IL DOMENICALE SETTIMANALE DI CULTURA CHE MANCA AL CENTRODESTRA

Non solo vacanze ma anche “lavoro” come sempre non richiesto. Nelle settimane trascorse in Sicilia, ho consultato alcune annate, per la precisione il 2003, 2004, 2005 del settimanale Il Domenicale, una rivista che usciva regolarmente ogni sabato in tutte le edicole italiane a partire dall’Ottobre 2002 al novembre 2009, diretta da Angelo Crespi con la partecipazione di una società presieduta da Marcello Dell’Utri.

Il settimanale si occupava di cultura in generale, di politica, storia, letteratura, teatro, cinema e musica. Il suo stile era quello della cosiddetta Terza pagina della stampa periodica, si ispirava infatti al modello dei sunday paper del mondo anglosassone.

Il Domenicale esprimeva un pensiero liberal-conservatore, a tratti anche cattolico, ma annoverava tra i propri collaboratori anche numerosi intellettuali ascrivibili al mondo del liberalismo classico, del libertarismo, della destra storica, facendo proprie istanze contro il pensiero debole, il relativismo, il nichilismo. Non mancavano anche contributi di pensatori radicali, liberal-socialisti, o più espressamente di sinistra.

Dagli articoli e studi presenti nei vari numeri si può convenire che il Domenicale in ben sette anni ha intrapreso numerose battaglie a cominciare quella contro il politicamente corretto, che in Italia veniva considerato radicato nella cultura post-comunista. Altre battaglie sono state quelle contro i luoghi comuni della storia italiana (la Resistenza intesa solo come espressione del mondo partigiano comunista), contro il catastrofismo ambientalista, contro un certo darwinismo, contro l’arte contemporanea intesa come dissacrazione.

Nei sette anni di pubblicazione numerosi sono stati i collaboratori assidui de il Domenicale, professori universitari, scrittori, poeti, intellettuali, storici dell’arte, esperti di cinema: tra i più presenti ricordo Marco Respinti, gli storici Ugo Finetti, Sergio Bertelli e Aldo A. Mola, Marco Meschini, Michele Dolz, Alberto Leoni, Giuseppe Romano, Beatrice Buscaroli a Massimiliano Parente, Davide Brullo, Guglielmo Piombini, Massimo Venuti, Marco de Paoli, ma tanti altri hanno firmato articoli per l’interessante magazine. Naturalmente non farò una presentazione di tutti i numeri, farò una selezione dei fascicoli, ma anche degli articoli o studi presenti nei vari fascicoli.

La spinta ad occuparmi de Il Domenicale è la stessa che mi ha portato ad occuparmi del mensile “Percorsi”, la rivista diretta da Gennaro Malgieri. Nasce tutto dalla pubblicazione del libro “Conservatori” (Edizioni Ares, 2023) degli studiosi Marco Invernizzi e Oscar Sanguinetti. Questo mio contributo abbastanza impegnativo, lo offro a tutti quelli che sono interessati perchè nasca in Italia un movimento conservatore perchè cambi radicalmente la politica italiana. E’ una proposta velleitaria? Ho iniziato a monitorare i numeri dell’anno 2003. Di solito ho preso in considerazione gli interventi inerenti alle pagine di Storia (L’Altra Storia, Finestre Aperte), attualità, cultura, di politica, raramente altri settori.

Nel numero 3 del 18.1.03, da segnalare l’inserto sul grande narratore britannico Tolkien, Oggi:“Viaggio al centro della Terra di Mezzo”. La Storia e i protagonisti de Il Signore degli Anelli. Addirittura il Dom presenta i dialoghi in elfico del film Le Due Torri. Nel nome di Iluvatar.

Del n.4 del 25.1.03 in Finestre Aperte (due pagine intere) presenta il regista Martin Scorsese. Su Hollywood e il film, da segnalare una scheda di Rino Cammilleri. In questo fascicolo presente un approfondimento dell’invasione della penisola italiana di Napoleone: “Il carabiniere contro Napoleone” di Oscar Sanguinetti. Non tutti gli italiani accolsero a braccia aperte il despota francese. Infine da segnalare l’inserto dedicato a Celine, scrittore francese eccentrico.

