Qual è il segreto di quasi tutti gli artisti? Saper creare qualcosa davanti alla quale nessuno può avere un dubbio su cosa sia. Matilde Rindi è una fotografa freelance, appassionata di fotografia di ritratto e fashion determinata e curiosa. Ha voglia di farsi notare, lasciando il segno. Come capita quando in una stanza entra qualcuno in abito scarlatto, tutti gli altri, magicamente, scompaiono.
Matilde ha una vera passione per l’incontro con i suoi modelli/e: ogni rappresentazione è diversa perché nasce da questa apertura mentale. Un messaggio creativo che si alimenta di collaborazioni con ragazzi e ragazze, che parla di estetica, creatività, anima e soprattutto seduzione. Scambi creativi davvero essenziali. “Mi piace giocare con le luci e i colori nelle mie foto. Prendo ispirazione da molte forme d’arte, come a esempio il cinema e la musica, e dai social media, come per esempio “Instagram” e “Tik Tok“. Mi piace creare contenuti per i miei social network”. Parola di Matilde Rindi.
Matilde, sei appassionata di fotografia, di ritratto e fashion: come nasce questa tua visione?
Tutto nasce da un gioco…all’epoca una mia amica aveva comprato una macchina fotografica e le chiesi se potessi scattarle delle foto. Da quel preciso momento, qualcosa in me si accese. Non so spiegare la sensazione, ma ho capito che si era creato un legame tra me e la macchina fotografica. Per me la macchina fotografica è come il carburante per una macchina. Grazie alla fotografia ho superato tantissime paure e sono cresciuta tantissimo come persona.
Ho osservato i tuoi lavori e li trovo molto azzeccati: mettono in luce corpi e volti che trasmettono emozione, passione, eros. Il segreto?
Il segreto per me è immedesimarsi nella persona che stai scattando. La prima cosa che faccio sempre è mettere a proprio agio la persona con cui devi lavorare. questa cosa è fondamentale soprattutto per ottenere un’espressione facciale rilassata e tranquilla. Io faccio sempre ridere i miei modelli, o almeno ci provo con tutta me stessa. L’importante per me è che la persona che ho davanti, terminato il servizio fotografico, sia soddisfatta e serena. Cerco di lasciare loro un bel ricordo di me.
Quando finalmente sei entrata dalla porta principale: come hai trovato questo mondo fatto da glamour e seduzione?
Sinceramente non penso di essere passata dalla porta principale. Credo più di essermi intrufolata dalla finestra, senza fare tanto rumore. Questo mondo è immenso e riuscire a scoprirlo tutto è praticamente impossibile. L’importante è crearsi un proprio spazio ed esserne fieri, ed è quello che sto cercando di fare, dando sempre un occhio ai miei colleghi che mi circondano. Fondamentale è crearsi un proprio stile e crederci ciecamente. La concorrenza esiste in ogni campo, ma credo che la semplicità, l’ottimismo e il talento siano le chiavi giuste per riuscire ad ampliare piano piano il proprio spazio in questo mondo infinito.
Possiamo dire che la fotografia ha cambiato la tua vita?
Assolutamente si. La fotografia mi ha cambiata, o meglio mi ha fatto crescere e migliorare. Grazie a lei ho abbattuto il muro della timidezza, che mi ha accompagnato per gran parte della mia vita. La fotografia mi ha dato una sicurezza che non sapevo di avere.
La bellezza quanto è importante per avere autostima? O conta pure altro nella quotidianità?
Nella formazione dell’autostima, secondo me, incidono molti fattori, tra cui la bellezza. Importante è capire cosa realmente significhi la parola Bellezza. La bellezza è soggettiva e mutevole. Il mondo sa cambiando talmente in fretta, che i famosi canoni di bellezza con cui molti fotografi sono cresciuti e hanno avuto successo, sono ormai effimeri. Quello che cerco di insegnare a ogni mio servizio fotografico è apprezzare ciò che si ha e essere fieri di ciò che si è. Per me la bellezza va cercata piano piano e con pazienza in ogni persona. La soddisfazione più grande nel mio lavoro è vedere i volti dei miei soggetti increduli e contenti, mentre guardano le foto ottenute dallo shooting. Quando mi dicono: – è impossibile che sia io, sono troppo bella/o oppure sei riuscita a farmi salire l’autostima – significa che ho raggiunto il mio obiettivo.
Come diari le fotografie, i volti, i corpi, gli sguardi narrano vite, errori e speranze?
