Messina – In qualità di portavoce di 23mila studenti, non posso non riportare le sensazioni e gli umori che in queste settimane hanno pervaso gli ambienti del nostro Ateneo.
Primo tra tutti *dispiacere e rabbia*, a prescindere dalla veridicità dei fatti, nel vedere il nostro Ateneo alla ribalta nazionale non per gli importanti risultati raggiunti in questi anni, ma per una storia incredibile.
Quello che è accaduto su approfondirà forse in altre sedi, non si comprende però perché tali fatti vadano ciclicamente a coinvolgere la nostra università. Concedetemi dunque, una domanda retorica: il problema alla base è insito e diffuso nel tessuto sociale del nostro ateneo?
Gli studenti chiedono RISPETTO, fin troppe volte veniamo messi in secondo piano a causa di faide politiche o propagande elettorali, che spostano il focus dell’attenzione su ben altro rispetto a ciò che sono i nostri reali problemi.
Bisognerebbe alle volte ricordare anche ai più scettici che l’università ESISTE grazie alla componente studentesca e che senza di essa nulla avrebbe senso, anche e soprattutto la carica di Rettore non è esente da tale ragionamento. Sul punto coloro anche questa occasione per chiedere a chi di dovere di uniformare l’interpretazione di Statuto e regolamento elettorale al fine di dare un peso maggiore – e segnatamente 64 voti – alla componente studentesca, seguendo quando già avviene nei singoli dipartimenti.
Chiediamo TRASPARENZA, tanto per il passato quanto per il futuro, siamo stanchi di sentirci dire “purtroppo il sistema è così non si può cambiare” siamo giovani e non possiamo permetterci di non credere nel cambiamento.
Auspichiamo al futuro Rettore che possa portare sempre più in alto Unime per dare lustro a questo ateneo che vanta quasi mezzo millennio di storia, Lo deve alla comunità accademica ma soprattutto lo deve alla Città di Messina.
Aurelio Mirko Bringheli
Rappresentante in Senato Accademico