N.5/1.2.03 In prima pagina La Parola alla Destra. Il Dom nello Speciale mette intorno a un simbolico tavolo: Marcello Veneziani, Alessandro Campi, Pino Rauti, Gennaro Malgieri, Domenico Crocco a riflettere sulle radici e sull’identità della Destra in Italia.

N.6/8.2.03 I Cristiani alla Guerra. Alberto Leoni, in prima pagina affronta il tema del Vangelo e la Spada. Il Miles Christi, scrive Leoni, dall’Impero Romano a Carlo Magno, dalle Crociate alla difesa di Bisanzio. Osservando la Dottrina della Chiesa. Il cristiano non ha mai praticato il pacifismo se non come opzione personale. Eppure – combattente fra i samurai di Shimabara, a Vienna con Giovanni Sobieski, in Vandea e in Tirolo, in Spagna e in Messico – ha sempre anteposto la missione alle armi. Il Concilio di Arles scomunicò i disertori e S. Ambrogio benedì la prima guerra di religione.

Nel numero 8, segnalo nell’inserto di Finestre Aperte: intervista allo storico tedesco Ernst NOLTE, Il Male e la Storia. Gli 80 anni dello storico controverso, accusato di tutto, ma non è reo di alcunchè. Ma ha molti meriti, fra i quali quello di ricordare il nome completo del progetto hitleriano (Nazionalsocialismo) liberandolo dalle pie censure del politicamente corretto: nazionalsocialismo. “Hitler, un vero democratico”. Divenne fuhrer grazie alle urne. Intervista di Gianluca Montinaro.

  1. 9/1.3.03 Stalin, uomo della Pace. Marco respinti nel trafiletto a sinistra fa riferimento alla Memoria del Gulag. Mentre in Finestre Aperte, si discute su Il Fascismo, fra Tradizione e rivoluzione. L’ideologia mussoliniana non ebbe tentazioni conservatrici e fu persino diversa dal nazionalsocialismo. Cercava di cambiare l’uomo. In questo fu moderno come il marxismo?
  2. 11/15.3.03 PACE (VERA) E GIUSTIZIA (SEMPRE). Nel 1° inserto, Finestre Aperte: Gli umanitari con la ghigliottina di Mingardi e Stagnaro e Apologia (meritata) della Grande Europa di Marco Respinti. Una interessante sintesi sulla figura del pensatore colombiano Nicolas Gomez Davila (1913-1994) e sul saggio di Brugman, La Magna Europa, ripreso dallo studioso Giovanni Cantoni. L’Occidente (quello vero) è la nostra Patria. Non è una espressione geografica, ma una prospettiva, una bandiera. Interessanti riferimenti bibliografici al tema trattato da Respinti. Ultimo inserto dedicato a Casanova e poi da segnalare un interessante articolo di Claudio Risè, “Padri stritolati negli ingranaggi della ‘fabbrica dei divorzi’”. Una delle più potenti lobby contemporanee ha dichiarato guerra all’istituzione della famiglia. Viene presentato il libro di Risè, “Il Padre. L’assente inaccettabile” (San Paolo).
  3. 13/29.3.03 Lo Scontro tra Civiltà. Non è un auspicio scrive Marco Respinti, ma una storia antica e ancora attuale. Il contrasto tra Europa e Asia, dura da più di duemila anni. Da quando Ippocrate preferì i barbari agli asiatici. L’Asia contro l’Occidente secondo la lezione dello storico elvetico Gonzague de Reynold. Siamo alla geo-Storia.

