Milano – “Accendere i riflettori sul tema del fine vita e del suicidio assistito è necessario e urgente. Il nostro Paese è in grande ritardo su un tema che tocca tante persone e tante famiglie che vengono lasciate sole di fronte alla sofferenza fisica e umana. Non si tratta di imporre una soluzione univoca a problemi che investono la sfera etica e valoriale delle persone, ma di dare un’opportunità, non l’unica, di scelta libera a chi ha una patologia irreversibile e vive grazie alle macchine. Serve che lo Stato si assuma questa responsabilità e smetta di abbandonare le famiglie dei malati terminali su cui si scaricano l’onere della cura e anche di scelte sofferte. Oggi lo Stato non lo fa”. Lo scrive il senatore Franco Mirabelli, Vicepresidente del Gruppo PD al Senato, in una lettera a Quotidiano Sanità.
“La Corte Costituzionale ha dato indicazioni chiare al legislatore ma le istituzioni non hanno risposto. – prosegue Mirabelli – La destra ha bloccato ogni iniziativa legislativa. È stato così nella scorsa Legislatura, quando bloccarono al Senato la normativa approvata alla Camera dei Deputati. È stato così recentemente in Regione Lombardia, dove la maggioranza di centrodestra ha dichiarato l’incompetenza dell’ente ad affrontare il tema. Ed è così oggi in Senato, dove la maggioranza sta rallentando la discussione sul Disegno di Legge “Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita” a prima firma del senatore Bazoli”.
“Serve informare, confrontarsi e dedicare attenzioni a un tema complicato che riguarda concretamente la vita vera delle persone. – conclude Mirabelli – Un tema che va sottratto alle contrapposizioni ideologiche, anche se le responsabilità vanno denunciate, e va affrontato guardando alla Costituzione e ai diritti di chi soffre. Una politica che non lo fa, conferma la sua distanza dalla vita vera”.