Messina: Ultimo di trentamila va in scena alla Libreria Feltrinelli

Messina – È stato un bell’evento. Coinvolgente, appassionato e partecipato. Salvo Trimarchi ha fatto gli onori di casa, davanti a una platea interessata, Federica Zaccone ha cominciato il suo lungo dialogo con Roberto Gugliotta sul romanzo protagonista dell’appuntamento. La discussione è stata ricca di spunti di riflessione e ha avuto un contraltare nella drammatizzazione di “Ultimo di trentamila” curata da me che ho interpretato il protagonista del romanzo Giacomo Sereni, e interagito con Viviana Crisafulli, interprete molto verosimile del ruolo di Grazia, la moglie di Giacomo. Viviana ha riscosso un applauso scrosciante per una scena altamente drammatica.
Il pubblico presente ha continuato a seguire con interesse il dialogo fra Federica e Roberto, è tornato ad appassionarsi alla drammatizzazione con un nuovo momento di impatto letto da me ancora nel ruolo del protagonista, poi ha seguito nuovamente la conversazione fra la giornalista e l’autore, e ha apprezzato molto l’interpretazione di Pippo Blanca, molto credibile nel ruolo di Don Paolo, prete decisivo nella vicenda di Giacomo Sereni, l’ultimo dei trentamila, come recita il titolo del romanzo di Gugliotta.
L’incontro si è poi sviluppato con gli interventi che Federica e Roberto hanno sollecitato. Importante la testimonianza dell’avvocato Colonna che ha raccontato le sue esperienze da penalista nei processi alla criminalità organizzata e anche l’intervento di Salvatore Pernice, che ha rievocato gli anni Novanta, durante i quali, spalla a spalla con Gugliotta, curò la cronaca giudiziaria, subendo anche un lungo procedimento giudiziario, che si è concluso positivamente per lui, dopo un lungo e tribolato periodo.
Ho quindi presentato i miei attori al pubblico presente che ha tributato un applauso caloroso a ognuno di loro e seguito le ultime riflessioni di Federica e Roberto, che hanno congedato i presenti, alcuni dei quali sono andati alla cassa per acquistare le copie di “Ultimo di trentamila”.
È andata bene.
Nicola Calì