N.14/5.4.03 Si occupa della Chiesa, la Guerra e gli USA. Esportare la democrazia. Come garantire sicurezza e libertà secondo Massimo Teodori. Nel 3° inserto di F.A. Alberto leoni ci parla del Mito Militare dell’Occidente. A piedi, a cavallo, con la spada o il fucile. Come si è evoluta durante i secoli la partecipazione alla guerra degli occidentali fino alla richiesta della Pace Perpetua. E poi il lungo e sanguinoso conflitto tra Islam e Cristianità…

N.16/19.4.03 Una prima pagina dedicata a Cuba e Fidel Castro: la voglia di libertà finisce all’ergastolo. Adriano Dell’Asta invece nell’inserto di F.A. Dedica le due pagine al grande martire ortodosso, Pavel A. Florenskij, sacerdote russo (matematico e filosofo) fucilato dai bolscevichi.

N.19/10.5.03 Il fascicolo si occupa di CICERONE,“La voce che manca”, un pensatore autorevole che incarni i valori civili di un popolo, le esigenze politiche,  le aspirazioni letterarie. Fondo di 1a pagina del direttore Angelo Crespi. Oggi gli intellettuali postmoderni hanno immolato la verità agli interessi di bottega.

N.22/31.5.03 LA MORTE DEL PENSIERO. Le classifiche dei libri più venduti, tutte politicamente omogenee. L’ultimo studio di una egemonia culturale che muore tra le risate dei comici e le banalità dei gialli. Ne parla Cesare Cavalleri, direttore delle Edizioni Ares di Milano. A pagina 3, Francesco Pappalardo tratta del milite italiano che in epoche passate combatteva in un quadro istituzionale, culturale e religioso della Vecchia Europa, definita Sacro Romano Impero dalla Chiesa Cattolica. Pappalardo definisce questi militi come la Grande “Internazionale” delle Armate Cristiane a difesa della “Vecchia Europa”. In F.A. Da segnalare una pagina su Eugenio Corti, uno scrittore autenticamente popolare a cura di Marco Meschini.

N.23/7.6.03 COME SI SCRIVE LA STORIA. In prima pagina il dibattito su l’attentato di Via Rasella tra Bentivegna-Bertelli innescato da il Domenicale riapre un caso doloroso. I motivi del più tragico attentato partigiano. Il discorso continua nelle due pagine di F.A. Cosa guadagnò il PCI dalla strage di Via Rasella? Uno studio di Sergio Bertelli. “La Chiesa ha bisogno dell’Arte”: mi attrae il titolo, di Beatrice Buscaroli. E’ una frase che ha scritto Giovanni Paolo II nella Lettera gli artisti nel 1999.

  1. 24/14.6.03 La STORIA si fa anche con la POLITICA. Lo scrive Massimo Caprara a proposito dei fatti di Via Rasella, per il revisionismo necessario che bisogna sempre essere pronti a farlo. La Storia venga lasciata agli storici e non venga usata come arma demagogica della Politica. La sezione de L’Altra Storia si occupa del Far West, c’era ordine e libertà, scrive Guglielmo Piombini. Secondo la vulgata è sinonimo di disordine, ammazzamenti e ruberie. Ma la Storia racconta tutta un’altra Storia. Lo Stato Federale c’era poco e i pionieri portarono la civiltà ovunque andarono

N.25/21.6.03 A pagina 3 Lucio Lami affronta la ristrutturazione di una villa, quella dei Raimondi di Fino Mornasco (CO) che sostanzialmente fu l’alcova del comandante dei Mille. “Garibaldi in marcia verso il grembo di Giuseppina”. Garibaldi ferito. Lo curò la marchesa pure di notte. E qui viene fuori il solito ritratto di Garibaldi grande donnaiolo. Le due pagine di F.A. Presentano le pagine che saranno pubblicate in seguito da Il Domenicale, in merito al libro di Russell Kirk (1918-1994), “The American Cause”. Mezzo secolo di conservatorismo USA. Per Marco Respinti, Kirk fu un innamorato dell’Occidente. Le 500 dense pagine consacrano lo storico delle idee Russell Kirk padre indiscusso della Destra statunitense del secondo Novecento. Le due pagine sono firmate da Lee Edwards.

