MANOVRA, VERSO AUMENTO PENSIONI MINIME A 621 EURO. CODACONS: ELEMOSINA DA 6 EURO AL MESE A FRONTE DI CONSUMI DEI PENSIONATI CROLLATI DEL -4,7% IN UN ANNO

ACQUISTI ALIMENTARI SCESI DEL -1,8%. CARO-PREZZI HA INCISO MAGGIORMENTE SU ANZIANI CON PENSIONI BASSE, SERVE SFORZO ULTERIORE…

Insufficiente per il Codacons l’aumento delle pensioni minime a 621 euro che dovrebbe essere inserito in Manovra, una elemosina da poco più di 6 euro al mese che non migliorerà le condizioni economiche dei pensionati italiani.
Sul fronte delle pensioni basse serve uno sforzo ulteriore da parte del governo, soprattutto alla luce degli ultimi dati Istat che attestano il crollo dei consumi da parte dei pensionati italiani – spiega l’associazione – Nel 2023 la spesa media per consumi delle persone sole con più di 65 anni è aumentata in valore del +0,92% su base annua, ma in termini reali, a causa dell’aumento dei prezzi al dettaglio, è crollata del -4,78%. Solo per gli alimentari, che rappresentano quasi il 19% della spesa totale annua di un pensionato, i consumi in valore sono cresciuti nell’ultimo anno del +8,1%, ma per effetto della forte inflazione che ha colpito il comparto di cibi e bevande i pensionati hanno tagliato la spesa alimentare in media del -1,83%.
“Il caro-prezzi ha inciso maggiormente sui cittadini che percepiscono pensioni basse, portando tra il 2022 e il 2023 ad una forte perdita del potere d’acquisto a danno di tale categoria di utenti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Per questo un aumento delle pensioni minime del 2,7%, con un incremento di appena 6 euro al mese rispetto ai 614,77 di quest’anno, rappresenta una elemosina inadeguata a colmare il peggioramento delle condizioni economiche subito dai pensionati”.