MASSIMO PARACCHINI AL PADIGLIONE GRENADA DELLA BIENNALE di VENEZIA

Massimo Paracchini – membro del collettivo The Perceptive Group –sarà presente in data 10 novembre 2024 presso il Palazzo Albrizzi Capello 4118 Canareggio, Venezia, per la sinossi della sua opera “Kromoexpansion Yellow Vortex in Psychotrancebefore Big Bang”; l’approfondimento critico si svolgerà al Padiglione Nazionale Grenada, tra gli stati partecipanti alla 60° edizione della Biennale di Venezia Arte.

La partecipazione a questo evento, sicuramente uno dei più significativi e dei più importanti al mondo, rappresenta per Paracchini un traguardo fondamentale nella propria carriera. La rassegna generale della Biennale di Venezia si è aperta sabato 20 aprile e si chiuderà domenica 24 novembre. Sono 30 gli eventi collaterali e 90 i Padiglioni nazionali, alcuni ideati e realizzati da architetti molto famosi e ben 332 gli artisti invitati.

Grenada presenta No Man is an Island, il titolo della mostra si ispira ad un pensiero di John Donne “Nessun uomo è un’isola, intero in sé stesso, ogni uomo è un pezzo del continente, una parte”. La guida curatoriale è di Daniele Radini Tedeschi in sintonia con il commissario del Padiglione Susan Mains. Per la Biennale di Venezia Daniele Radini Tedeschi ha ricoperto il ruolo di commissario del Padiglione Nazionale Guatemala (arte) nel 2015 e quello di curatore per le edizioni del 2017 (arte) e del 2018 (architettura): mentre per il 2019, 2021 e 2023 (arte) è stato nominato curatore del Padiglione Nazionale Grenada. La Biennale di Venezia è la manifestazione più antica, importante e prestigiosa tra le rassegne d’arte contemporanea in Italia e tra le più rilevanti nel mondo.

Il tema dell’edizione della Biennale 2024 è “Stranieri ovunque – Foreigners Everywhere” a cura di Adriano Pedrosa. L’evento prende ispirazione da una serie di sculture al neon realizzate a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine, fondato lo stesso anno a Parigi e con sede a Palermo. Le installazioni riportano, in diverse lingue, le parole “stranieri ovunque”. Un’espressione, spiega Pedrosa, che “ha più di un significato. Innanzitutto, vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri”.

L’artista Massimo Paracchini ha una lunga carriera nell’arte contemporanea, costellata di significative partecipazioni, come quella nel 2023 presso la quinta edizione dell’Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma

Nell’opera oggetto di approfondimento l’artista fissa tutta la sua attenzione a quel vortice primordiale che ha dato vita con il suo eterno movimento rotatorio spiraliforme a tutto l’Universo vibrante, caotico, multiforme, senza limiti, a quell’atomo primordiale da cui si genereranno infinite cromie e sempre nuove  forme in grado di espandersi all’infinito o in direzione rettilinea o curvilinea, generando vere e proprie Kromoexplosion che si diffonderanno all’infinito, dando origine a sempre nuove visioni trascendentali.  Nell’opera viene utilizzata fondamentalmente  una prospettiva centrale  nella quale l’osservatore si colloca frontalmente e il punto di fuga è al centro. In essa c’è sicuramente interazione tra la dimensione cosmica con quella interiore. Essendo in 3D l’opera è una delle più recenti pittosculture, creazione astratta, informale, concettuale e aniconica di Paracchini, che segna  una sorta di ri-genesi della forma, del volume e del colore, nata dagli abissi profondi della mente e del cuore, cioè una sorta di scultura della tela, dove oltre alla ricerca cromatica propria della pittura vengono messe in evidenza le forme e i volumi della tela in rilievo scolpiti dalle variazioni della luce nell’arco del giorno, dall’alba al tramonto. Come tutte le opere di Paracchini anche questa è da considerarsi quasi una porta per raggiungere l’infinito. Concettualmente la spirale del vortice è un potente e magico simbolo di trasformazione che descrive il dinamismo, il movimento infinito della vita che sprigiona forza ed energia. Fin dall’antichità, infatti è stata utilizzata per rappresentare la rinascita,  la ciclicità, il cambiamento, l’evoluzione, il movimento della vita, in molte religioni inoltre questo simbolo rappresenta anche il percorso spirituale dell’uomo e la sua connessione con la divinità. Il colore giallo dell’opera poi corrisponde  simbolicamente al calore del sole al suo potere vivificante, del quale condivide la cromia e simboleggia l’apertura d’animo, l’ottimismo verso il futuro e la speranza. Da un punto di vista psicologico il giallo rappresenta la fantasia, il cambiamento, la trasformazione, la ricerca del nuovo, ha inoltre un effetto stimolante sulle persone, si pensa che favorisca lo scambio relazionale e la comunicazione interpersonale, proteggendoci dall’isolamento e dalla solitudine, in piena sintonia dunque con il tema proposto dal Padiglione Grenada, il giallo infatti possiede una forza centrifuga che si espande nello spazio come i raggi del sole. E’ poi un colore associato alla luce e all’energia, simbolo di vita e di vitalità e apertura verso il mondo esterno. E poiché il giallo trasmette un senso di trasformazione, sviluppo e liberazione, è altresì considerato il colore dell’illuminazione e della rinascita.

Nell’opera proposta l’artista torna all’origine di tutto, alla genesi  del kaos, della vita, dei differenti colori in perfetta syncromia e delle loro infinite vibrazioni cosmiche, dei diversi puri flussi di energia cromatica, a quel vortex da cui tutto ha avuto inizio, attraverso il  movimento rotatorio che nasce dalle torsioni dinamiche, generate da un atomo primordiale, infinitesimale, da cui prendono vita tante e infinite sfumature dell’esistenza e del mondo percepite dall’artista visionario, dalla sua energia psichica profonda, in eterna psychotrance attiva, cioè in uno stato di estasi totale assoluta del pensiero e dell’anima, che sa cogliere ogni volta tutta la complessità del cromatismo trascendentale dell’Universo caotico, vibrante, multiforme, in grado di trasmettere sempre tutte le differenti sensazioni tattili e visive.

Le referenze sono presso la Casa d’Aste Meeting Art di Vercelli, la Galleria Noli Arte di Noli, la Galleria d’Arte Dozzi di Castelletto Ticino, Rosso Smeraldo Arte di Vercelli, SDB Art di Vercelli e Adiarte di Padova.