N.26/28.6.03 LE MENZOGNE ECOLOGISTE descritte da Bjorn Lomborg, un verde veramente scettico. Autore del saggio “L’Ambientalista scettico”. Non è vero che la terra è in pericolo” (Mondadori, pp 520)Nella sezione L’Altra Storia, Marco Meschini ci parla della spada nella roccia a zonzo per l’Occidente.

N.27/5.7.03Con questo fascicolo, nella sezione (RI) LETTURE inizia la 1a puntata della pubblicazione The American Cause. Anzitutto crederci. Cominciamo sfatando i falsi miti e saremo a metà dell’opera. Non si tratta di essere tutti americani, ma di ricordare che gli americani sono figli e nipoti degli europei. Quando uscì The American Cause, il governo di Washington decise di distribuirlo alle Forze Armate.  Continuando ad osservare il fascicolo in “Labirinti della Comunicazione”, Leonardo Facco, presenta il film di Renzo Martinelli sul frate cappuccino che sconfisse i turchi a Vienna nel 1683 con l’aiuto della Madonna. Marco d’Aviano (1631-1699) la battaglia iniziò proprio l’11 settembre 1683.

N.28/12.7.03 All’interno del fascicolo segnalo un interrogativo di Juan J. Linz che mi ha colpito: “Ma i regimi militari sono davvero fascisti?”, Linz è autore di un pamphlet interessante, “Fascismo, Autoritarismo, Totalitarismo”, pubblicato da Ideazione. E’ un contributo di chiarezza. Inoltre da segnalare il testo, il Rapporto che ogni anno ACS (Aiuto alla Chiesa che Soffre) pubblica sulla Libertà Religiosa nel mondo. Segue la 2a puntata di The American Cause di Russell Kirk, III° capitolo – I Principi morali: La natura dell’uomo. La causa americana riposa sulla forza e sulla solidità dei principi cristiani, non solo su teorie e istituzioni politiche ed economiche.

N.29/19.7.03 In prima pagina, intervento del direttore Angelo Crespi: “Cade il fascismo. Gli intellettuali si adeguano”. Da Balilla a comunisti in un sol passo”. E’ nota arcinota la lista di intellettuali, giornalisti, artisti, docenti universitari sul libro paga del regime, amplificatori del verbo, esegeti di dottrina, teorici del razzismo, autori di inni o di suppliche per quieto vivere o per la carriera, massa d’urto disciplinata e fedele della propaganda, passati dall’oggi al domani al PCI e all’antifascismo militante. 3a puntata di The American Cause di R. Kirk. IV Capitolo. I Principi morali: La Chiesa e lo Stato.

N.30/26.7.03 Mi limito a segnalare la 4a puntata del libro di Russell Kirk, V Capitolo I Principi Politici: La Libertà ordinata. Quella Americana è una cosiddetta rivoluzione che non sovvertì anzi, conservò. Tagliò i legami con la madrepatria (l’Inghilterra) quando questa si dimenticò delle sue stesse tradizioni culturali, politiche e giuridiche. Le colonie allora interruppero istituzionalmente per mantenere culturalmente. Completamente opposta alla Rivoluzione Francese del 1789, poco francese e molto sovversiva come disse Edmund Burke. Tre sono le idee politiche cardine della Civiltà Occidentale Cristiana: La Giustizia, l’Ordine e la Libertà. E’ questo il cemento della società americana.

N.31/2.8.03 “La Democrazia è innanzitutto dubitare dei democratici”, è l’editoriale di Angelo Crespi. Il revisionismo storico è il vero campo di battaglia. La critica agli intellettuali “antifascisti” che invece erano fascisti. Il Dom riprende dal Corriere della Sera un servizio dove si vede Togliatti che non volle salvare Gramsci dalle carceri fasciste. 5A puntata del Libro di R. Kirk.

