La Festa del Cinema di Roma entra nel vivo e lo fa consegnando il Premio FS al documentario italiano dei registi Alberto Crespi e Steve Della Casa “La nostra Monument Valley”. Il riconoscimento è stato consegnato dallo Chief Communication Officer del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Luca Torchia.
A decretare la vittoria è stata una speciale giuria formata dal giornalista Alessandro Giuli, l’attrice Cristiana Capotondi e dal produttore cinematografico Giampaolo Letta. Presenti anche Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale della Fondazione Cinema per Roma. Ha vinto un film che, come si legge nella motivazione della giura, ha saputo raccontare «il grande cinema italiano senza essere una operazione nostalgia», sottoforma di un «viaggio nella storia e nei luoghi del cinema “italiano” degli anni d’oro». La Festa del Cinema di Roma si concluderà il 29 ottobre.
«Per il Gruppo FS – ha affermato Luca Torchia – è importante sostenere la cultura nel nostro Paese per questo supportiamo manifestazioni come questa. Con il Premio FS, inoltre, sosteniamo il legame che esiste tra il cinema e il viaggio. Il vincitore quest’anno ci porta indietro nel tempo, un viaggio nel passato per dare valore alla nostra storia e cultura cinematografica».
IL FILM VINCITORE
Il cinema italiano negli anni Sessanta ha avuto un periodo davvero indimenticabile, nel quale a Cinecittà si girava ogni tipo di film e i produttori (così come i registi e gli altri collaboratori tecnici) dimostravano una straordinaria capacità nell’arte di arrangiarsi. Per questo i dintorni di Roma diventavano per il cinematografo posti fantastici nei quali si potevano girare film ambientati ovunque: il selvaggio West, Roma antica, il deserto, l’Asia Minore, l’Africa. Località come Tor Caldara, Manziana, Canale Monterano, il monte Soratte, le cascate di Monte Gelato appaiono davvero in tanti film, proprio come nei grandi film americani un paesaggio iconico era la Monument Valley, e cioè quella pianura sterminata nello Utah con i monti scavati dal vento a forma di panettone. Questo documentario si ripropone di raccontare quei posti, di raccogliere le testimonianze di chi ci ha lavorato, di paragonare il diverso utilizzo dello stesso ambiente. E, soprattutto, di fare il punto su un modo di fare cinema a basso costo che in quel decennio ha reso il cinema italiano dominante sul piano mondiale, premiando proprio la creatività e la politica dei bassi costi nel cinema di genere.
I COMMENTI DEI GIURATI DOPO LA PREMIAZIONE
«Viaggiare nel cinema italiano – ha dichiarato Cristiana Capotondi – è un sogno che con questo documentario, vincitore del Premio FS per il Cinema, diventa intrattenimento, svago, conoscenza e infine, seppur non nelle intenzioni, autocelebrazione di una grandezza sociale e culturale che fanno dell’Italia, anche grazie al suo immaginario cinematografico, la meta di un viaggio che non è mai solo “esperience” ma è un passaggio esistenziale. Questo film ci ricorda che bello è essere nati italiani».
«Il cinema – ha affermato Alessandro Giuli – è una delle espressioni più fervide della ricchezza culturale del nostro Paese: fa sognare con il suo fascino intramontabile e al contempo offre uno sguardo dinamico e aperto sul nostro tempo presente. Come Presidente del MAXXI, il Museo nazionale della creatività contemporanea, è un piacere essere parte di iniziative come questa, che contribuiscono a creare valore per tutto il sistema della cultura e fanno viaggiare l’immagine e i talenti dell’Italia nel mondo».
«Il Premio FS per il Cinema – ha concluso Giampaolo Letta – testimonia l’attenzione e la vicinanza con cui FS segue il settore audiovisivo. Il cinema è un mezzo espressivo potente anche per comunicare e promuovere il nostro Paese e i nostri territori generando importanti ricadute turistiche. Ogni storia che viene prima immaginata e poi realizzata è un viaggio che coinvolge tante professionalità. Ed è bello poter premiare il film che rappresenta un itinerario immaginario, suggestivo ed emozionante».