DRAMMA IN STAZIONE A VERONA, GRANDE RAMMARICO MA SOLIDARIETA’ ALLE FORZE DELL’ORDINE

Verona – Un uomo del Mali di 26 anni è morto dopo aver aggredito un poliziotto all’alba nella stazione ferroviaria di Verona. Il ragazzo straniero durante la notte è stato autore di una serie di danneggiamenti e violenze. In particolare, le telecamere cittadine lo hanno ripreso poche ore prima della tragedia mentre, sempre armato di coltello, aggredisce degli operatori della Polizia Locale che sono costretti ad allontanarsi e chiedere supporto per sfuggire alla sua furia.

Tornato nella stazione di Verona Porta Nuova, ha ripreso le sue azioni violente arrivando a scagliarsi anche contro un operatore della Polizia ferroviaria, come riporta il comunicato congiunto, diffuso dalla Questura e dalla Procura di Verona. L’agente ha risposto all’aggressore armato di coltello esplodendo tre colpi di arma da fuoco.

Assessora Zivelonghi: “Resta il fatto drammatico che ha distrutto la vita di un giovane e probabilmente segnerà quella del poliziotto. Una vicenda che rappresenta in parte il nostro tempo. Il nostro compito e’ lavorare per capire come si sia arrivati al tragico epilogo”.

 
Ass. Buffolo: “A 26 anni nessuno dovrebbe morire così nè qui né in altre città e nessun ministro dovrebbe affrontare questioni in maniera semplicistica quando la tragedia è di questa portata. Noi facciamo Politica con la P maiuscola, per costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti e tutte”.
Ieri la città di Verona è stata toccata da un episodio che addolora tutti. E mentre proseguono le indagini, l’Amministrazione interviene su quanto accaduto ieri mattina in Stazione Porta Nuova, manifestando anzitutto il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai famigliari e agli amici del giovane malese Moussa Diarra che ha perso la vita e del poliziotto coinvolto nell’aggressione.
“Ho seguito quanto accaduto ieri fin dalle prime ore del mattino, restando in costante contatto con la Questura e la Procura impegnata nelle indagini per la ricostruzione dei fatti, possibile grazie ad un efficiente apparato di telecamere presenti sul territorio cittadino- afferma l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi -. Sul fronte della Sicurezza non possiamo che dire che il presidio c’era, resta il fatto drammatico che ha distrutto la vita di un giovane e probabilmente segnerà quella del poliziotto, una vicenda che rappresenta in parte il nostro tempo, possiamo fare molte considerazioni sugli aspetti della sicurezza, su quelli sociali o del disagio, ma quello che intendiamo fare e su cui cercheremo di lavorare è capire come si sia arrivato al tragico epilogo. In particolare cercheremo di capire cosa ha reso un ragazzo con un percorso di integrazione avviato, in possesso di regolare permesso di soggiorno e che stava lavorando, una persona aggressiva in quei termini e in quei modi in quella mattina tragica. Questo è un tema che dovremo affrontare con serenità, obiettività per cercare di trovare della soluzioni e soprattutto capire dove si sia inceppato il meccanismo. Questo è il nostro compito, al di là di ogni strumentalizzazione da cui vogliamo tenerci assolutamente lontani”.
“La vicinanza con le Forze dell’ordine è massima ma è opportuno –  ha sottolineato in conferenza stampa  l’assessora Zivelonghi-, sulla base delle informazioni che abbiamo, tenere ben distinta la figura di Moussa Diarra dalle persone che nelle scorse settimane sono state arrestate nell’ambito della maxi operazione in Stazione gestita dal Questore Roberto Massucci poco prima della sua partenza da Verona e anche dagli spacciatori arrestati a Veronetta. Tre realtà estremamente diverse, banalizzarle e unirle è una semplificazione ed una strumentalizzazione a cui non vogliamo assolutamente prestarci. Chi cerca di avvicinare i tre fenomeni non ha certo la volontà di capire come stanno le cose né di trovare soluzioni che affrontino in modo oggettivo, imparziale e corretto il dramma a cui abbiamo assistito ieri. Attendiamo i prossimi giorni e le nuove informazioni che arriveranno per ulteriori considerazioni”, ha ribadito l’assessora Zivelonghi, che in merito alla sicurezza nella zona della Stazione di Porta Nuova ha aggiunto: “Per natura e configurazione la zona della Stazione rimane un luogo con un rischio fisiologico, tuttavia si lavora su due filoni, quello del presidio costante con pattuglie delle Forze dell’ordine e con l’ausilio delle telecamere, e quello della rivitalizzazione della piazza per la quale stiamo dialogando con il Gruppo Ferrovie dello Stato”.
L’assessore alle Politiche giovanili e alle Pari opportunità Jacopo Buffolo ha aggiunto: “Si tratta di una tragedia che ha colpito la nostra città. Spiace vedere che, di fronte ad un evento così drammatico, invece le istituzioni nazionali speculino su questa vicenda perché non è compito della politica quello di sostituirsi alla giustizia. A 26 anni nessuno dovrebbe morire così né qui, né in altre città e nessun ministro dovrebbe affrontare questioni in maniera semplicistica quando la tragedia è di questa portata. Le vite rovinate sono due, quella di Moussa Diarra che non c’è più e quella dell’agente coinvolto, la cui vita sarà segnata per sempre da questo tragico episodio. Stasera anche noi saremo presenti in stazione a testimoniare il cordoglio e la nostra vicinanza agli amici e familiari perché prima di tutto deve esserci l’umanità. Noi facciamo Politica con la P maiuscola, per costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti e tutte, in coordinamento con tutte le istituzioni democratiche, proprio per questo è importante che ognuno di noi non si esime dal proprio piccolo pezzo di responsabilità se qualcosa non ha funzionato”.