LOTTA ALLA TRATTA DI ESSERI UMANI E AL CAPORALATO ANCORA SENZA FONDI

Da mesi la rete delle associazioni che gestiscono i due più importanti progetti della Regione contro lo sfruttamento lavorativo e la tratta, Anello Forte e Common Ground, attendono che siano versate le tranches dai fondi stabiliti dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Prima i forti ritardi del Governo, quindi l’ulteriore dilazione dovuta alla burocrazia regionale, hanno messo in difficoltà coloro che si battono contro lo sfruttamento sessuale e lavorativo delle vittime di tratta – dichiara Nadia Conticelli, consigliera regionale del Partito Democratico che ha presentato un’interrogazione urgente per aver chiarimenti –. Una situazione che perdura da troppo tempo ormai che sta mettendo in ginocchio un tassello importante per la lotta al lavoro cattivo, insicuro, mal pagato dei caporali e per il contrasto alla tratta di esseri umani e al recupero delle vittime. Davvero la Giunta pensa di affrontare questa piaga a mani nude?”.

“Ormai è impossibile per molte associazioni persino il pagamento delle case per la tutela delle donne, la normale contabilità quotidiana o la semplice apertura dello sportello per l’accoglienza. Il rischio dell’interruzione di molte attività è di conseguenza molto alto – constata Conticelli –. Da parte della Giunta Cirio occorre un’immediata soluzione che vada oltre l’impegno verbale e gli annunci. Senza un cambio di rotta ci troveremo a dover constatare che anche il secondo mandato del presidente Cirio sarà contraddistinto da parole, che in questo caso avevano sottolineato la bontà dei progetti, che però poi non vengono suffragate da azioni concrete e, in questo caso, dai fondi necessari”

“Immediatamente, già a fine luglio e nel primo Consiglio utile, ho sollevato la questione – prosegue Alice Ravinale, capogruppo di AVS in Consiglio regionale –. La situazione che ha creato la Giunta Cirio è un drammatico paradosso: gli enti che si occupano di contrasto allo sfruttamento lavorativo oggi si trovano nella situazione di non avere le risorse per pagare gli stipendi ai propri lavoratori e alle proprie lavoratrici, e rischiano di dover interrompere le attività di un progetto che lo stesso Presidente Cirio ha riconosciuto essere fondamentale per la lotta allo sfruttamento, a partire dal settore agricolo”.

“Stiamo parlando di ritardi inaccettabili: il progetto Anello Forte 4 si è concluso nel febbraio del 2024 e la Regione ha pagato il primo acconto a marzo 2023, poi più nulla per 16 mesi fino al pagamento di una tranche ad agosto dopo la denuncia delle associazioni e le nostre richieste all’assessore Tronzano. Manca ancora il saldo, benché si tratti di un progetto chiuso: come può la Regione pensare che associazioni ed enti del terzo settore possano far fronte alla mancanza di 1.755.370 Euro?” ha concluso Ravinale.