“Una storia d’amore, un amore-possesso, una nevrosi. Un tema moderno come non mai”. Approda a Brescia un grande classico del teatro di tutti i tempi: Il misantropo di Molière, nella versione curata da Andrée Ruth Shammah, che vede protagonista uno degli attori più brillanti ed eclettici della sua generazione, il bresciano Luca Micheletti.
In scena per la cinquantunesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata L’arte è pace, Il misantropo sarà al Teatro Sociale di Brescia (via Felice Cavallotti, 20) dal 4 all’8 dicembre 2024, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30. Pochi i biglietti ancora disponibili, acquistabili presso le Biglietterie del Centro Teatrale Bresciano.
Il testo di Molière è proposto nella traduzione di Valerio Magrelli cui hanno collaborato Andrée Ruth Shammah e Luca Micheletti. La regia è di Andrée Ruth Shammah. Protagonista sulla scena è Luca Micheletti, accompagnato da (in o. a.) Marco Balbi, Matteo Delespaul, Angelo Di Genio, Filippo Lai, Francesco Maisetti, Marina Occhionero, Guglielmo Poggi, Emilia Scarpati Fanetti, Andrea Soffiantini, Maria Luisa Zaltron e la partecipazione di Corrado D’Elia.
Le scene sono di Margherita Palli, i costumi di Giovanna Buzzi, le luci di Fabrizio Ballini, le musiche di Michele Tadini. Cura del movimento Isa Traversi. La produzione è firmata Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana.
Il misantropo è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.
Un capolavoro del teatro, messo in scena con un’attenta cura filologica del testo. Andrée Ruth Shammah, direttrice artistica del Teatro Franco Parenti e regista, nella passata Stagione del CTB, di due spettacoli di Giovanni Testori – I promessi sposi alla prova e La Maria Brasca – torna a Molière con Il misantropo.
A incarnare il protagonista Alceste il talentuoso Luca Micheletti, regista e attore bresciano: guida una compagnia di bravissimi attori, tra cui spicca Marina Occhionero nei panni di Célimène.
In scena c’è la “disperata vitalità” di un uomo solo davanti al potere, solo davanti ai benpensanti; un uomo folle, deriso dalla società, ma in realtà l’unico capace di cogliere la follia di chi lo circonda. Un uomo in costume scuro, che si muove al centro di un mondo popolato da personaggi vestiti in colori pastello, a simboleggiare una società variegata nella forma, ma omologata nella sostanza.
“Non c’è volontà di giudizio – scrive Shammah – nessuno ha ragione, nessuno ha torto, la trama stessa si compone dall’evoluzione delle posizioni di ciascun personaggio. E credo stia proprio in quest’assenza di giudizio e nell’esplorazione dei diversi punti di vista la vera essenza del Teatro, e dunque il mio omaggio a uno dei più grandi autori di tutti i tempi”.
Per approfondire i temi dello spettacolo, giovedì 5 dicembre alle ore 17 nell’aula magna di via Trieste 17, il professor Davide Vago, docente di Lingua e Letteratura francese, terrà una conferenza su Il misantropo; l’attrice Silvia Quarantini leggerà una selezione di testi tratti dall’opera. L’incontro, a ingresso libero, si svolge nell’ambito della rassegna Letteratura e Teatro promossa da Centro Teatrale Bresciano e Università Cattolica del Sacro Cuore, con la curatela scientifica di Lucia Mor, Ordinario di Letteratura tedesca.