Al via il Festival della Comunicazione e del cinema archeologico di Licodia Eubea

Si accendono i riflettori sulla XIV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea, kermesse cinematografica di altissimo spessore culturale ideata e diretto da Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele – archeologa e sceneggiatrice lei, regista e autore luinata dalla sinergia tra le associazioni culturali ArcheoVisiva e Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”.

Un elmo dorato decorato da foglie scure che richiamano motivi antichi, simboli di vita e di continuità di un’archeologia viva e pulsante, è l’elegante immagine dell’edizione 2024 realizzata dall’illustratore Pierluigi Longo che, sintetizzando il concept della XIV edizione “Un patrimonio da salvare”, invita a riflettere sulla relazione tra storia e modernità.

«Maurizio Bettini scriveva che se è vero che i monumenti hanno bisogno di essere salvaguardati dal deterioramento e dalla distruzione altrettanto fondamentale è l’esercizio della “memoria culturale” – dicono i direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele -, ovvero quella consapevolezza diffusa del passato, condivisa da una certa comunità, che risulta non soltanto dalla conoscenza storica degli eventi trascorsi, ma anche dal patrimonio di racconti, tradizioni, immagini che formano la “coscienza culturale” della comunità stessa. Partendo da questa riflessione, ecco farsi strada il leitmotiv di quest’anno, condensato nell’espressione: un patrimonio da salvare. È il filo rosso che si dipana attraverso la kermesse cinematografica, gli incontri e le tavole rotonde, le attività di formazione e di intrattenimento. Ogni segmento del ricco cartellone di questa edizione  – concludono – si confronta con questa tematica, tanto urgente quanto complessa, e la comunica secondo un

linguaggio rinnovato».

Il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico, sostenuto da Sicilia Film Commission e MIC – Direzione generale Cinema e audiovisivo, sarà inaugurato mercoledì 9 alle ore 17 al Teatro della Legalità di Licodia Eubea dai direttori artistici con Giacomo Caruso, presidente dell’Archeoclub di Licodia Eubea, Santo Randone, sindaco di Licodia Eubea, Giuliana Pepi, assessora comunale al Turismo sport e spettacolo e Donatella Irene Aprile, soprintendente dei Beni culturali di Catania.

Si entrerà subito nel vivo con la proiezione di 5 dei 40 i film in programma (di cui 4 fuori concorso): si parte subito con la prima nazionale “Naachtun. Le Royaume Maya révélé” (Francia, 2024) del regista francese Jean-Baptiste Erreca, specializzato nella produzione di documentari dedicati all’archeologia e all’etologia,

e con la proiezione in prima regionale di “Calattubo. Memorie da salvare” (Italia, 2024) dell’antropologo e documentarista palermitano Lorenzo Mercurio che racconta l’area archeologica di Alcamo (Tp) attraverso la voce di alcuni componenti dell’associazione che la cura e ne rende fruibile una parte. Dalle ore 21.15 nel Teatro della Legalità si potrà assistere alla prima proiezione assoluta di “Palombara. Il borgo delle ciliegie” (Italia 2024), documentario  inedito sul rapporto millenario tra la Sabina e l’antica Roma dei documentaristi Diego D’Innocenzo (che presenzierà alla proiezione) e Francesco Giannetti; alla prima regionale de “Il serparo” (Italia 2024) di Alessio Consorte dedicato al borgo abruzzese che celebra la Festa di San Domenico Abate, santo protettore dal morso dei serpenti, e la prima regionale di “Quest for Midas” (Turchia 2023) documentario del regista e produttore turco Kadir Uluç che ha seguito per un giorno il lavoro di una squadra di archeologi impegnata sugli scavi di Gordion, a 70 chilometri da Ankara, in Turchia.

Tra le due proiezioni nei locali dell’Ex chiesa di San Benedetto e Santa Caterina sarà inaugurata la mostra fotografica “Nescienza” dell’artista sperimentale Daniele Cascone.

Il concetto di nescienza, proveniente dal latino “nescientia”, qui è inteso ben oltre la mera mancanza di conoscenza. Incarna una profonda forma di ignoranza, l’incapacità radicata di afferrare il vero significato della nostra esistenza. Questa dimensione di non-conoscenza è il nucleo su cui si costruisce il senso di assurdità che pervade la nostra esperienza. Le opere dell’artista – propenso a sperimentare mescolando tecniche digitali con strumenti tradizionali interessandosi a fotografia, stop-motion e video – pur appartenendo a periodi, stili e riflessioni differenti, contengono degli elementi di raccordo: il legame con i simboli, il gusto per l’assurdo e il bizzarro e, non meno importante, il sottile legame ai temi esistenziali, di cui quella nescienza sopra citata, è un aspetto centrale.
Il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico proseguirà a Licodia Eubea fino a domenica 13 ottobre e quest’anno per la prima volta prevede uno spin-off a Chiaramonte Gulfi (Rg), sabato 19 ottobre.