La regione Siciliana ha fatto tanto per la lotta all’antimicrobico resistenza e tanto ancora sta facendo. Il tutto è documentato dai decreti relativi all’istituzione dei programmi aziendali di antimicrobial stewardship, di infection control e di sorveglianza delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi. Grazie anche a tali imput, in tutte le aziende ospedaliere si stanno implementando modelli organizzativi e percorsi diagnostico/terapeutici in cui la figura dello specialista infettivologo e di un buon servizio di microbiologia sono elementi essenziali.
Palermo – L’antimicrobico resistenza (AMR), fenomeno galoppante e diffuso, ha assunto i contorni di una vera e propria pandemia silente che in Italia nel 2030 avrà un incremento del 19%. L’AMR rappresenta la prima causa di morte nel 2050, con 10 milioni di morti ogni anno e un impatto importante sulla società.
In base allo studio di prevalenza puntuale sulle infezioni correlate all’assistenza (ICA) in Sicilia, eseguito nel novembre 2022 e pubblicato nel settembre 2023, il 48,6% dei pazienti ricoverati era in terapia antibiotica e di questi, il 12,6%, era in trattamento antibiotico a causa di una infezione ospedaliera. La prevalenza delle ICA è stata del 9,5% nelle medicine e nelle lungodegenze, del 6% nelle chirurgie e del 17,9% nelle terapie intensive. I microorganismi maggiormente rappresentati sono stati in ordine decrescente Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter baumannii, Escherichia coli, Clostridioides difficile e Candida albicans. Soprattutto i primi 3 sono microorganismi multi drug resistant per i quali le scelte terapeutiche sono limitate e costose. Gli stessi spesso sono associati alla mortalità nel paziente ospedalizzato.
Grazie alla Dashboard AMR – Rete MIC, piattaforma interattiva per la sorveglianza delle resistenze batteriche facilmente e gratuitamente consultabile sul sito “Qualità Sicilia SSR”, a cura dell’Assessorato della Salute Siciliano, è possibile avere contezza sulla antibioticoresistenza dei principali microorganismi isolati dal sangue. La dashboard è uno strumento molto importante ed è motivo di orgoglio per la sanità siciliana.
Se ne parla a Palermo, presso l’ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli, nel corso dell’evento “ABSSSI. PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI E INNOVAZIONI NELLE INFEZIONI DI CUTE E TESSUTI MOLLI” organizzato da Motore Sanità, con il patrocinio di Regione Siciliana.
«Il Dasoe assegna importanza prioritaria al problema delle ICA. Tale attenzione di primo livello comporta un impegno multidisciplinare e trasversale alle aree e ai servizi che lo compongono; inerisce, infatti, alle competenze regionali in materia di governo del rischio clinico, di vigilanza sui PDTA, sui sistemi organizzativi interni ai presidi, sulla prevenzione, sulla raccolta e la gestione dei dati nonché, non in ultimo, della formazione specifica» dichiara Salvatore Requirez, dirigente generale del dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico (Dasoe) della Regione. «Alla luce di quanto sopra verranno introdotti sistemi di vigilanza, di valutazione e di salvaguardia che dovranno trovare spazio nei nuovi atti aziendali nonché in adeguati collegamenti con gli annuali piani delle performance al fine di non disperdere il prezioso beneficio scientifico che le centrali tecnologie informative, di cui siamo dotati in maniera esclusiva, forniscono».
«Le infezioni da microorganismi multi drug resistant sono da considerare una nuova pandemia che in tutto il mondo rappresenterà la prima causa di morte nel 2050. Il ruolo dello specialista infettivologo insieme a quello della microbiologia e dell’igiene ospedaliera sono essenziali per contrastare tale fenomeno» sottolinea Roberto Colletti, Direttore Generale ARNAS Ospedali Civico Di Cristina Benfratelli Palermo. «L’ARNAS Civico seguendo le raccomandazioni dell’Assessorato della Salute sta portando avanti programmi aziendali di antimicrobial stewardship, di infection control e di sorveglianza delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi».
«Il fenomeno dell’antibioticoresistenza, impone sempre più l’implementazione locale dei protocolli di terapia antibiotica mirata, e di stweardship antibiotica, riducendo al minimo il ricorso alla terapia empirica, specie se non tiene conto delle evidenze scientifiche ed epidemiologiche – spiega Gaetano Buccheri, Direttore Sanitario ARNAS Ospedali Civico Cristina Benfratelli di Palermo -. Per realizzare tale obiettivo è prioritario promuovere i percorsi che facilitino la tempestività della diagnosi eziologica e, di conseguenza, la terapia mirata, mediante un approccio multidisciplinare, preferibilmente intra ed extraospedaliero, che consenta di gestire in maniera efficiente la problematica clinica ma anche di prendere in carico il paziente nella sua globalità».
