Lo Stato non ha più risorse per la ricostruzione

Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, in seguito all’alluvione che ha nuovamente colpito l’Emilia Romagna, e alle catastrofi naturali che risulterebbero essere sempre più “frequenti e costose”, avrebbe pronta una soluzione.
La “genialata”, consisterebbe nell’obbligare gli italiani, a stipulare una polizza contro i disastri naturali. Ma non è tutto, il ministro ha detto anche altro, ancor più grave e cioè che: “Lo Stato non ha più risorse per la ricostruzione”.
In realtà, quelle che vengono definite “catastrofi naturali”, non sono altro che le naturali conseguenze della mancanza di manutenzione, difesa e tutela del territorio, causa del dissesto idrogeologico a cui assistiamo da anni e che viene nascosto sotto il tappeto del cambiamento climatico.
Che, quand’anche fosse questa la ragione, non sarebbe proprio questo il motivo per rafforzare le misure di prevenzione migliorando la manutenzione ordinaria e straordinaria del terreno, delle coste, e dei corsi d’acqua? A quanto pare no. Secondo il governo invece, la soluzione
sarebbe assicurarsi (obbligatoriamente), contro le calamità naturali. Ma cosa accadrebbe se, dopo essersi assicurati, arriva l’alluvione che distrugge e crea danni ingenti ma si scopre che la causa è da ascriversi al governo che non ha provveduto per tempo a fare la dovuta e preventiva manutenzione?
L’assicurazione pagherà lo stesso? Per fare una polizza assicurativa sulla casa, si dovrà avere una casa “assicurabile”, e sapete cosa implicherà questo? Un Ministro della Repubblica che dice che lo Stato ha fallito nella sua funzione di Stato (che non ha più risorse), come può pensare di obbligare un cittadino a fare o non fare qualcosa?
In effetti chiamare “cambiamento climatico” l’incuria del territorio, porta a due cose, la deresponsabilizzazione di chi lo governa il territorio, e la colpevolizzazione (sostenendo che il cambiamento climatico sia di natura antropica), del cittadino e che quindi “deve pagare”. Quello di cui nessuno parla è che per gestire, tutelare e mettere in sicurezza il territorio, occorrono soldi. Soldi che uno stato senza moneta sovrana non potrà mai avere. Gli amministratori locali, nel merito, hanno responsabilità enormi in quanto i primi a nascondere “sotto il tappeto” del cambiamento climatico, anni e anni di incuria del territorio.
E lo sciacallaggio in atto, quello di far credere alla gente che se compra l’auto elettrica, abbraccia i parchi eolici e gira in bici, queste tragedia non si ripeteranno, ne è una palese dimostrazione, mentre gli speculatori continuano a fare profitti con la farsa del green deal.
Ma tranquilli: la terza guerra mondiale (nucleare), sarà inclusiva ed ecosostenibile.
bilgiu