Gent.ma Rettrice,
la Sua intervista rilasciata oggi al quotidiano locale, non ha fatto altro che amplificare le mie preoccupazioni riguardo a quanto accaduto in merito alla gestione delle nomine dei nuovi amministratori delle due partecipate della nostra Università e oltretutto mi lascia particolarmente colpito che, tutto ciò avvenga nel totale silenzio dell’intera comunità accademica.
All’interno delle Sue dichiarazioni, mi sono soffermato nella parte in cui afferma di assumersi “la responsabilità della riconferma riguardante l’ex amministratore delegato della società perché necessario a garantire la gestione amministrativa” e non invece la netta discontinuità rispetto al passato. Non intendo approfondire oltre la questione della riconferma, poiché essa sarà ormai oggetto di valutazione da parte
dell’autorità giudiziaria.
La mia preoccupazione principale riguarda però la gestione amministrativa della nostra Università nel processo che ha condotto alle nomine delle partecipate. Vorrei capire, per esempio, chi ha gestito la SSD Unime dal 14 giugno, data di decadenza degli amministratori, fino al 7 agosto, giorno in cui è stato nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione.
Desidero esprimere inoltre, la mia disapprovazione rispetto agli avvisi riguardanti la Uni.Lav., la cui impostazione è stata a mio avviso, piuttosto discutibile. Non si è tenuto conto delle differenze strutturali tra la SSD Unime, con unico socio, e la Uni.Lav. caratterizzata dalla presenza di due soci (l’Università e l’AOU Martino), le cui nomine spettano all’Assemblea dei soci, come previsto dallo statuto.
Non ho apprezzato neppure la sua affermazione riguardante l’apertura dell’Università a professionisti esterni della nostra città, circa le nomine gestionali che stranamente coincidono con l’appartenenza a un noto circolo sportivo ricreativo cittadino.
Infine, desidero richiamare l’attenzione su un aspetto che potrebbe essere sfuggito: la nomina del possibile futuro presidente della Uni.Lav. appare in netto contrasto con quanto previsto nel bando, il quale richiede la dichiarazione di insussistenza di conflitti di interesse con l’Università, cui mi permetto di aggiungere l’AOU Martino e la stessa società. Questo aspetto è particolarmente rilevante in virtù del fatto che, essendo un professionista di alto livello, potrebbe già avere o aver avuto in passato contenziosi in difesa dei lavoratori, il che rappresenta anche un potenziale conflitto con il codice deontologico forense.
RingraziandoLa per l’attenzione auspico che queste questioni possano trovare un adeguato approfondimento.
Il segretario FGU Gilda Università
Paolo Todaro