FISE, la denuncia di una mamma: Ha permesso a pedofilo di lavorare con minori, va commissariata

 
Roma – ‘Noi, bambini abusati, messi a nudo davanti a giudici e psicologi; il nostro aguzzino libero di fare l’istruttore a 100 metri da casa nostra, nascosto e tutelato dalle associazioni e dalla FISE (Federazione italiana Sport Equestri’, un ‘criminale che ha navigato nell’ombra.

Ho rabbia, ma sono in dovere di continuare in prima linea questa guerra contro il marcio per me, per mio fratello Giacomo che, a 34 anni, per questo enorme peso sulle spalle, non ce l’ha fatta’. E’ la sofferta videotestimonianza di Giovanni Fornasier, vittima quando era bambino di pedofilia da parte dell’istruttore di equitazione, Daniele detto ‘Dani’ che lavorava in un circolo ippico della provincia di Biella. La giustizia ordinaria ha fatto il suo corso con una sentenza di condanna del pedofilo confermata in Cassazione, non ancora quella sportiva, questa la denuncia portata in conferenza stampa alla Dire oggi dalla mamma dei due fratelli, Lorella Tempia, e per questa ‘inerzia’ della FISE, come l’ha definita la ‘mamma coraggio’, ha chiesto il commissariamento della Federazione che proprio a breve eleggerà il nuovo presidente nazionale. Invitato a partecipare, ma assente, il presidente in carica, Marco Di Paola, al quale la famiglia dei due fratelli abusati ha chiesto negli anni un chiaro impegno affinché il pedofilo non fosse messo nelle condizioni di avvicinare altri ragazzini. Così finora non è stato, come emerso da riscontri presentati in conferenza stampa, salvo il deferimento di 8 persone coinvolte che dovrebbe arrivare proprio oggi, dopo anni. Per denunciare tutto questo e promuovere ‘uno sport pulito’ è nata l’associazione Giacomo Fornasier aps di cui Lorella Tempia è presidente.

 

‘Mio figlio è morto a novembre 2023. Io non so cosa riuscirò ad ottenere dopo anni, ma non mi fermerò. I miei figli non sono stati supportati e nemmeno noi come famiglia: mi sono fatta tante domande sul perchè oggi Di Paola non sia venuto. Chi gestisce una Federazione come può non supportare dei genitori che arrivano a una sentenza finale definitiva? Perché non fai nulla verso questo pedofilo?‘, ha esordito mamma Lorella ricordando la morte di suo figlio Giacomo che per il trauma subito insieme suo fratello, ha perso la vita. ‘I miei figli hanno subito violenze dal 2002 al 2008 e nel 2018 c’è stata la sentenza definitiva di condanna confermata in Cassazione di 4 anni e 6 mesi con interdizione perpetua da ogni scuola. La Fise avrebbe dovuto tutelare e fare si che questo soggetto non lavorasse con minori e invece questo non è mai successo. L’associazione Giacomo Fornasier Aps è nata per questo scopo di prevenzione e di cambiamento. La FISE non è responsabile della violenza, ma lo è di averlo fatto lavorare ancora. Per questo con i miei legali ho deciso di chiedere il commissariamento. Ho iniziato le segnalazioni nel 2017 e sono terminate nel 2023- ha raccontato mamma Lorella che negli anni ha vestito anche i panni di ‘investigatore’ scoprendo che l’istruttore pedofilo continuava a lavorare, a tenere cavalli, a gareggiare, a fare lezioni teoriche a casa, persino a tesserarsi (vedremo come, ndr) – il presidente Di Paola mi ha usata per scopi pubblicitari, come mamma coraggio, ma di fatto c’è stata inerzia e alla fine mi ha persino denunciata per molestie. La FISE con delle collusioni ha permesso al pedofilo di lavorare, mi sento presa in giro. Non mi fermerò e con i miei legali presento denuncia alla Procura della Repubblica per fare chiarezza’. La notizia è che oggi saranno ufficialmente deferite 8 persone coinvolte nella vicenda dei fratelli Fornasier. ‘Come mai solo oggi?’ ha chiesto mamma Lorella. ‘Il mio è un piccolo centro, tutti sanno. Il pedofilo – il circolo allora si chiamava ‘Asd Massarenese’ – ha fatto aprire un’altra asd con dei prestanome, lo hanno aiutato. A novembre 2022 sono andata a un memoriale che si teneva al centro ippico e lui faceva lo speaker. Ho saputo di una lezione che avrebbe tenuto e ho avvisato il presidente Di Paola il quale aveva detto che avrebbe mandato i carabinieri. Invece poi nessuno si è presentato alla lezione: erano stati avvisati tutti di non andare. Oggi è troppo tardi’, ha dichiarato ancora in conferenza.

 

Dopo la condanna, questa la denuncia presentata nel dettaglio dalla segretaria dell’associazione Giacomo Fornasier, Roberta Giovannini, la FISE non avrebbe messo in campo strumenti di vigilanza e prevenzione sul caso e sull’interdizione dell’istruttore pedofilo.