N.32-33 del 9/16.8.03Comincio a segnalare l’intervento di Giulio Meotti: “Il Terrore cominciò il 14 luglio”, bastano le lettere dell’ambasciatore Gouverneur Merris che firmò la Costituzione statunitense e aborrì la Rivoluzione giacobina, per a sfatare il mito delle “Due rivoluzioni”, quella “buona” del 1789 e il Terrore. (RI)LETTURE continua la presentazione di The American Cause di Kirk. VI° I Principi Politici: La Repubblica Federale. Le istituzioni politiche nordamericane, attraverso una fitta e intricata rete di pesi e contrappesi, di colli di bottiglia e al contempo di ampie libertà concrete, di filtri e di selezioni, assicura non certo il paradiso in terra, ma una società vivibile al cui centro vi sono la persona e le associazioni e le intraprese…Mentre il modello giacobino si fece varco distruggendo i corpi intermedi fra persona e Stato. Una delle frasi che Kirk ha amato di più è dello storico Jacob Burckhardt: gl’ideologi sono dei “terribili semplificatori”.

  1. 34/23.8.03 Il libro di Kirk, affronta La Libertà di essere liberi. VII° I Principi Economici. L’Economia Libera. Il dibattito su americani e filoamericani. Il soldato americano che combatte per i propri padri e per i templi del suo Dio. Infine da segnalare l’inserto sulla demografia: nel mondo meglio essere in tanti di Guglielmo Piombini. Tutti i periodi d’oro della Storia e dell’economia hanno coinciso con un aumento della popolazione. Oggi, invece, l’Europa (e forse la sua civiltà) è destinata a una lenta fine…

N.36/6.10.03. 8 Settembre 1943: E’ MORTA LA PATRIA. QUALE? Contesa più che vilipesa. Forse non è mai esistita. Eppure molti morirono per (come disse Beppe Fenoglio) costruire una casa piccola, magari seria. Ne parla Cesare Mozzarelli. 60 anni fa l’Italia cadde a pezzi. Ma già sbriciolavano le sue mura di cartone Elena Aga-Rossi interviene sugli eroi dei Balcani. Non tutti gli italiani fuggirono alla chetichella. Aldo A. Mola nello speciale 8 settembre scrive che saggiamente il Re Vittorio Emanuele decise di salvare lo Stato. Nel caos generale, fece l’unica cosa possibile in quel frangente. Andò nelle Puglie, dove non c’erano né i tedeschi né gli Alleati. E assicurò la continuità istituzionale. Il libro di Kirk: VIII° capitolo I Principi Economici. Nella presentazione Respinti scrive che Russell Kirk è un tradizionalista, anzi con lui il conservatorismo americano ha conosciuto una vigorosa rinascita della propria componente tradizionalista. Tuttavia per Kirk il tradizionalismo non è stato mai il contrario dello sviluppo.

N.37/13.9.03 The American Cause. Contro gli USA per sport. IX°- I professionisti dell’antiamericanismo. Ogni questione politica in fondo è una questione teologica diceva il pensatore spagnolo Juan Donoso Cortes, “Saggio sul Cattolicesimo,il liberalismo e il socialismo”. Anche Russel Kirk riconduce i mali delle ideologie ai vizi morali che perseguitano l’uomo. La civiltà deve essere costruita sopra inclinazioni morali rette quindi antiideologiche. In questo capitolo Kirk definisce l’ideologia una religione capovolta e senza Dio, riecheggia il pensiero dello scienziato della politica Erc Voegelin. Inoltre le ideologie assumendo il potere spesso diventano ideocrazie, religioni capovolte che si fanno istituzione, Stato. “L’ideologia – scrive Kirk- promette una caricatura della visione cristiana del Paradiso […] Filosoficamente e storicamente parlando l’utopia ideologica è folle”. “Gl’ideologi utopisti promettono ciò che né essi né nessun altro possono assicurare: ossia promettono di rendere perfette la natura umana e la società, mutando le leggi e le istituzioni sociali. La loro utopia deve però sempre restare la terra del Nessun luogo”.

