Prosegue a marzo l’offerta culturale di Officina Pasolini, il Laboratorio di Alta formazione artistica e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca. Sarà un mese di grande varietà di contenuti, come sempre ad accesso gratuito e con tanti nomi prestigiosi della scena culturale e musicale italiana e internazionale.
Ad aprire, sabato 2, il musicista compositore, cantautore, produttore, scrittore, arrangiatore e chitarrista Tony Canto, che sale sul palco del Teatro Eduardo De Filippo in una formazione che vede Ferruccio Spinetti al contrabbasso e Luca Scorziello alle percussioni. Il trio d’eccezione, elegante e essenziale, propone il repertorio del cantautore siciliano dal primo album Il visionario all’ultimo lavoro Piove Saudade.
Canzoni e testi molto evocativi che diventano tramite di sonorità marcatamente brasiliane (2 album pubblicati in Brasile per la Dubas Musica) che appartengono alla famiglia del jazz da un punto di vista armonico. Ecco che i tre musicisti fuoriclasse trovano terreno per esprimere la loro poetica strumentale.
Il giorno successivo, domenica 3 per il suo format Prospettive d’autore, giunto ormai alla quarta edizione, la giornalista e scrittrice Valentina Farinaccio incontra uno degli autori italiani più amati, Francesco Piccolo, a proposito del libro La bella confusione – l’anno di Fellini e Visconti, pubblicato da Einaudi. Il volume è incentrato su due film epocali: Otto e mezzo di Fellini e Il Gattopardo di Visconti, girati contemporaneamente nel 1963 da due registi rivali e profondamente diversi, e ne svela i retroscena. Muovendosi tra il mito e l’aneddoto, la voce inconfondibile dell’autore risveglia milioni di ricordi e regala la luce perduta di un’epoca. Un libro che è anche una sorta di documentario fatto di parole: la potenza dell’arte, i segreti del cinema, i duelli di un’Italia che non sapremmo più immaginare.
Mercoledì 13, è scritto e interpretato da uno scatenato Daniele Parisi lo spettacolo Abbasso Daniele Parisi 2024, versione aggiornata del suo one-man show che raccoglie i pezzi migliori dell’autore, regista e attore diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, premiato come miglior esordiente italiano al Nuovo Imaie Talent Award al Festival del Cinema di Venezia e miglior attore protagonista alla 14ª edizione del Montecarlo Film Festival per il film Orecchie di Alessandro Aronadio. Si legge nelle note di presentazione: “show esplosivo, fatto di ritmi affabulanti, umorismo allucinato, doppelganger surreali, loop sonori, performance sceniche e vocali, fondendo la cultura popolare con l’assurdo, con il nonsense”. Sul palco Parisi è solo con una chitarra e un microfono, impegnato in un gioco esistenziale, tragicomico, che parla di morte, solitudine, identità e che, pur senza la presenza di un’orchestra, comici e ballerine, richiama alla memoria la tradizione italiana dell’avanspettacolo.
Torna mercoledì 20, Io non ho mai condotto da Martina Martorano, che lo ha scritto con Leonardo Parata. Dopo lo scoppiettante successo della prima puntata, la conduttrice giocherà con nuovi ospiti, attori, musicisti, scrittori, performer, sportivi e chef pronti a sfidarsi in un’atmosfera informale e a improvvisare ruoli e interazioni con il pubblico, tra gli imprevisti disseminati dalla regia parlante di Leonardo Parata. Tanti i nomi a sorpresa di questo spiazzante live podcast.
