A poca distanza da Roma si possono scoprire vere e proprie chicche come la Scalinata della Pace di Cervara, le meravigliose suggestioni di Civita di Bagnoregio o le lapidi con iscrizioni esoteriche di Anagni. Ogni vicolo di questi luoghi ha qualcosa da raccontare, ricchi come sono di storia e di arte…
Roma offre infinite possibilità per ogni gusto, ma alcuni viaggiatori, dopo aver esplorato i classici itinerari romani, desiderano scoprire luoghi meno noti ma altrettanto affascinanti. Fortunatamente, a poca distanza dalla capitale ci sono destinazioni sorprendenti, come Cervara, gioiello del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Questo borgo, il più alto della provincia di Roma con i suoi oltre 1000 metri di altitudine, deve il nome agli antichi cervi che popolavano la zona. A circa un’ora di auto da Roma, Cervara è perfetta per una fuga nel verde, tra prati e faggeti, lontano dal caos cittadino.
Il borgo, sviluppatosi attorno alla Rocca, invita a perdersi tra i suoi vicoli, dove sorgono la Chiesa di Santa Maria Santissima delle Visitazioni e quella di Santa Maria della Portella, oltre al Museo della Montagna e all’Osservatorio astronomico. Ma la vera attrazione è la Scalinata della Pace: un percorso all’aperto adornato di totem, sculture e pagine scolpite nella pietra, che si snoda dal centro storico fino ai resti della Rocca, offrendo un’esperienza suggestiva e unica.
Si tratta di una meraviglia che venne realizzata come tributo ai numerosi artisti che, durante l’Ottocento, scelsero Cervara come meta per il loro Grand Tour, ispirati dalla bellezza, dai panorami e dalla cultura del borgo. Qui una semplice passeggiata diventa momento unico per ammirare vere e proprie opere d’arte: murales, dipinti e sculture compaiono tra le case di pietra, le scalinate, le piazze, regalando magnifici scorci. Questo è reso possibile dalla particolare conformazione urbanistica: grazie al forte dislivello, infatti, ci sono numerose rampe e gradinate ad unire i percorsi che attraversano in diverse direzioni l’abitato. Oltre al patrimonio artistico, Cervara attira anche per il suo patrimonio naturalistico di ampio respiro: non è un caso che il Maestro Ennio Morricone abbia dedicato una sua composizione a Campaegli, dove ha vissuto, frazione tra le più apprezzate e visitate del paese sia in estate che in inverno grazie alle infinite possibilità di escursioni di ogni tipo e alle chilometriche piste da sci di fondo.
Un’altra destinazione da non perdere nei dintorni di Roma è Civita di Bagnoregio, che già al primo impatto offre una delle sue particolarità: per accedere al borgo, infatti, bisogna percorrere uno stretto ponte pedonale dal quale si gode uno dei panorami più spettacolari di tutto il Lazio, con l’affaccio sulla circostante Valle dei Calanchi. Situata sulla vetta di un’altura di tufo, Civita è conosciuta come La Città che muore a causa della costante erosione delle rocce di tufo su cui si poggia e questo conferisce ancora più fascino a tutto l’abitato. Passeggiare per i caratteristici vicoli significa non solo andare alla scoperta dei più tipici negozietti, ma anche riuscire a catturare sorprendenti scorci paesaggistici che regalano emozioni mozzafiato.
Un’altra perla del Lazio è Anagni, interessante cittadina della Ciociaria, conosciuta nella storia perché ci vissero 4 papi e per il celebre “schiaffo” che si collega ad uno dei suoi principali monumenti, ovvero l’elegante Palazzo di Bonifacio VIII conosciuto come Palazzo dei Papi. Nella suggestiva Piazza Innocenzo III si erge la Cattedrale di Santa Maria, vero gioiello architettonico, storico ed artistico. Parlando di architettura non si può non menzionare Casa Barnekow: si tratta di una dimora storica risalente al medioevo che appartenne a varie famiglie nobili fino a quando, nel 1860, venne acquistata dal barone alchimista svedese di cui porta oggi il nome, Alberto Barnekow. E’ un esempio unico di architettura medioevale, con i due piani collegati da una scala esterna a profferlo, incorniciata da due ampie arcate a tutto sesto, una colonna centrale e dei pilastrini laterali, e a una decorazione ad archetti sostenuti da mensole. Affreschi e lapidi, opera dello stesso barone, decorano la facciata, quella che il Barnekow indica come “tribuna Albertina”: il contenuto di queste opere rappresenta un documento unico della simbologia alchemica ed esoterica, considerando che, per quell’epoca, l’alchimia era una vera e propria scienza. Pare che il barone ne fosse talmente appassionato che venne ispirato da vere e proprie allucinazioni per creare queste lapidi ricche di simboli esoterici spesso incomprensibili. Da notare, sempre sulla facciata, l’iscrizione che racconta del soggiorno di Dante Alighieri nel 1300. Questi mondi magici e tanti altri si possono scoprire a poca distanza da Roma: punto di partenza ideale è l’FH55 Grand Hotel Palatino, nel quartiere Monti, situato in posizione strategica a ridosso dei monumenti simbolo come il Colosseo, che offre il massimo comfort e tranquillità per soggiorni indimenticabili.