Il boia calerà, infine, la sua scure?
Arriva a Brescia La decapitazione di Marco Gualco, una coproduzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Nazionale di Genova, Centro Teatrale MaMiMò interessante e originale sin dal titolo, che cita uno degli attori presenti in scena in un gioco tra realtà e finzione. Una condanna a morte sospesa, un racconto intessuto di ricordi e dialoghi, un mistero da scoprire.
In scena per la cinquantunesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata L’arte è pace, nell’ambito della rassegna Nello spazio e nel tempo. Palestra di teatro contemporaneo, La decapitazione di Marco Gualco sarà in scena dal 14 al 17 novembre 2024, al Teatro Mina Mezzadri di Brescia (Contrada Santa Chiara, 50/A) tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30.
Lo spettacolo è scritto e diretto da Riccardo Cacace, che cura anche luci, costumi, editoria e sound design. Il cast è formato da Marco Gualco, Vincenzo Castellone, Susanna Valtucci, Matteo Sintucci, lo stesso Riccardo Cacace e Matteo Alfonso. La scenografia è a cura di Marco Gualco; consulenza artistica di Daniele D’Angelo, Claudia Monti, Massimo Mesciulam.
La decapitazione di Marco Gualco è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.
Come se fosse così facile scegliere di farlo!
E invece ci vuole pazienza, per morire. Pazienza.
Bisogna aspettare di volerlo davvero
Perché altrimenti ci fa paura,
altrimenti ci fa morire male.
Un uomo – si presenta lui stesso come “meschino” – implora il suo boia di fermare l’esecuzione e permettergli di raccontare la sua storia. Come in un flusso a spirale, la trama si dipana e assistiamo al racconto delle ultime due settimane di vita del condannato a morte Marco Gualco, scoprendo le ragioni che l’hanno condotto al suo destino, e con esse, il segreto che si cela dietro quella “meschinità” con cui lo stesso protagonista si definisce.
Lo spettacolo presenta un intreccio particolarissimo. A partire dalla sospensione dell’esecuzione del protagonista, richiamandosi alla struttura della tragedia greca, si ordinano in alternanza i ricordi evocati da Marco Gualco, chiamati episodi, e i dialoghi tra lui e il suo boia, denominati stasimi, parodo ed esodo.
Autore del testo e della regia, Riccardo Cacace porta in scena uno spettacolo ad alta intensità emotiva, concentrandosi su una storia che fluttua tra l’autocolpevolizzazione del protagonista e il culto di sé e della sua colpevolezza, toccando temi come lo sfatamento del mito paterno e la percezione distorta dei propri ricordi. Un turbinio di reminiscenze e suggestioni che ci lascia col fiato sospeso sino all’epilogo, tutto da scoprire.