Cuccioli di maiale picchiati e mutilati senza anestesia: la nuova inchiesta shock di Animal Equality in uno dei maggiori allevamenti della Germania

L‘organizzazione internazionale Animal Equality rilascia oggi la sua più lunga e approfondita inchiesta sotto copertura condotta da un investigatore che ha trascorso quattro mesi a documentare le condizioni di uno dei più grandi allevamenti di maiali della Germania. L’investigazione mostra gravi violazioni delle norme sul benessere degli animali, tra cui uccisioni illegali, maltrattamenti e negligenza. Si sospettano anche mutilazioni di routine.

L’inchiesta è stata realizzata alla fine del 2023 all’interno di un allevamento che ospita circa 25.000 maiali allevati per la loro carne. I principali ritrovamenti documentati mostrano:

 

  • Femmine di maiale e i loro cuccioli uccisi in modo brutale da personale non adeguatamente formato: si può osservare, per esempio, un operaio che spezza il collo di diversi maialini a mani nude con un movimento rotatorio, una pratica vietata in Germania, e operatori che scagliano a terra i maiali con violenza;
  • Un operatore che insegue un maiale ferito cercando di stordirlo con una pistola a proiettile captivo senza riuscirci e ferendo l’animale al cranio. Allo stesso animale, poi, l’operatore taglia la gola con un coltello: questa sembra essere una pratica comune nell’allevamento investigato, dato che i filmati mostrano molti maialini morti che giacciono sul pavimento con la gola tagliata;
  • Un operatore che schiaccia con il piede il collo di un maialino e gli taglia la gola quando questo non è ancora sufficientemente anestetizzato;
  • Un operatore che taglia la gola a un maialino sul cosiddetto tavolo di macellazione. In seguito, l’animale giace impotente sotto una pila di maialini morti respirando ancora;
  • Un maialino viene spinto a terra come punizione per non essersi mosso da un operatore, che si siede sul corpo dell’animale e lo prende più volte a pugni sul muso.

Secondo quanto documentato da Animal Equality, i maltrattamenti sugli animali nell’allevamento tedesco sono ricorrenti: gli animali vengono indiscriminatamente presi a calci, picchiati, inseguiti nei box e lanciati all’interno della struttura dai dipendenti, sbattendo con forza le zampe e la testa contro le pareti e il pavimento di cemento.

La dottoressa Claudia Preuß-Ueberschär e il dottor Jochen Weins, esperti indipendenti di benessere animale, commentano così questi filmati: “Si tratta chiaramente di brutali abusi sugli animali. Questo comportamento non può in alcun modo essere spiegato con una cattiva condotta dovuta a ignoranza o a richieste eccessive nei confronti degli operatori, ma corrisponde a una deliberata, ripetuta e brutale crudeltà nei confronti degli animali”.

L’inchiesta evidenzia una generale mancanza di cure veterinarie prima, durante e dopo la castrazione dei maiali che comporta alti tassi di mortalità. I cuccioli di maiale vengono castrati attraverso un’incisione addominale, ma alcuni di questi animali non vengono preventivamente disinfettati e non presentano punti di sutura esterni: questo provoca un alto rischio di infezione e mette in dubbio le qualifiche professionali del veterinario. Le immagini mostrano inoltre un maialino che viene castrato mentre ancora si muove, mostrando di avere sensibilità durante la procedura.

L’investigatore sotto copertura ha documentato anche come ai maiali di pochi giorni di vita venga amputata la coda nonostante il regolamento UE vieti la mutilazione di routine delle code dei maiali. Dalla castrazione senza un’adeguata anestesia e senza le successive cure mediche necessarie per le ferite infette, l’incuria dilagante provoca grave sofferenza agli animali.

Animal Equality ha consegnato i filmati alle autorità giudiziarie competenti. Sono state inoltre formulate accuse penali contro l’allevamento e i singoli dipendenti. “La nostra inchiesta sotto copertura dimostra ancora una volta che queste condizioni non sono situazioni eccezionali o casi isolati. Le nostre immagini mostrano chiaramente che gli abusi, l’abbandono e le uccisioni illegali sono parte integrante del sistema” dice Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa.