Palermo – “Siamo sconfortati, addolorati, e stanchi di sentire le solite frasi di solidarietà dalle istituzioni che poi non si trasformano in atti concreti a tutela della vita dei lavoratori. Vogliamo sapere perché questi cinque operai sono scesi in quel tombino incontrando la morte in modo assurdo”.
Lo hanno chiesto a gran voce i segretari generali di Cgil e Cisl Uil Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana, Luisella Lionti insieme a Ignazio Baudo per la segreteria di Uil Sicilia, durante il sit in davanti la Prefettura di Palermo, che si è svolto stamani in contemporanea con le quattro ore di sciopero indette ieri dai confederali, appena giunta la notizia della tragica fine dei cinque lavoratori a Casteldaccia: Epifanio Alsazia, 71 anni, il contitolare della ditta Quadrifoglio; Giuseppe Miraglia 47 anni, Roberto Raneri, di 51 anni, Ignazio Giordano, di 57 anni e Giuseppe La Barbera il più giovane di tutti, appena 28 anni, operaio interinale dell’Azienda acquedotti di Palermo. “E’ una cosa inconcepibile, perché sono soffocati, perché non avevano secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, le maschere che in questi casi sono vitali” si son chiesti tutti i lavoratori palermitani che hanno scioperato e partecipato al sit in in via Cavour.
“Vogliamo siano chiarite le responsabilità, se gli operai dovevano o no fare quel tipo di intervento. Non si può tollerare una tragedia così grave – hanno aggiunto Ridulfo, La Piana, Lionti e Baudo – , dopo i tanti sit in, i tanti appelli per la sicurezza che ormai quasi ogni mese ci vedono impegnati. Basta con le promesse, se davvero le istituzioni pensano che la vita di chi va a lavorare sia fondamentale e prioritaria rispetto ad ogni altra logica, allora agiscano subito”.
I segretari di Cgil Cisl Uil Palermo, con i segretari regionali e le federazioni hanno incontrato poi il Prefetto di Palermo. “Il Prefetto convocherà nei prossimi giorni la conferenza permanente su salute e sicurezza con tutti i soggetti coinvolti, compreso Inps e Inail. Bisogna unire le forze perché dobbiamo costruire insieme tutte le iniziative necessarie per tutelare e salvare la vita di tutti i lavoratori”. “Abbiamo ribadito che siamo stanchi di frasi di solidarietà, dalla politica ora vogliamo reazioni concrete e soprattutto un grande sforzo fra istituzioni, parti sociali per avviare una seria e vera programmazione di tutti gli interventi necessari sul fronte della prevenzione, dei controlli, della formazione dei lavoratori, della verifica degli appalti, perché le aziende che li ottengono devono essere in regola su tutti i fronti, ancor più su quella della sicurezza” hanno concluso Ridulfo, La Piana, Lionti e Baudo.