ACTIONAID, VIOLENZA DI GENERE: +43,5 MILIONI DI EURO IN LEGGE DI BILANCIO

ActionAid accoglie con favore la notizia che, con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024, vengono stanziati circa 43,5 milioni di euro aggiuntivi – rispetto a quanto già stabilito dalle norme vigenti  per il finanziamento delle politiche antiviolenza, a cui si sommano ulteriori 91,8 milioni di euro per il biennio a seguire. Si tratta dell’impegno economico più ingente stabilito dalla politica italiana per prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne. 

Il Reddito di Libertà (RdL) è reso strutturale e rappresenta l’importo più elevato mai garantito fino ad oggi, permettendo a circa 2.000 donne all’anno di esser sostenute nel loro percorso di fuoriuscita dalla violenza. Questa misura di supporto al reddito è accompagnata dall’introduzione di un esonero contributivo per il triennio 2024-2026, rivolto alle datrici e ai datori di lavoro che assumono donne beneficiarie del RdL con contratti a tempo determinato o indeterminato. Tuttavia, è importante sottolineare che, nonostante questi sforzi, non saranno coperte tutte le donne che ne avrebbero bisogno, circa 21.000 all’anno (ISTAT, 2021). 

Altra novità nella Legge di bilancio riguarda il potenziamento della rete delle strutture antiviolenza, con un finanziamento aggiuntivo di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Di questi, 5 milioni sono destinati all’istituzione di centri antiviolenza e 20 milioni alla creazione di un Fondo per le case rifugio destinate alle donne vittime di violenza. 

PREVENZIONE A 360°. Il Parlamento si è impegnato anche sul fronte della prevenzione. A partire dal 2024, sono stati stanziati 3 milioni di euro per azioni di formazione continua e permanente delle operatrici e operatori che, a vario titolo, entrano in contatto con vittime o autori di violenza. Per potenziare la rete di centri per il trattamento di autori di violenza sono stati allocati 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Si tratta specificatamente di interventi di prevenzione secondaria e terziaria per intervenire durante e dopo atti violenti ed evitare recidive. La legge di bilancio non prevede infatti risorse specifiche per la prevenzione primaria così da intervenire sulla cultura patriarcale che perpetua la violenza, colpendo una donna ogni 72 ore. Probabilmente tale ruolo è riservato al piano antiviolenza, che però allo stato attuale non stabilisce una previsione finanziaria per tale tipologia di prevenzione.  

“Apprezziamo l’incremento delle risorse per la lotta alla violenza, che permettono di rafforzare in particolare alcuni strumenti a supporto delle donne in fuoriuscita dalla violenza e la rete delle strutture antiviolenza, oltre a potenziare interventi di prevenzione secondaria. Resta tuttavia trascurata la prevenzione primaria, essenziale per scardinare norme sociali e comportamenti che legittimano la violenza o che consentono di perpetrarla. Per questo sono necessarie campagne di sensibilizzazione continue, rivolte sia alla popolazione generale che a target specifici, focalizzate sul contrasto agli stereotipi, sulla parità di genere e sulle cause della violenza maschile contro le donne” afferma Katia Scannavini, Vice Segretaria ActionAid Italia

Benché siano apprezzabili campagne diffuse e continuative per la promozione del numero verde 1522, è altrettanto importante agire sulla prevenzione a 360°. La formazione dovrebbe diventare obbligatoria non solo per chi, durante la propria attività professionale, ha maggiore probabilità di entrare in contatto con vittime o autori di violenza, ma anche per dipendenti e dirigenti del settore privato e pubblico. Fondamentale è altresì sensibilizzare chi genera contenuti che influenzano la società riproducendo e plasmando valori e comportamenti, in particolare i social e mass media, le piattaforme digitali, l’editoria, il cinema e la discografia.  Quando non è possibile imporre obblighi di legge, lo Stato dovrebbe promuovere l’adozione di codici di condotta. Anche la politica ha l’obbligo di prestare maggiore attenzione alla comunicazione pubblica per contribuire a creare un clima di tolleranza zero verso ogni forma di sessismo e violenza di genere. Solo attraverso un approccio diversificato alla prevenzione sarà possibile garantire alle donne di tutte le età una vita libera da violenza, e ciò richiede finanziamenti adeguati e tempestivi.