  1. 38/20.9.03 Il Mito della Resistenza Rossa. Interviene Ugo Finetti. Fabbricata ad arte per mantenere il consenso, la presupposta supremazia morale del PCI e dei suoi nipoti è un’invenzione che si basa su una lettura falsa della storia: i comunisti come unico baluardo contro il fascismo. L’antifascismo come categoria dell’essere. Ugo Finetti è autore di un prezioso e documentato saggio, pubblicato da Ares, “La Resistenza cancellata”, una sorta di mitologia quella comunista sublimata in un antifascismo innalzato da categoria storica a categoria dell’essere. In (RI)Letture: Americani. E orgogliosi di esserlo. IX°- I Professionisti dell’antiamericanismo. Dal libro The American Cause di Kirk. Ultima puntata. Gli Stati Uniti non sono affatto come ce li siamo mille volte immaginati e come altrettanto spesso ce li hanno raccontati, dentro e fuori gli USA stessi. R. Kirk ha dedicato una vita intera a spiegare a illustrare e a documentare questa verità. The American cause è una sorta di “Manuale del Buon Americano”
  2. 39/27.9.03 La Democrazia, ha bisogno di Leader di Angelo Crespi, che ci ricorda che la monocrazia non è l’anticamera della dittatura. I Totalitarismi intanto nascono sempre da sistemi parlamentari deboli. Oggi c’è bisogno di Capi Carismatici, di una nuova élite di governo. E Pietrangelo Buttafuoco, scrive provocatoriamente, Mussolini era davvero un grande statista. Alessandro Frigerio analizza i dieci secoli di Monarchia in Italia. Il suo riferimento è a casa Savoia e all’opera dello storico Aldo A. Mola, direttore dell’Istituto Giolitti, il quale spiega perché oggi non possiamo non dirci un po’ tutti monarchici. Un’opera monumentale quella di Mola, “Storia della Monarchia in Italia”, (Bompiani pp 910). Le due pagine interne ne Il Genocidio dimenticato, si occupano del Genocidio della VANDEA 1793-1794, contributo di Reynald Secher e poi Marco Respinti ricorda la nefasta cancellazione della memoria, Il massacro giacobino della Vandea è il grande prodromo degli eccidi del Novecento. Troviamo anche un contributo di Aleksandr Solgenicyn: Giacobinismo crudele. Come il comunismo.

N.41/11.10.03 9 Novembre per la Libertà di Marco Respinti. Il segreto meglio celato del secolo XX° è come siano riusciti il socialcomunismo a scomparire nel nulla e il suo personale politico e ideologico – milioni di persone – a svanire senza lasciare traccia. Ma soprattutto a passarla liscia, avendo massacrato, impuniti, milioni d’innocenti. Non ci sogniamo cortei di ammanettati, tanto meno vagoni piombati che deportino frotte di comunisti. Apprezziamo che il nostro Parlamento fa del 9 novembre (data del crollo del Muro) la Giornata della Libertà dai Totalitarismi.

N.42/18.10.03 Grazie a Dio per il Papa. 25 anni di Pontificato contro il relativismo. E’ l’occasione per rileggere il cuore dell’enciclica VERITATIS SPLENDOR, DEL 6 AGOSTO 1993, fulcro del Magistero di Giovanni Paolo II. Marco Respinti, nel trafiletto di sinistra, giustifica l’interesse del Dom per la Religione. E scrive il Dom non è un settimanale cattolico, però ama raccontare fatti che abbiano rilevanza culturale. Pierluigi Zoccatelli in 2a pagina si interroga, “Non c’è più religione o ce n’è troppa”, dal momento che è la religione a causare il peggior dei mali nel mondo, dagli attentati dell’11 settembre alle malefatte delle sette. Zoccatelli commenta il libro “Dio è tornato. Indagine sulla rivincita delle religioni in Occidente”, (Piemme2003), autori Massimo Introvigne e Rodney Stark.

DOMENICO BONVEGNA

dbonvegna1@gmail.com