«Nell’ambito delle infezioni di cute e tessuti molli causate da gram positivi multi-resistenti, trovano importanza le nuove terapie antibiotiche con farmaci long acting il cui ruolo nella pratica clinica può permettere la gestione di un determinato setting di pazienti sia in regime di ricovero ordinario sia in regime di ricovero diurno» spiega Chiara Iaria, Direttore UOC Malattie Infettive ARNAS Ospedali Civico Di Cristina Benfratelli Palermo. «L’innovazione di tali terapie, altamente efficaci nei confronti di questi germi fra i quali stafilococchi meticillino-resistenti, consiste nel curare con farmaci ospedalieri senza ospedalizzare il paziente. Tale strategia terapeutica da un lato salvaguarda il paziente, specialmente se fragile, dai rischi correlati al ricovero ospedaliero (tra cui ulteriori infezioni correlate all’assistenza), dall’altro riduce i giorni di degenza con un impatto economico non irrilevante per il Sistema Sanitario Nazionale. Si ringrazia la Direzione strategica aziendale, per avere supportato l’iniziativa di Motore Sanità che riteniamo di fondamentale importanza».
Secondo Antonio Cascio, Professore Ordinario e Direttore UOC Malattie infettive tropicali e centro regionale di riferimento AIDS AOU policlinico Giaccone Palermo, «è necessario individuare percorsi clinico assistenziali che possano garantire ai pazienti con ABSSI cure efficaci e degenze brevi utilizzando giudiziosamente anche farmaci long-acting e la telemedicina. L’incidenza delle ABSSSI è in costante aumento, determinando un aumento del tasso di ricoveri ospedalieri soprattutto tra i pazienti anziani e fragili e comportando ingenti costi per i sistemi sanitari. Possibili fattori di rischio per ABSSSI sono l’età avanzata, le comorbidità (in particolare diabete, obesità, insufficienza vascolare, immunodepressione e un recente intervento chirurgico) e la colonizzazione da MRSA. Grazie alla Dashboard AMR – Rete MIC, piattaforma interattiva per la sorveglianza delle resistenze batteriche facilmente e gratuitamente consultabile sul sito “Qualità Sicilia SSR”, a cura dell’Assessorato della Salute Siciliano – conclude il professor Cascio – è possibile avere contezza sulla antibioticoresistenza dei principali microorganismi isolati dal sangue».
Le ABSSSI sono tra le più frequenti patologie infettive in età pediatrica che richiedono terapie antibiotiche e si associano ad alti tassi di ospedalizzazione. «Diversi sono i fattori che predispongono il bambino alle infezioni di cute e tessuti molli e lo espongono al rischio di sviluppare forme cliniche severe e difficili da trattare perché sostenute da agenti antibiotico resistenti» interviene Claudia Colomba, Professore ordinario di Malattie infettive e Direttore UOC Malattie infettive pediatriche ARNAS Ospedali Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo. «La colonizzazione da MRSA, frequente in età pediatrica, è tra i fattori più importanti da considerare nella scelta della terapia antibiotica. Definire il più corretto approccio diagnostico-terapeutico con l’obiettivo di offrire al piccolo paziente la migliore cura con la minor durata dei tempi di degenza rappresenta una priorità in età pediatrica. La disponibilità di antibiotici long-acting, a documentata efficacia e sicurezza nel bambino, rappresenta la migliore risposta per la cura di infezioni difficili con tempi di degenza brevi che non sconvolgano le abitudini e la preziosa routine del piccolo paziente».
«Il ruolo degli Ordini dei Medici di Palermo risiede nell’impegno di fornire un’informazione e formazione multidisciplinare rivolte a tutti i professionisti sanitari, ritenendo che per fronteggiare la pandemia silente dell’antibiotico resistenza sia necessario intervenire con un approccio One-Health». Queste le parole di Salvatore Amato, Presidente dell’Ordine dei medici di Palermo e Consigliere del direttivo Fnomceo. «Negli ultimi anni – sottolinea il Presidente – ci siamo resi conto di quanto la salute e l’ambiente siano strettamente interconnessi tra loro. Serve dunque uno sforzo sinergico tra la medicina umana e quella veterinaria al fine di raggiungere tre obiettivi comuni: prevenire le infezioni, promuovere un uso prudente degli antimicrobici e ridurre al minimo la diffusione dell’antibiotico-resistenza».