FABBRICA DEL VAPORE. APRE AL PUBBLICO LA PRIMA PERSONALE IN ITALIA DI SHEPARD FAIREY (OBEY)

Milano – Apre al pubblico domani, giovedì 16 maggio, negli spazi della Cattedrale presso la Fabbrica del Vapore “OBEY: The Art of Shepard Fairey”, la prima esposizione museale in Italia interamente dedicata a Shepard Fairey (OBEY), uno degli street artist più influenti a livello internazionale. La mostra, coprodotta con la Fabbrica del Vapore e promossa dal Comune di Milano, è curata dallo stesso Shepard Fairey e dalla galleria Wunderkammern in collaborazione con il Gruppo Deodato, e resterà aperta fino al 27 ottobre 2024.

L’itinerario espositivo è stato ideato appositamente per la Cattedrale della Fabbrica del Vapore, concependo lo spazio come fosse una città: da una piazza centrale si diramano cinque differenti percorsi che conducono lo spettatore alla scoperta delle tematiche più rappresentative dell’arte di Obey, attraverso una selezione di opere scelte dall’artista: accanto a un corpus di lavori, tra i più significativi della sua produzione, saranno presenti numerosi pezzi unici inediti.

OBEY – to obey, in italiano obbedire – è la parola che Shepard Fairey ha scelto come proprio nome d’arte in modo provocatorio, invitando in realtà l’osservatore a sviluppare il proprio senso critico e a disobbedire alle convenzioni sociali, quando necessario. Dagli inizi e fino alle opere più attuali, la sezione “Propaganda” è espressione dell’impegno socio-politico di Shepard Fairey. Tra i molteplici lavori spicca HOPE, opera realizzata per la campagna elettorale di Obama che nel 2008 ha definitivamente consacrato l’artista al successo su scala mondiale.

Alcune opere di Obey sono diventate bandiera di speranza e pace al servizio del popolo. Nella sezione “Pace e Giustizia” sono presenti lavori come Defend Dignity, immagine centrale della campagna “We The People” del 2017, usata dai manifestanti durante le proteste per un’America più inclusiva. Shepard Fairey si è schierato a favore delle minoranze anche in opere come “Embrace Justice”, “Muhammad Ali” e “Voting Rights are Human Rights”, sempre visibili in mostra. Il suo desiderio è quello di un futuro migliore e più giusto per l’intera umanità, come cita nella sua opera “The Future is Equal”.

Altra sezione della mostra è quella dedicata all’Ambiente. Mediante composizioni armoniose, caratterizzate principalmente da motivi floreali, Shepard Fairey evoca l’immagine di un mondo delicato e fragile, che ciascuno di noi è chiamato a preservare. Obey utilizza metafore per raffigurare il nostro Pianeta: una donna con il volto rigato da una lacrima nell’opera “Tear Flame”, oppure un carico fragile nell’opera “OBEY Cargo Fragil”. Con “Paint it Black”, l’artista denuncia una Terra sempre più inquinata, dipinta di nero, e suggerisce un miglior uso delle fonti energetiche rinnovabili.

La musica per Obey è stata, ed è tuttora, una grande fonte d’ispirazione. Shepard Fairey emula l’aspetto universale del linguaggio musicale e lo traduce nel proprio stile audace e provocatorio. Nella sezione “Musica” l’artista rende omaggio a miti come Chuck D, Bob Marley e Joe Strummer, ricordando allo spettatore gli stessi valori e messaggi. Diverse le album cover esposte, HPM (multipli dipinti a mano) che l’artista ha ideato come fossero le copertine dei vinili dei suoi artisti preferiti. Molti di essi richiamano il titolo di canzoni, come “Countdown to Armageddon” dei Public Enemy e “Smash it Up” dei The Damned.

La tecnica di Shepard Fairey, dopo oltre tre decenni, non ha mai perso l’animo punk rock. Alle forme geometriche e alla palette minimalista, composta prevalentemente da rosso, nero e beige, si aggiungono nelle nuove opere composizioni più armoniose e colori più caldi che diventano un espediente decorativo per bilanciare messaggi sempre più provocatori. Emblematici della sezione “Nuove Opere” sono lavori come “Swan Song” e “Icon Stencil with Flames Study”, l’evoluzione più recente dello sticker OBEY nato dall’accostamento di colori psichedelici. Queste e altre opere inedite, prodotte nel 2024, sono esposte e presentate al pubblico per la prima volta in occasione di questa mostra.

La personale di Obey, grazie ad un’idea di Urban Vision Group, valicherà i confini di Fabbrica del Vapore per vivere anche nella città: una selezione di opere della mostra sarà infatti “esposta” sui maxi-impianti digitali di Milano rendendo la Street Art di Obey digitale.

Infine, Shepard Fairey regalerà alla Città di Milano il suo primo murale in Italia nel quartiere Gallaratese in via Adolfo Consolini 26; ideato nell’ambito della residenza artistica alla Fabbrica del Vapore, verrà realizzato nella cornice del festival di Arte Urbana Manifestival, promosso dalla Fondazione Arrigo e Pia Pini con il supporto di Orticanoodles e Wit Design, e sarà inaugurato il 22 maggio alle ore 13.30. Il murales al quale Obey sta lavorando in questi giorni è un manifesto di “Pace”, tematica profondamente sentita dall’artista e dalla comunità dei cittadini e delle cittadine del quartiere Gallaratese, protagonisti di questo progetto perché coinvolti nella selezione del tema da proporre all’artista.