L’allarme al Congresso Nazionale di Nutrizione Clinica: Nutrizione a rischio per la popolazione anziana

Attenzione  alla nutrizione della popolazione anziana, che si innesta in sindromi geriatriche, composte da più patologie croniche come diabete, l’insufficienza renale cronica, l’ipertensione arteriosa, lo scompenso cardiaco e le aritmie e quadri complessi come demenze, l’incontinenza, e la malnutrizione proteico-energetica. 

Quest’ultima è una condizione che rende necessario uno sforzo di prevenzione in quanto si tratta di una alterazione funzionale, che nasce dal delta tra fabbisogni nutrizionali specifici ed introito e capacità di utilizzare di nutrienti essenziali e/o energia. D’altro canto, l’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo: gli over 65 sono 14 milioni, più del 20% della popolazione, e nel 2050 saranno 20 milioni, il 35%. Mentre gli ultraottantenni, che oggi rappresentano il 7% della popolazione raddoppieranno entro il 2050 raggiungendo i 9 milioni di unità. Tra il 2 e il 30% di quelli che vive in casa risulta essere interessato da qualche forma di malnutrizione, quota che aumenta in coloro che vivono in una RSA per raggiungere un picco tra quelli ospedalizzati. “Ma sappiamo anche che una quota consistente di anziani in Italia, circa il 38%, vive in solitudine e questo, insieme alle condizioni tipiche dell’età, li pone a maggior rischio di nutrizione inadeguata che può influire sulle condizioni di salute” interviene il Professor Alessio Molfino, del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione Sapienza Università di Roma.

I fabbisogni nutrizionali degli anziani over 75, pur essendo percentualmente simili in termini di componenti a quelli degli adulti, necessitano di diversi accorgimenti: dalle quantità inferiori all’apporto di macro e micronutrienti: con particolare attenzione all’introito proteico sufficiente a mantenere l’omeostasi muscolare, antiossidanti, acidi grassi polinsaturi, e vitamine. Tutti elementi che possono contribuire, come ha spiegato il Professor Marco Silano nella lettura di apertura del congresso, al mantenimento della plasticità neuronale e quindi di un invecchiamento in salute, se non proprio ‘di successo’.

Il VII Congresso Nazionale SINuC, intitolato “SINuC Interactive – Sapere, saper fare, sapere essere in Nutrizione Clinica” che si è appena chiuso a Genova, ha offerto un aggiornamento medico-scientifico di elevato standard qualitativo nell’ambito della Nutrizione Clinica e del Metabolismo. Particolare attenzione viene dedicata a temi cruciali quali la nutrizione in geriatria, con focus sulla multi morbidità e i diversi setting assistenziali, la diabesità e le nuove strategie terapeutiche, la nutrizione nel paziente critico e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in questo contesto.

La ‘malnutrizione per difetto’ si verifica quando l’organismo non riceve una quantità sufficiente di energia e nutrienti essenziali. Questo squilibrio può portare a diverse conseguenze per la salute, sia a livello fisico che mentale. Le forme più gravi di malnutrizione, caratterizzate da una carenza sia di calorie che di proteine, possono causare ritardo della crescita, perdita di peso, debolezza muscolare e un indebolimento del sistema immunitario. Tuttavia, anche carenze più lievi o specifiche di alcuni nutrienti, possono avere un impatto significativo sulla salute e aumentare il rischio di sviluppare diverse malattie. Le cause della malnutrizione sono molteplici e possono includere povertà, fattori sociali, depressione, disordini alimentari, malattie croniche e terapie farmacologiche. Con diversi livelli di gravità che prevedono un approccio multidisciplinare.

“Abbiamo avuto una sessione dedicata al ‘nutrition journey’ del malato oncologico, tema portante delle attività SINuC” sottolinea il Prof. Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC “con una attenzione particolare all’inserimento del tema nei PDTA delle reti oncologiche e una sessione dedicata all’organo più indagato degli ultimi anni, l’intestino e il suo complesso funzionamento, mediato dalla presenza del microbiota”.