Chiacchiere da bar: La carità che non c’è

Messina – I poveri si calpestano in tanti modi. Il primo è quello della subdola strumentalizzazione del loro stato di indigenza per fare sopravvivere i vari organismi di intervento sociale e umanitario.
Penso che da parecchi anni la nostra città è in balia di “spartizioni miracolose” decise in alto per mantenere il “controllo” generalizzato delle cose e degli uomini. Così i potenti pervadono e invadono ogni realtà.
Mi sorge sempre un dubbio: non so se certi politici abbiano imparato dalla criminalità o se quest’ultima sia stata a scuola di certa classe politica… Entrambi impegnati ad affinare lo stile con cui si controlla il territorio e quindi le persone.
Ci sarebbe da fare uno studio scientifico sulle opportunità concrete offerte agli ultimi e di pari passo dovrebbe nascere un dossier sull’opportunismo di tanti personaggi che da vittime del sistema sono passati nella cerchia dei tiranni, con la scusa che ormai questo è l’andazzo generale.