 

‘A fine 2022- spiega Giannini sfogliando un copioso dossier di pagine e pagine integrato di video e foto che sono agli atti- scopriamo che il pedofilo lavora in Fise e si è addirittura ritesserato come proprietario di cavalli. I legali lo segnalano e il segretario Generale della FISE parla di una semplice falla del sistema informatico che non ha riconosciuto il codice fiscale’. Ma non basta. ‘Troviamo cavalli tesserati nell’asd dove il pedofilo era presidente: l’asd non esisteva più nemmeno all’agenzia delle entrate ma i cavalli hanno rinnovato il tesseramento e partecipato a gare. Come ha registrato questo incasso la Federazione?’, ha chiesto la segretaria dell’associazione che ha fatto chiarezza anche sul passaggio della mediazione. ‘La FISE è stata invitata a un mediazione per risarcimento dei danni subiti dai fratelli Fornasier. Il presidente Di Paola ha fatto una delibera per aderire e il consiglio l’ha ratificata, ma presso l’agenzia Primavera l’ex procuratore, delegato legale della Fise, ha informato che la federazione non era interessata a mediare: ho qui il verbale di mancata adesione alla mediazione del 15 novembre 2023. Come mai Di Paola anche con comunicati e interviste ha detto che la signora ha rifiutato la mediazione? Ha parlato di cifra elevata, ma il risarcimento si fa con tabelle di riferimento e perizie’.

 

‘Il Coni ha chiesto alla procura federale di aprire un procedimento sulle 8 persone assolte 8 anni fa e oggi alle 16 c’è l’ udienza in tribunale federale… 8 anni fa assolti e oggi deferiti… da cosa dipende?’, ha domandato ancora Giannini che ricorda le imminenti elezioni del 9 settembre.

 

Il famoso risarcimento chiesto per i fratelli Fornasier è stato ponderato sulla base di una perizia redatta dalla psichiatra Maria Stella Grazioli, anche lei parte dell’associazione. ‘C’erano i fatti, un danno accertato importante’, ha ricordato la specialista ricordando la sentenza incontrovertibile nel penale. ‘Ho consegnato la perizia pochi mesi prima della morte di Giacomo’, sopraggiunta nello ‘sconforto gigantesco del trauma e di un ambiente- ha voluto sottolinearlo- in cui il tuo carnefice viene tutelato’.

 

Il caso Fornasier arriva quindi a scuotere le elezioni della Federazione e il mandato agli sgoccioli del presidente in carica. Un atteggiamento ‘inerte’ della Federazione su casi accertati di pedofilia è stato denunciato anche, nella stessa conferenza stampa, dall’istruttrice federale Lucilla Montanari: ‘Ho denunciato un radiato che continuava a lavorare e io ho il perso lavoro’. E ancora la videotestimonianza di un’altra mamma, Michela Zambelli, la cui figlia, oggi adolescente, a 9 anni sempre in un centro ippico in Lombardia ha subito abusi. ‘Confidavo in De Paola, ma la Fise non e’ mai intervenuta. Il pedofilo è stato radiato dopo 4-5 anni e dopo la mia denuncia, 6 mesi dopo- ha raccontato nell’ audiomessaggio- si richiedeva di interrogare mia figlia e un’ altra minorenne (erano coinvolte in 7) con l’ istruttore e il presidente del circolo. Il presidente della Fise ha minimizzato e sottovalutato. Intanto il pedofilo partecipava alle gare e a me veniva detto di non partecipare e di far restare la cosa ‘inter nos’. Quel circolo andava chiuso e i soci invece hanno prodotto una lettera a tutela del pedofilo’.

 

Sempre la segretaria dell’associazione Giacomo Fornasier, Roberta Giovannini, ha ricordato i numeri emersi nella relazione della Procura del CONI sui procedimenti per pedofilia e abusi dal 2014 al 2023 da cui emerge che ‘in percentuale per numero di tesserati la FISE è prima per abusi (seconda in termini assoluti al calcio, ndr)’, come ha sottolineato. Un dato che denota un allarme specifico nell’ambiente degli sport equestri.

 

Proprio su questo atteggiamento della Federazione hanno preso la parola in conferenza stampa Clara Campese e Duccio Bartalucci, candidati alla presidenza nelle imminenti elezioni, che hanno scelto di assumersi un impegno chiaro e di tracciare una svolta.

 

Duccio Bartalucci ha lanciato un messaggio al ministro Abodi: ‘Faremo una proposta- ha annunciato- per un organismo terzo su questi casi, come accade negli Stati Uniti. Non ci gireremo dall’altra parte, saremo vicini a Lorella in questa vicenda raccapricciante. Se è dovuta intervenire la Procura generale del CONI per l’inerzia della Federazione non si può lasciare questa deriva’. Clara Campese ha ricordato i valori dello sport e il suo impegno in questa direzione: ‘Uno sport pulito deve essere promotore di esempi e modelli di vita sociale eticamente corretti. Come FISE Veneto quando anche a me sono arrivate segnalazioni di irregolarità ho risposto con la mia coscienza e ho presentato segnalazione agli organi di giustizia a Roma. E’ una questione morale e di coraggio. Non bisogna avere paura di intervenire’.

 

Campese ha ricordato quando il caso Fornasier venne presentato alla Consulta. ‘Di Palma allora mi portava sul palmo della mano, ero la mamma coraggio’, ha ricordato la signora Lorella Tempia. Prima che venisse a galla tutto l’atteggiamento della FISE fino all’ultimo evento: ‘Dopo la mia richiesta di commissariamento tutte le schede di affiliazione e tesseramento riconducibili al pedofilo, libere fino a pochi giorni prima, sono state bloccate dal 2019. Anche questa prova è stata consegnata al presidente Malagò’, ha precisato.

 

La mamma coraggio che si è sentita strumentalizzata quando ha scoperto che la giustizia sportiva e la FISE aveva fatto ben meno di quella ordinaria non si arrende: ‘Lo devo ai miei figli e a tutte le famiglie che si avvicinano agli sport equestri inconsapevoli di quanto accade’: è la sua promessa.