“La sfida per affermare la piena uguaglianza delle persone lgbtqi+ è ancora tutta da giocare nel nostro Paese e se i passi avanti sono questi, non c’è da essere molto ottimisti”: Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, commenta l’apertura del Vaticano sull’accesso delle persone lgbtqi+ ai sacramenti.
“Posto che pensare di escludere le persone lgbtqi+ dai sacramenti ci pare una mostruosità, ci sembra sicuramente importante che il Vaticano abbia voluto sottolineare l’apertura. Non ci sfugge però il contesto complessivo di questa notizia: la settimana prossima a Padova inizieranno le udienze che coinvolgono le famiglie omogenitoriali alle quali la procura ha annullato le trascrizioni dei certificati di nascita dei figli. In altre parole, i bambini e le bambine di quelle coppie, sono sospesi in una sorta di limbo infernale che dovrebbe allarmare chiunque e che purtroppo, invece, non sembra attirare l’attenzione nemmeno della Chiesa. Abituati a secoli di parole omotransfobiche del Vaticano sulle persone lgbtqi+, non possiamo che accogliere con favore ogni pronunciamento in direzione contraria.
Tuttavia non possiamo dire che la notizia ci abbia dato sollievo, in un contesto drammatico per le persone lgbtqi, per i loro figli, per le loro famiglie, prodotto anche dall’odio che per secoli le autorità ecclesiastiche ci hanno rivolto e che ha senza dubbio fatto scuola. Per vincere la battaglia sulla piena uguaglianza – conclude Piazzoni – serve decisamente più coraggio”.