Carla Magnani torna sul panorama editoriale con “Scritti di pensieri che mutano” (Chance Edizioni, Collana #ScritturaSpontanea), una raccolta di racconti brevi che ci accompagnano per un tratto, giusto il tempo di lasciarci dentro qualcosa di diverso.
Mutare è in genere quell’azione, o tensione all’agire, che attribuiamo alla sfera materiale e concreta. Talvolta si tratta di un moto che ci può sopraffare, quando ad esempio vorremmo perdurare in una data situazione o condizione. In alcuni casi invece la auspichiamo, quando al contrario stiamo cercando una soluzione che quasi ci possa portare in salvo.
In questa raccolta ogni racconto fotografa una sequenza di attimi, descritti da più angolazioni, restituendo come l’attraversamento del cambiamento, effettivo o apparente, portato a termine o solo possibile.
In questa oscillazione, tra temere e ricercare, si incastra un’eco di domanda rivolta al lettore: si tratta di scritti di pensieri mutevoli? O piuttosto sono i pensieri ad avere la capacità di far mutare il nostro sguardo verso di loro dopo averli scritti e poi letti?
L’autrice affronta un terreno spesso ignorato affondando le dita nel profondo dell’animo, facendo così emergere il bene e il male, quello che siamo senza inganni, con una scrittura che induce a considerare le nostre debolezze e i nostri sbagli occasioni per riflettere e trasformare la vita in un percorso di crescita.
“La lettura e la scrittura fanno parte della mia vita. Mi accompagnano. E scrivere racconti, pur ignorandone il risultato raggiunto, mi viene naturale – ha dichiarato Carla Magnani. Attraverso la brevità di questi miei scritti ritrovo me stessa e gli altri, il chiaroscuro che accomuna ognuno di noi. Sono loro che mi consentono di trattare una varietà di temi altrimenti impossibile da racchiudere in un solo romanzo. In questa raccolta non cercate un filo conduttore, non lo troverete: ogni storia, ogni personaggio è a sé stante, vive una vita propria, la stessa che ho sentito il bisogno di mettere su carta. Nella diversità di ognuno di loro non è difficile riscontrare quell’aspetto, magari a lungo ignorato, che ci sorprende e ce lo fa sentire più vicino.
Non scrivo per me, non solo. Ritengo la comunicazione, ormai in troppe occasioni lacunosa, essenziale per la crescita personale e, di conseguenza, della società, quindi affido alla scrittura il compito di creare un ponte tra me e gli altri”.
“Se crediamo, come crediamo, che le storie abbiano il potere di richiamarci all’interno di noi stessi attraverso capovolgimenti continui di fatti e personaggi, altrettanto sentiamo l’importanza contenuta nella pluralità di una raccolta di racconti, genere capace di catturare frammenti di vissuti che, oggigiorno, sembrano scorrere in una linearità ad unica direzione – hanno spiegato Rossana Orsi e Andrea Stella de La Chanceria.
Con i racconti ci si ferma, si cambia, si arretra e si avanza.
Si variano i punti di vista, allenando l’empatia.
In uno spazio fisico che può sembrare ristretto, al contrario ciascuno può allargare il concetto di tempo e, forse soprattutto, di relazione con l’altro.
Questa, in breve, è l’esperienza immersiva che ci auguriamo per ogni lettore nel percorrere questi Scritti di pensieri che mutano”.
Racconti, riflessioni che diventano quindi occasione di incontro con personaggi improbabili o simili a ognuno di noi, dove le storie appartengono a tutti o solo all’immaginazione in un alternarsi di sentimenti molte volte repressi e liberati dalla magia della parola scritta.
Troviamo esperienze che spaziano tra passato e presente: amore, tradimento, odio, vendetta, dolore e ribellione, pazzia e normalità, vittorie e sconfitte. Attimi o intere vite, il tutto affidato alle parole che, in poche pagine, abbiano l’opportunità di trasmettere emozioni e lasciare tracce.
Un sentirci uniti nella consapevolezza della propria unicità.