di #Rino_Nania
Non riesco a comprendere fino in fondo l’affaire-Sangiuliano. Non lo capisco perché non sono riuscito a percepire a pieno come sia possibile arrivare a una influencer, ben introdotta nel palazzo della politica, al punto da aggirarsi negli spazi parlamentari, completamente deserti, riuscendo registrare dei video che si sa bene per quale fine, natura e portata.
Maria Rosaria Boccia, nella sua sua vanitosa vita, ha accompagnato vari personaggi che ha incontrato forse per caso o forse per “ragionata” fortuna e si è posta accanto a loro indossando l’habitus di un visibile protagonismo a cominciare da Andrea Costa, facendosi notare in una foto ripresa nelle stanze istituzionali della Camera dei Deputati, oppure nell’accompagnare il grande regista, premio Oscar, Paolo Sorrentino.
Ebbene questo suo atteggiarsi, tra potere e vanità, dà la caratura del personaggio, che, per una sorta di ambizione fuori controllo, tenta, al di là del colore politico e/o delle qualità professionali possedute, di soddisfare il suo ego, ordendo trame finalizzate all’affermazione di sé.
Allora è bene domandarsi se questo tipo di condotta possa essere imputata a lei come colpa più o meno grave ?! se il suo comportamento, a meno che abbia infranto regolamenti istituzionali, come nell’occasione ipotizzabile quando ha fatto riprese dentro i palazzi istituzionali senza la preventiva autorizzazione, o ancora per aver millantato di essere stata incaricata in ruoli istituzionali, quale consulente del Ministro, senza che si fosse definita la legittima procedura del conferimento dell’incarico, previa attività di verifica degli uffici ministeriali competenti, uno per tutti l’ufficio di gabinetto del Ministro, in persona del suo capo. In questo caso la rilevanza più che politica è di natura amministrativa-gestionale.
Comunque a tutt’oggi, nonostante i chiarimenti rassegnati da Sangiuliano tante altre verifiche vanno portate a compimento: a cominciare da tutti i pagamenti effettuati per consentire a questa Signora Boccia di poter viaggiare e alloggiare nell’accompagnare il Ministro in tutte le cerimonie di rappresentanza, in cui è stata presente. Bisognerà, in via ulteriore, verificare se siano state spese sostenute privatamente dai rappresentati delle istituzioni (come ad esempio i sindaci) come qualcuno ha detto. Sicchè così come è stato narrato mediaticamente l’affaire sembra ricalcare lo schema dell’italietta nella cinematografia degli anni cinquanta, quando il modello prosperoso di donna fosse in grado di annebbiare la mente degli uomini in stato di eccitazione.
Eppure di fronte alla commedia all’italiana sappiamo tutti quanto facesse ridere e come fosse in grado di ridicolizzare l’uomo che sulla scena caricaturale si dimostrava inebetito.
Quindi la storia è vecchia, ma non per questo va sottovalutata ovvero ingigantita.
Non credo che la materia trattata dal Ministero della Cultura possa accostarsi a profili di sicurezza nazionale. Così come non è pensabile – al di là dell’incidente occorso che, comunque, va analizzato e soppesato sotto ogni profilo – che l’ingenua condotta di un Ministro possa produrre effetti definitivi sotto il profilo della governabilità.
Ovviamente la morale che si trae è sempre la stessa ovvero che la carne, pur essendo per sua atavica natura, debole non giustifica, né per certi versi legittima, nella sua occasionale manifesta disinvoltura, che a ricoprire un ruolo istituzionale, così delicato, possa continuare a starci una personalità che tra gaffes e imprudenze abbia coltivato un rapporto discutibile. Anche perché vogliamo pensare che Maria Rosaria #Boccia da Pompei non è una Monica #Lewinsky qualunque.