Rossella Fiorani: anche l’imperfezione ha la sua bellezza

Rossella Fiorani ogni tanto prova a scollegarsi dal mondo e quando appare in pubblico lo fa senza preoccuparsi delle sue imperfezioni, perché le persone sono più belle quando si sentono se stesse. Eppure la formula di bellezza che fa di Rossella una icona esiste: ha la sindrome della banda amniotica e le mancano parti delle dita di mani e piedi e ciononostante nel 2017 ha partecipato a Miss Italia sfilando senza le protesi e fu eletta «Miss Coraggio».

Direte: quanta forza ci vuole per sfidare il destino? Tanta, tanta, tanta… Nessuna adolescente è mai contenta del suo corpo. Tutte le ragazze guardandosi allo specchio si odiano. E’ una faccenda seria, quella del corpo e dell’immagine, per le donne. I social hanno fatto sì che tutto debba passare attraverso il nostro aspetto fisico. E così le ragazze odiano la propria faccia, i propri capelli e la propria pancia. E più si guardano e più i difetti aumentano al punto di cadere in depressione per colpa del bullismo, degli hater e di tutta quella cattiveria che è sparsa sui social.

La storia di Rossella è una faccenda non serie ma serissima. La sua imperfezione è il frutto di una malattia: la banda amniotica si forma in seguito alla rottura del tessuto placentare, per cause non ancora chiare. Le bande di tessuto derivanti possono imbrigliare le estremità del feto e causare deformazioni o addirittura amputazioni di arti, oppure possono impedire il corretto l’afflusso sanguigno e determinare una crescita anomala degli organi interni. Le bande amniotiche sono sottili fasce di tessuto che si formano all’interno della placenta. Se si aggrovigliano intorno al feto possono ridurne la crescita in alcune parti del corpo o arrivare addirittura ad amputare gli arti.

Rossella anima libera

“Durante l’infanzia ho subito discriminazioni e bullismo da parte dei miei coetanei a causa della mia diversità – racconta – situazione che mi ha portato per diverso tempo a nascondermi grazie a delle protesi estetiche. Tutto ciò mi creava tante incertezze di fondo…oh mio Dio, devo essere perfetta, mi esamineranno. Poi, ho realizzato di dover cambiare prospettiva: è mia responsabilità essere me stessa, essere imperfetta, mostrarmi come sono. Così, giorno dopo giorno, ho lavorato sulle mie fragilità emotive. Ho capito che nel quotidiano si ha la possibilità di dire quello che voglio essere: la vera bellezza è non avere paura di mostrarsi agli altri. Mostrare il mio lato umano. Le persone devono smettere di cercare la perfezione. Vorrei che tutte le persone che hanno il mio stesso problema si sentissero più forti, infischiandosene dei giudizi degli altri”.

Mettersi a nudo con anima e corpo

“Esistiamo con tante caratteristiche diverse e tutti meritiamo rispetto – dignità – amore – diritti. Non esistono corpi giusti o sbagliati né più o meno meritevoli. Più o meno abili, più o meno magri, vicino allo standard…cosa significano questi aggettivi? Niente! Mai cercare di assomigliare a qualcuno, ma essere la miglior versione di se stessi. Amiamoci e accettiamoci così come siamo. Il mio più grande desiderio è sempre stato quello di essere libera. Libera dalla paura del giudizio e del pregiudizio, dallo sguardo degli altri, dalle etichette, dai limiti che poteva portare l’essere nata diversa. La libertà di scegliere di partire quando voglio, libertà di dire ciò che voglio, libertà di esistere ma soprattutto la libertà di essere me stessa. La mia vita è una battaglia costante perché ogni limite per me diventa una sfida da superare: penso agli episodi di bullismo, alla lotta con me stessa per arrivare ad accettare la mia diversità e a piacermi, le difficoltà nello studio e nel lavoro, un percorso in salita che mi ha regalato grandi soddisfazioni”.

L’incontro più importante di Rossella è quello con sé stessa. Non so quante persone avrebbero il coraggio di prendere la propria “imperfezione” e trasformarla in un’opera d’arte, che tutti possono guardare e giudicare. E farlo senza tralasciare nulla: non le cattiverie, non i momenti poco lusinghieri. Perché bisogna accettare che la vita non è tutta rose e fiori: è un luogo misero dove troverai sempre qualcuno che ti bolla come una “bambola rotta“, e per quanto forte tu possa essere, se glielo permetti, ti mette in ginocchio e ti lascia senza niente per sempre.

E così parla della sua manina con ironia…  senza mai perdere il sorriso, e ogni giorno sui social scrive che «la diversità è bellezza». Rossella  ha creato su Telegram un canale che unisce tutte le persone colpite dalla stessa malattia con l’obiettivo di trasmettere positività, motivazione e forza. “Molte persone purtroppo non si accettano, si mostrano timidamente nelle foto che pubblicano proprio come facevo io i primi tempi”.

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. Ci sono momenti in cui i sogni vanno protetti ed è vietato nominarli e altri in cui urlarli li fa realizzare. Essere audaci aiuta, una qualità che a Rossella non fa difetto. La bellezza di piacersi e di mostrarsi senza filtri.

“Mi sono laureata alla Magistrale di Fashion Management presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e la mia esperienza di vita, accostata allo studio universitario, mi ha portato a svolgere la mia tesi di laurea sull’argomento “Moda e disabilità” e a conseguire la laurea con il massimo dei voti, traguardo di cui sono molto orgogliosa. Sono molto determinata e quando voglio raggiungere un obiettivo sono pronta a fare tutti i sacrifici necessari. Quando ero piccola sognavo di avere una persona che mi desse forza e mi spronasse e che mi aiutasse a vedere la mia situazione con occhi diversi. Ci ho messo così tanto tempo per costruire questa consapevolezza di me che ora la proteggo gelosamente, e chiedo scusa per non essere stata capace di difendermi quando avrei dovuto. Ora sono più forte e proprio come le onde dell’oceano mi sento in grado di spaccare il mondo”.

Epilogo

L’incontro con Rossella ci regala frammenti di una storia che non pretende di insegnare, ma dice quanto c’è da sapere. Lei è la coscienza che ci interroga: che cosa siamo se non abbiamo un cuore. Il rischio è un finale in dissolvenza con l’anima che esce di scena per lasciare il posto al cinismo, all’arroganza: purtroppo il cielo stellato non l’osserva più nessuno. Che la differenza vera, nel cambiamento dei giudizi, dei comportamenti, dell’accettarsi imperfetti, la farà uno scatto culturale. Che non è più tempo di corpi di plastica ma di purezza. Di amore. L’essenziale è che ci sia amore. E anche la fortuna di aver incontrato Rossella. Già.