Bene per il Codacons l’inversione di tendenza sui mutui registrata da Bankitalia, con i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni che a gennaio sono scesi al 4,38% dal 4,82% di dicembre. Tuttavia, rileva l’associazione, le politiche rialziste sui tassi imposte dalla Bce negli ultimi due anni continuano ad avere effetti pesanti sui costi dei mutui a carico delle famiglie italiane.
In base a una elaborazione realizzata dal Codacons a gennaio 2024 sui siti di comparazione specializzati in mutui, per un finanziamento a tasso variabile dell’importo di 150mila euro con durata di 30 anni per l’acquisto della prima casa, la migliore offerta sul mercato prevedeva una rata mensile da 767 euro, contro i 442 euro del mese di settembre 2021, equivalente a un maggior esborso annuo di +3.900 euro.
Per un mutuo da 100.000 euro a 25 anni la migliore offerta di gennaio presentava una rata da 557 euro contro i 346 euro di settembre 2021, pari ad una maggiore spesa da +2.532 euro annui.
Per un mutuo da 200mila euro a 20 anni la rata mensile è salita a gennaio addirittura di 454 euro rispetto al 2021 (da 858 euro a 1.312 euro), con un impatto annuale pari a +5.448 euro.
La riduzione dei tassi registrata a gennaio è sicuramente un segnale positivo sul fronte dei mutui, ma la strada per tornare alla normalità è ancora molto lunga – analizza il Codacons – Una riduzione influenzata non solo dallo stop alla politica dei rialzi della Bce, ma anche dal crollo delle erogazioni causata dalla forte contrazione delle compravendite immobiliari registrata in Italia nel 2023 .