Giovedì 21 sarà presentato in prima assoluta a Officina Pasolini il docufilm Miradas del musicista Mauro Palmas e del regista Tomaso Mannoni. Miradas in lingua sarda significa “sguardi” ed è proprio una composizione di sguardi, persone e luoghi protagonisti di una lunga attività di spettacolo, studio e ricerca il film che racconta sedici edizioni di “Mare e Miniere”, rassegna Itinerante di Canto, Musica e Danza Popolare che viene realizzata ogni anno nel sud della Sardegna, dalla primavera all’autunno. Tra scene tratte dai concerti, una collezione di brani eseguiti dal vivo, laboratori e interviste agli artisti, il documentario prova a comporre un quadro della musica popolare mediterranea ritratto dal suo stesso interno. Un racconto sotto forma di diario di espressioni artistiche ed esperienze formative di un insieme eterogeneo di persone di ogni età ed estrazione, provenienti da ogni parte del mondo: volti, lingue, voci, suoni e stili che si intrecciano e si fondono in un percorso culturale unico, vissuto come occasione irripetibile di partecipazione, unità, crescita, identità e libertà. Alla proiezione si affianca un incontro-concerto condotto dalla regista radiofonica e critico musicale Elisabetta Malantrucco, cui parteciperanno, con gli autori, la cantautrice Elena Ledda e Giacomo Vardeu, giovanissimo virtuoso dell’organetto.
Sabato 23 Lina Gervasi, polistrumentista affermata e curiosissima, presenta Beyond the Mirror, il primo album in veste interamente di compositrice, in cui protagonista indiscusso è, con la sua cantabilità, il theremin, il più antico strumento musicale elettronico. Inventato nel 1919 dal fisico sovietico Lev Sergeevič Termen (Theremin in Europa), questo affascinante strumento, dal suono magico e inconfondibile, che non prevede il contatto fisico dell’esecutore tanto che le mani sembrano sfiorare l’aria, è centrale nella scrittura di Lina Gervasi, anche quando dialoga con altri strumenti come archi, pianoforte, chitarra, synth, voci, campionamenti, loop ed effettistica che aiutano a delineare ancor più il suo suono, accompagnando il suo canto attraverso emozioni e note. Ad accompagnarla sul palco Denis Marino (anche arrangiatore e produttore del disco) che si alterna tra chitarre, synth, loops & live sequences. Special guest della serata saranno il fondatore della storica band dei Goblin, Claudio Simonetti e il tastierista Lorenzo Dada.
Mercoledì 27 per la rassegna sui giovani talenti del jazz a cura di Roberto Ramberti, saliranno sul palco del Teatro Eduardo De Filippo Daniela Spalletta e Stefania Tallini. Cantante e compositrice, Daniela Spalletta è considerata una delle principali voci italiane ed europee del Jazz Contemporaneo, della Musica da Camera e dell’Ethno-World Music e vanta collaborazioni con importanti musicisti del panorama internazionale fra cui Gegè Telesforo, Seamus Blake e Fabrizio Bosso. Tra le più importanti e apprezzate pianiste e compositrici jazz, Stefania Tallini si è imposta per il suo originale linguaggio pianistico e compositivo, in cui fonde influenze provenienti dal jazz, dalla musica classica e da quella brasiliana. Ha collaborato con grandi nomi del panorama mondiale, come Jaques Morelenbaum, Stefano Di Battista, Roberto Gatto, Tiago Amud, tra i molti. In duo, queste brillanti musiciste si incontrano al crocevia di alcune passioni comuni: Jazz, Repertorio Antico e Cameristico, Musica Contemporanea e Tradizionale, oltre a brani originali, il tutto esplorato e rielaborato attraverso un ampio ricorso al linguaggio dell’improvvisazione.
Il mese di marzo di Officina Pasolini si chiude, giovedì 28, con un nuovo ConversaConcerto che vedrà protagonista il prodigioso pianista brasiliano Amaro Freitas, uno dei più innovativi artisti dei nostri tempi. Dai bassifondi di Recife nel nord-est del Brasile a icona del jazz internazionale, Amaro Freitas, ha guadagnato l’attenzione internazionale con il suo approccio unico e sorprendente alla tastiera, creando una musica che è un’esplorazione stravolgente della tradizione ritmica e musicale brasiliana proiettata verso orizzonti di fulminanti e elettrizzanti sperimentazioni jazz. Il suo stile pianistico percussivo trae origine dalle sonorità tradizionali del Pernambuco e dai jazzisti che lo hanno influenzato, soprattutto Monk e Corea, la sua ricerca si concentra sul valore spirituale di storie dimenticate, filosofie antiche e figure ispiratrici del Brasile nero. La serata, introdotta da Max De Tomassi, sarà l’occasione ideale per conoscere da vicino questo giovane, straordinario artista, acclamato dalla critica di tutto il mondo.