Messina – Dal 30 aprile il limite relativo alle emissioni elettromagnetiche è salito da 6 V/M a 15 V/M, nel silenzio generale dei media impegnati ad alimentare opposte fazioni tramite il succulento piatto dei conflitti internazionali. E capita così che mentre gli studenti occupano le Università in favore della Palestina e nei talk show si sventola il vessillo della difesa a spada tratta di Israele, la nostra salute subisce un attacco senza pari con l’aumento esponenziale dell’intensità dei campi elettromagnetici secondo il solito copione da divide et impera di cui tutti parlano, ma che nessuno all’atto pratico riconosce.
Il Comitato Leonida 2.0 nato per la difesa delle libertà individuali ha, a questo proposito, tentato di coinvolgere il sindaco Basile nello sviluppo di una riflessione in merito citando l’ordinanza del 2020 in cui l’allora sindaco De Luca aveva bloccato l’installazione del 5G a seguito di potenziali effetti nocivi sulla salute.
Da allora a parte una legge statale che ha scoraggiato qualsiasi iniziativa dei sindaci in proposito, il tema non ha trovato più alcun tipo di riscontro né a palazzo Zanca, né all’interno della roboante campagna elettorale dell’ex sindaco, oggi impegnato con esponenti politici precedentemente impegnati nella battaglia al 5G oltre che alle multinazionali del farmaco. Il centro cittadino, nel frattempo, praticamente tappezzato di antenne.
In nome della presunta innocuità delle onde emesse da tali stazioni radio, in nome ancora una volta, del benessere di una collettività i cui contorni non sono assolutamente chiari e il cui potere decisionale pare trarre linfa vitale in luoghi “lontani” dalla persona umana. Il comitato Leonida 2.0 sollecita con estrema urgenza un incontro con le autorità preposte, volto a scongiurare quello che da più parti è stato definito come uno “tsunami” elettromagnetico i cui effetti rimangono al momento ignoti per via dell’assoluta incapacità delle autorità sanitarie di porre attenzione a pericoli che non si sostanzino in agenti virali e batterici. Il comitato invita la cittadinanza a prendere coscienza del problema, prima che si sostanzi in irreparabili danni alla salute pubblica.