imparato ad avere rispetto di me.
Nella tua vita hai sempre seguito l’amore o l’istinto?
Sono una persona romantica, a volte istintiva, come tutti i romantici vivo le passioni in ogni sfaccettatura.
Da amante di libri e viaggi ci dici com’è la situazione dei siciliani rispetto al resto del Paese?
Nella nostra regione servirebbero percorsi di sensibilizzazione alla lettura. Gli adulti che leggono sono una piccola nicchia, i giovani curiosi esistono, ma si nutrono di Youtube. Molta gente non legge nemmeno il giornale.
Quando la cultura in Sicilia un miracolo? Si dice che da noi funziona tutto per amicizia. Quando vincerà davvero il merito?
Questa frase l’ho sempre sentita , ma per mia fortuna, ho sempre visto emergere il merito ,quando vali, nonostante le amicizie altrui ,vai avanti comunque. La vita premia sempre la costanza, l’impegno e la determinazione che mettiamo in campo per realizzare i nostri sogni. Sicuramente senza amici bisogna faticare un po’ di più e seriamente preoccupata del futuro… sia dal punto di vista educativo che formativo. La scuola ha perso il suo ruolo, ogni giorno ci ritroviamo a fare il braccio di ferro con le famiglie che spesso sono in contrasto con il sistema educativo e formativo. Oggi noi docenti puntiamo sull’autostima dei ragazzi e la semina di valori ormai sconosciuti alle nuove generazioni. L’unica cosa da fare è non perdersi d’animo resistere e lavorare sodo in classe i giovani che hanno voglia di uscire dal limbo ci sono, loro hanno solo bisogno di essere guidati e ogni ogni giorno, animata di forza e coraggio, di bastone e carota, proseguo la mia missione.
A volte il destino può riservare belle fortune: a te è mai capitato?
Dipende cosa intendiamo per fortuna, sicuramente non ho mai incontrato la dea bendata. Mi reputo fortunata se penso che lavoro da 26 anni, che godo di ottima salute, che sono circondata dalla mia famiglia, che ho quattro splendidi nipoti… e soprattutto mi reputo fortunata perché sto bene con me stessa (cosa alquanto rara oggi)
Sei d’accordo con chi sostiene che per ogni donna che emerge nel campo lavorativo ce ne sono venti che abbandonano l’obiettivo?
No non molto, le donne oggi sono più caparbie e determinate degli uomini. Se una donna sa cosa vuole non si arrende, credo che oggi più che mai la donna segua il modello di Sibilla Aleramo…
Società da codice rosso: le cronache purtroppo raccontano spesso casi di stupro. Quando si è perso il senso dell’amore?
Purtroppo l’abuso della rete ha spento ogni emozione. Molti giovani sono ineducati al rispetto, dell’arroganza e della prepotenza ne hanno fatto un valore, hanno sostituito il sesso con l’amore, si ritrovano a 18/20 anni insoddisfatti, alla ricerca di nuovi brividi, nuovi piaceri, ignari del fatto che non conoscono le emozioni più belle. Chiaramente di questa mia visione non si può generalizzare.
Papa Francesco sostiene che dalle cronache di questi giorni bisogna mettere al primo posto la dignità umana, le persone concrete, soprattutto le più bisognose per un futuro fondato sulla fraternità…Una bella sfida: che ne pensi?
Sarebbe auspicabile, per il bene di tutti, ma riconosco che è un’impresa ardua, spesso quando si dà troppo spazio agli altri si perde se stessi… Rispettare l’altro è il punto cardine delle relazioni umani, ma bisognerebbe imparare a rispettare se stessi prima di rispettare gli altri. Oggi le relazioni esistono, purtroppo, solo con il principio del “do ut des“.
Chi ha paura dello straniero?
Chi non si reputa straniero, io ho una visione più ampia uscendo da casa … anch’io sono straniera.
Spesso la scuola è qualcosa di surreale dalle nostre parti: una esperienza che ti ha lasciato basita?
In 26 anni avrei tanto da raccontare, ma mi soffermo su una frase che esplicita il degrado sociale che parte dall’alto.
Alunno: “Prof. io non voglio studiare perché so cosa voglio fare da grande e studiare non serv
Prof: ”dimmi allora, cosa vuoi fare ?”
Alunno:” voglio il reddito di cittadinanza ”…
potrei aggiungere la compagna di casse che dice” ti accontenti di poco, io voglio fare la escort”
I docenti siamo in serie difficoltà, siamo passati dal sogno di diventare calciatore o velina al sogno di arricchirsi con un minimo di fatica.
I social hanno rotto molti tabu: siamo dell’idea, però, che l’uso decorativo che si fa delle donne non ha niente a che fare con il vero ruolo delle donne nella società. Che ne pensi?
Verissimo la tv oggi non è per niente educativa, propone modelli fuorvianti.
Che cosa c’è di più femminile dell’immagine di una donna allo scrittoio che sta leggendo una lettera?
Una donna che va in moto … scherzo!
In questi anni sei riuscita a raccogliere tutti i tuoi desideri?
Sincera? Sono riuscita a realizzare tutto ciò che dipendeva dalle mie forze, dal mio impegno. Non ho realizzato il sogno della famiglia da mulino bianco, forse perché non dipendeva solo da me.
Cosa stai inseguendo in verità?
Te lo dico con un verso di una canzone di Battisti:
”Una libellula su un prato“
Niente in particolare, vivo di quotidianità e creo fiabe che alimentano la bambina che è in me. Alimentare la mia serenità conquistata con sudore.
Cosa hai imparato dalle sconfitte?
Che ogni sconfitta ti forma, ti aiuta a crescere e ti rende più forte.
Chiudiamo con una luce di speranza: Sweet Dreams lo sguardo misterioso di Giulia mentre insegue un sogno?
Apprezzo l’evoluzione, il progresso l’emancipazione, ma sogno il ritorno ai valori. L’amicizia, l’amore, la solidarietà, la famiglia. Sogno la normalizzazione di tutto ciò che oggi è confuso.