Assolutamente. gli occhi sono lo specchio dell’anima. è difficile cercare di nascondere qualcosa, se ti concentri sullo sguardo. Per questo motivo è fondamentale mettere a proprio agio la persona con cui sto scattando. Lo sguardo riflette lo stato d’animo della persona. Qualche volta, per colpa di terzi, ho dovuto scattare persone visibilmente a disagio (soprattutto quando organizzi uno shooting fotografico in centro città, dove molte persone ti osservano e possono distrarre il soggetto che stai scattando), ed è veramente difficile ristabilire la tranquillità. In questi casi tutto il corpo e il viso cambiano.
Cosa ami di più nella vita? Che cosa ti piace di te?
La mia più grande passione è viaggiare. Visitare posti completamente diversi dal tuo quotidiano e immergerti in culture totalmente opposte alla tua. La mia più grande fonte di soddisfazione è essere riuscita ad andare dall’altra parte del mondo, ovvero in Corea del Sud, totalmente in solitaria. Ho visitato luoghi spettacolari e scoperto un sacco di curiosità su una cultura estremamente diversa dalla mia. Ho conosciuto un sacco di persone estremamente gentili e creato dei meravigliosi ricordi in loro compagnia. La cosa che mi piace di più in assoluto di me è la forza di non tirarmi indietro di fronte a nulla, riuscire a intraprendere avventure a scatola chiusa.
Non hai mai paura di passare di moda?
Questo penso che sia il terrore di tutti gli artisti. Secondo me è importante integrare un pò di novità, sempre se sono inerenti al tuo percorso artistico. Fondamentale è stare al passo con i tempi sempre, anche se è molto difficile. Riuscire a cogliere i trend del momento e farli tuoi, riadattandoli al tuo stile artistico.
La terapia necessaria per restare umani?
Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, difficile restare reali e umani, ma è importante ricordarsi sempre, da dove tutto è partito. Adesso è facilissimo crearsi una maschera, un personaggio fantoccio da mostrare su internet, soprattutto sui Social e a volte ci dimentichiamo che dietro quel personaggio, in realtà, c’è una persona vera. Ormai gran parte dei creatori di contenuti si mostrano persone perfette, senza difetti, super ottimiste e che non sbagliano mai, quando in realtà dietro questa maschera si nasconde una persona totalmente diversa da ciò che mostra. Nel mio caso cerco di ricordarmi da dove tutto è nato e che sono arrivata a questo livello grazie alle mie sole capacità. Mi ripeto sempre inoltre che è normale sbagliare, ma è fondamentale capire il motivo dell’errore e imparare a non ripeterlo più. Dopo tutto sbagliare è umano.
Instagram è pieno di estetica iper femminilizzata. Magari qualcuno pensa che sia questa la realtà: capita anche a te?
Essendo del mestiere, percepisco quando una foto è stata ritoccata per avvicinarsi il più possibile ai canoni di bellezza idealizzati dai social. Ormai esistono un sacco di applicazioni che ti permettono di modificare le proprie foto a tuo piacimento, modificando corpo, viso, colore dei capelli ecc. ecc. Il mio obbiettivo è cercare di rompere questi canoni mostrano una bellezza quotidiana, genuina. Quando vado a modificare le mie foto non uso assolutamente strumenti per modificare i connotati di una persona o la fisicità del soggetto. Se lo facessi creerei un prodotto artificiale, probabilmente apprezzato dal pubblico dei social, ma totalmente opposto al mio credo artistico.
Tra tante certezze effimere che cosa attendersi in chiave culturale per il prossimo futuro?
Sicuramente per molto tempo ancora troveremo foto estremamente modificate. Con l’intelligenza artificiale sarà ancora più facile ottenere foto estremamente artificiali senza troppo sforzo. Già adesso vedo molti colleghi avvalersi dell’IA per la creazione dei loro contenuti artistici, quindi mi aspetto un aumento esponenziale di questo tipo di prodotto.
Punti d’arrivo. Qual è il prossimo?
Il mio obiettivo principale è quello di riuscire a collaborare con Brand importanti, lavorando alle loro campagne pubblicitarie, ma anche affiancare e aiutare fotografi già affermati nel loro lavoro, potrebbe essere un ottimo obiettivo futuro. In generale vorrei cercare di continuare a lavorare in questo settore, mantenendo i miei ideali e crescendo sempre più sia professionalmente che personalmente.
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