PATOLOGIE CARDIACHE IN ETÀ GIOVANILE E GRUPPI MULTIFAMILIARI. COSÌ IL SOSTEGNO PSICOLOGICO PUÒ AIUTARE A GESTIRE UN’ESPERIENZA TRAUMATICA

Centocinquanta - 10

Iniziativa Asp Catania e Cooperativa sociale Insieme onlus nell’ambito del progetto sperimentale “Hub di comunità”…

Affrontare una malattia cardiaca può essere particolarmente difficile da accettare e gestire, soprattutto in età giovanile, perché purtroppo spesso si va contro l’aspettativa di una vita attiva e sana, tipica di questa fase della vita. Il sostegno psicologico – durante un’esperienza traumatizzante, che genera ansia, paura e preoccupazione per il futuro – diventa dunque estremamente importante, sia per i pazienti che per i familiari. In continuità con il percorso avviato le scorse settimane presso il reparto oncologico del Presidio Ospedaliero “Gravina” di Caltagirone, anche nell’Unità Operativa di Cardiologia – diretta da Daniele Giannotta – sono stati avviati gli incontri multifamiliari previsti dal progetto sperimentale “Hub di comunità” dell’Asp di Catania, realizzato dalla Cooperativa sociale “Insieme onlus”.

L’iniziativa si chiama “Ricerca/azione per la sperimentazione e validazione di una rete di Hub comunitari per la salute mentale” e prevede interventi dislocati in vari ambiti, per promuovere il benessere mentale inteso nella sua accezione più ampia.

Soddisfazione per l’iniziativa è espressa dalla Direzione strategica dell’Asp di Catania, guidata dal manager Giuseppe Laganga Senzio, e dal direttore del Dipartimento di Salute mentale, diretto da Carmelo Florio. «Tutti gli organismi internazionali hanno promosso e sostenuto, in questi ultimi anni, politiche di salute mentale e inclusione sociale inquadrate nella sanità pubblica – spiega Francesco Lirosi, presidente di Insieme onlus, attiva sul il territorio regionale dal 1991 – i dati oggetto di indagine evidenziano una prevalenza di disturbi mentali intorno al 4,3% della popolazione e del 9,8% per gli ultra sessantacinquenni: i dati dell’Osservatorio nazionale (Osmed), inoltre, dimostrano che il consumo di antidepressivi ha avuto un incremento annuo del 15,6%. Le priorità rispetto al tema “tutela della salute mentale” per l’età adulta includono all’interno del SSN la diffusione di percorsi diagnostici-terapeutici e assistenziali in ambito riabilitativo. Nasce da queste premesse il progetto pubblico/privato “Hub di Comunità” – diretto dalla psicologa Francesca Di Martino e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp – che mira a prevenire, prima ancora che a curare, in un contesto dove stigmatizzazione, esclusione sociale e pregiudizio sono ancora troppo presenti».

La cardiopatia può avere un impatto negativo sulla salute mentale, aumentando il rischio di depressione, soprattutto tra i pazienti giovani che si sentono “traditi” dal proprio corpo o limitati nelle attività sociali e lavorative, sentendosi vulnerabili e sperimentando un forte stress legato ai cambiamenti nella vita quotidiana. «Continuiamo le attività progettuali con questo secondo momento dedicato ai pazienti, alle famiglie e agli operatori del reparto di Cardiologia – spiega Raffaele Barone, direttore del modulo DSM Caltagirone-Palagonia – Siamo sicuri di poter contribuire al benessere di tutti coloro che parteciperanno alle attività, non solo per l’esperienza maturata, ma anche per il convinto contributo delle ricerche condotte sul campo. L’intervento psicologico può favorire una migliore risposta del corpo alla terapia e una maggiore partecipazione dei pazienti al processo di cura». «Continuano le attività progettuali con grande partecipazione e attenzione di pazienti, familiari e operatori – dichiara Fortunato Parisi, dirigente responsabile dell’UOS Attività territoriali, del modulo DSM Caltagirone-Palagonia – Una buona prassi che pian piano favorirà l’affermazione di una comunità nella quale poter condividere le proprie ricchezze, e non solo il dolore, e sviluppare relazioni rinnovate».

Quando si affronta una malattia il sostegno psicologico aiuta a gestire le emozioni, permettendo di elaborare la diagnosi in modo più equilibrato e positivo. Miglioramento dell’aderenza alle terapie, Supporto nella ridefinizione dell’identità personale e nelle relazioni interpersonali, Promozione del benessere: questi gli obiettivi previsti da un percorso che durerà un anno, con appuntamenti mensili in corsia.