Sulla stretta ai commenti dei magistrati “capisco il senso indicato nel preambolo del decreto legge, ma quella norma andrebbe scritta meglio per evitare che possa andare a regolare casi che non sono nel fuoco della previsione di regolazione. Il pericolo che possa essere letta in maniera allargata c’è e quindi va scritta meglio”. Lo ha detto Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, intervenendo alla XXIV Edizione della rassegna Italia Direzione Nord, promosso dalla Fondazione Stelline, in corso presso la Triennale di Milano, durante il quale ha dialogato con il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.
Italia, cosa dai al mondo? è il titolo di questa edizione che coincide con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. La XXIV Edizione della rassegna Italia Direzione Nord gode del patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia, del Comune di Milano, di Assolombarda, di Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza e di Confartigianato Lombardia. L’iniziativa vanta il contributo di Fondazione Cariplo, Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, e Compagnia delle Opere.
Sulla libertà di parola dei magistrati, “le istituzioni europee richiamano i giudici al diritto-dovere di intervenire ogni qualvolta venga messa in discussione l’autonomia. Io non posso parlare del provvedimento di cui domani mi occuperò in udienza, del caso concreto, ma potrò parlare dei temi generali altrimenti non potrò parlare di nulla” ha spiegato Santalucia, sottolineando che ciò “è stato stabilito dalla Corte Costituzionale: non posso parlare del procedimento che tratterò, ma delle questioni generali posso parlare”.
Per Sisto, “c’è un diritto che tutti i magistrati hanno di esprimere le proprie opinioni ma va commisurato alla materia di cui si devono occupare. Quindi – ha osservato -, le gravi ragioni di convenienza servivano e serviranno, se la norma passerà in Consiglio dei Ministri, semplicemente per evitare che ci siano sovrapposizioni fra opinioni e materie da giudicare. Mi sembra che ci sono delle ragioni di grave convenienza e di seria opportunità che devono far riflettere tutti”.
Per il viceministro, “il magistrato è un pubblico ufficiale particolare che ha delle grandi responsabilità e un ruolo delicato. Non si tratta di mettere un bavaglio a chicchessia. C’è un problema di misura e di equilibrio”.
L’evento ‘Italia Direzione Nord’ si è svolto in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il viceministro Sisto ha sottolineato che “il codice rosso comincia a funzionare un po’ di più, ma non basta. Questa è una giornata in cui tutti devono assumere un impegno”.
Inoltre, proprio oggi Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo e a tre mesi di isolamento diurno per aver ucciso a coltellate la fidanzata 29enne Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, il 27 maggio 2023 a Senago, in provincia di Milano. Sul tema è intervenuto il presidente dell’Anm Santalucia: “L’ergastolo è sempre doloroso ma è necessario di fronte alla privazione della vita della vittima e del bambino che portava in grembo. Non poteva essere che quella la risposta, penso fosse un passaggio necessario”.