Goffredo Bettini (Pd): Non vedo rischi scissione, pluralismo voci è ricchezza

“Una scissione? Non vedo questo rischio. Anzi, credo che la pluralità delle voci favorisca il voto al Pd. Sto vedendo nei sondaggi che stiamo migliorando, nonostante il dibattito e le presunte divisioni. Questo ci deve indicare la via per il futuro. Nel Pd abbiamo diverse culture e ridurle a una soltanto diminuisce lo spazio di voci che possono arrivare ai vari pezzi della società italiana e convincerli. A questo pluralismo va concessa la possibilità di rapportarsi permanentemente alla società”. Così il dirigente nazionale e co-fondatore del Pd, Goffredo Bettini, nel corso di un’intervista con il direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone, parlando delle divisioni interne al Pd.

Landini leader? sindacalisti non lo sono mai stati

“Landini leader della sinistra? Non credo ci sia questa ambizione. Lui è uomo intelligente e sa bene quale sia il suo mestiere, e il mestiere del sindacalista è una cosa molto diversa. Io non ho mai conosciuto un leader del sindacato che sia poi riuscito a diventare un leader politico, forse Marini nella sua tradizione politica. A sinistra no. E parlo di grandi personalità. Togliatti amava molto Di Vittorio, c’era un rapporto di grande considerazione e rispetto. Ma poi Togliatti ha avuto con lui grandi scontri politici che hanno ridimensionato il ruolo di Di Vittorio come dirigente politico”. Prosegue Bettini

Rutelli? Serve persona affidabile per area moderata

“C’è una spazio politico interessante, che è anche una tradizione nel Paese: parlo dell’area laica, liberale e garantista, che ha sempre avuto, anche nella prima Repubblica, un peso di circa il 10%. Renzi e Calenda l’indole unitaria proprio non ce l’hanno e, anzi, si sono messi l’uno contro l’altro anche quando stavano insieme. Abbiamo il pericolo che quell’elettorato si sprechi o faccia un ago della bilancia ambiguo, con ammiccamenti a destra. Invece noi abbiamo bisogno di una forza di quel tipo affidabile e contro la destra”. Conclude, parlando del possibile e futuro ruolo politico dell’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli.