Milano – Sono oltre 300mila, nella Città metropolitana, gli uomini e le donne che dedicano una parte del loro tempo ad attività di volontariato. E con più di 19mila organizzazioni non profit attive Milano si conferma un cuore pulsante di solidarietà e impegno sociale. Sono numeri emersi in occasione della 39esima Giornata internazionale del volontariato, celebrata a Palazzo Reale con la premiazione dei volontari e delle volontarie delle associazioni impegnate nei progetti promossi dall’Amministrazione comunale.
Secondo i dati del decimo Rapporto IREF sull’associazionismo sociale (2024), a Milano le persone che si impegnano attivamente in attività di volontariato sono per la maggior parte donne (55,9%). Per quanto riguarda l’età, la fascia più rappresentata è quella dei giovani tra i 25 e i 34 anni (30,7%), ma il volontariato è diffuso anche tra i giovanissimi con un 11,6% tra gli under 25 e tra gli over 65 (25,1%).
Le motivazioni che spingono le persone a impegnarsi sono diverse: dalla volontà di perseguire una crescita personale a quella di aiutare gli altri, dal desiderio di incontrare persone nuove all’arricchimento professionale per chi cerca nuove opportunità lavorative.
Il 30% del campione ha dichiarato di dedicare una media di 1-2 ore a settimana al volontariato, che rimane ancora prevalentemente un’attività svolta in presenza, seppure negli ultimi anni ci sia stata la possibilità di allargare la partecipazione da remoto.
Riguardo alla relazione fra volontariato e territorio, emerge che le attività delle diverse associazioni si rivolgono spesso a un target di volontari (57,6%) e di beneficiari (55,1%) che vive nel quartiere dove si svolgono, anche se una percentuale significativa (46%) di volontari afferma di risiedere in altri territori rispetto a quelli dove avvengono le attività.
Nel corso dell’evento, organizzato dal Comune in collaborazione con CSV Milano ETS, vengono simbolicamente premiati più di cento volontari e volontarie che hanno partecipato ad alcuni tra i principali progetti promossi dall’Amministrazione comunale: gli uomini e le donne che presidiano la città e monitorano la situazione dei senza dimora attraverso le unità di strada, quelli che hanno contribuito alla rilevazione sui senza dimora ‘RacCONTAMI’, quelli che gestiscono i Centri socio-ricreativi culturali del Comune, le persone iscritte all’albo del Comune di Milano per l’attività continuativa e quelli che invece hanno aderito alle iniziative di volontariato civico occasionale attraverso la piattaforma Volontari per Milano.
“Parliamo di uomini e donne – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – che mettono a disposizione una parte del proprio tempo per contribuire con impegno al bene comune, aiutando chi è in difficoltà o collaborando allo svolgimento di eventi che danno lustro alla città. Una scelta che, come ci dimostrano i dati, è condivisa da tanti e tante, nel solco di quello spirito ambrosiano che ha reso Milano la città della solidarietà. Riconoscere e supportare questo sforzo è il dovere di ogni Amministrazione che abbia a cuore il benessere dei propri cittadini e cittadine”.
La matrice culturale del volontario milanese è un mosaico di interessi e passioni che spaziano dalla politica all’educazione, passando per l’ambientalismo e il senso di comunità. Se è vero che il volontario tradizionale appartiene a una fascia di età più matura, emerge anche una forte presenza di giovani adulti, dimostrando che l’impegno solidale accomuna generazioni diverse, a riprova che l’età non è un limite per fare del bene.
“A Milano – aggiunge il presidente di CSV Milano Andrea Fanzago – sono molte le forme di volontariato, molti i progetti, ma uno solo è il denominatore comune: i volontari, il vero ‘capitale’ di Milano. A noi di CSV Milano è dato il compito per legge ma anche per scelta, per la nostra mission, di coltivare il volontariato: accogliere, orientare, supportare cittadini e volontari milanesi, di oggi e di domani”.