Il presidente del Consiglio dei ministri ha ritenuto opportuno comunicare che la manovra economica in preparazione non prevede nuove tasse. Non possiamo che darle fiducia e attendere in ordine.
Una premessa: non siamo contrari alle tasse, nuove o vecchie che siano, ma restiamo basiti quando viene detta una cosa e poi viene fatto il contrario.
Inoltre, nel caso di nuove tasse, ci interessa la ratio nel contesto generale. Ché siamo preoccupati, per esempio, quando si decide di fare il regalo di Natale alle famiglie sposate (e solo queste) con figli e ci poniamo una domanda: se i soldi ci sono, perché invece di fare regali e bonus non si usano per far calare le tasse e – si presume – aumentare consumi e produttività? Forse perché le riduzioni sarebbero impercettibili nell’immediato rispetto al regalo una tantum, sotto l’albero poi…?
Sappiamo che la questione è complessa, ma ricordiamo alcuni piccoli principi e metodi che, se diffusi, oltre ad un rigore di quanto denaro scorre per mantenere questa o quell’altra corporazione (di per sé sempre a danno della collettività), potrebbero indicare la via maestra di mercato e concorrenza.
Circolano tante voci e proclami.
Ci soffermiamo su una.
Il ministro dell’Economia ha fatto sapere che sono previste nuove tasse per i proprietari immobiliari che hanno fatto lavori ai propri immobili usufruendo degli incentivi 110%. Quindi: ti agevolo per avere case a norma ed ecologiche nonchè dare lavoro al settore edilizio, ma dopo un po’ ti dico che su questa agevolazione devi pagare ulteriori tasse. Un po’ odioso come metodo? Eh, ma il ministro Giorgetti ha sempre detto che il 110%, votato anche dai suoi governi, non gli piaceva…. e allora? Questo giustifica la carota e il bastone, cioè il 110% e la tassa decisa dopo?
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc