Con Luca Misculin, giornalista de Il Post e Riccardo Ginevra, docente all’Università Cattolica di Milano ad Agrigento; Vito Fiorino, che nel 2013 salvò 47 rifugiati eritrei durante il naufragio in cui persero la vita 368 persone, e i registi Davide Demichelis e Alessandro Rocca a Licata, inaugura lunedì 16 dicembre l’ALL Festival, l’evento di avvicinamento ad Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 promosso dalla Soprintendenza beni culturali e ambientali di Agrigento e dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi con il Comune di Agrigento e organizzato dal RAM film festival, da 35 edizioni a Rovereto, in provincia di Trento, il più longevo festival italiano dedicato ai documentari di archeologia e patrimonio culturale materiale e immateriale, che porta la storia nella società contemporanea.
Tre le città coinvolte – Agrigento, Licata e Lampedusa – che creano l’acronimo ALL e ospitano dal 16 al 19 dicembre 2024 proiezioni, performance artistiche, conferenze-spettacolo, incontri e aperitivi d’autore sul tema delle migrazioni. Tra memoria, patrimonio e attualità, il cinema è al centro della manifestazione con lo sguardo rivolto alle migrazioni dettate dalle economie, dalle guerre, dai cambiamenti climatici e ambientali e dai popoli in movimento che, ieri come oggi, hanno cambiato, influenzato o miscelato culture, tradizioni, architetture, espressioni artistiche.
Lunedì 16 dicembre l’ALL Festival è in programma ad Agrigento al Museo Archeologico regionale Pietro Griffo (Contrada San Nicola) e a Licata al Museo Civico Archeologico della Badia (via Dante) e al Teatro Re Grillo (corso Vittorio Emanuele 53).
Gli ospiti: ad Agrigento Luca Misculin, giornalista de Il Post e autore di podcast di divulgazione storica, e Riccardo Ginevra, esperto di lingue antiche e docente all’Università Cattolica di Milano, parlano dei punti di contatto tra le grandi migrazioni del passato e quelle più recenti in “Invasioni di ieri, di oggi”. Un confronto che parte dall’esperienza del podcast “L’invasione” dei due autori, che ha come protagonista la lingua protoindoeuropea e le persone che arrivarono in Europa 5.000 anni fa, portandosi dietro l’antenata delle lingue che parliamo oggi. A seguire aperitivo.
A Licata, Vito Fiorino, che salvò 47 eritrei dal naufragio del 3 ottobre 2013 in cui morirono 368 persone, con i registi del documentario “L’altra faccia dell’immigrazione” Davide Demichelis (che per Rai3 ha realizzato e condotto Radici, Timbuctu e altri programmi di viaggio) e Alessandro Rocca, che 10 anni dopo quella tragedia hanno dato vita a un road movie attraverso l’Europa alla ricerca di alcune di quelle persone a cui Fiorino ha regalato una seconda vita. In questo contesto, il talk vuole stimolare una riflessione su come i film e le storie raccontate attraverso il cinema possano offrire una visione più umana e completa delle migrazioni rispetto a quella proposta dai tradizionali canali mediatici. Dopo l’incontro, aperitivo e proiezione del film.
I film in programma ad Agrigento (ore 20.30-22.30): “Un seme in città” (Italia, 2024, 55’), il docufilm di Francesco Bocchieri, parte dalla storia e dall’impegno del noto preside ragusano Giorgio Flaccavento, che attraverso le sue “passeggiate” si è occupato del bene comune della sua città diffondendone la conoscenza e la consapevolezza delle bellezze. È il racconto dell’esperienza di urbanistica partecipata dall’associazione “Insieme in città” intrapresa per arginare lo spopolamento del centro storico di Ragusa superiore. Un percorso di consapevolezza che passa dall’analisi di diversi aspetti tecnici, sociali e artistici, per arrivare all’idealizzazione di una mappa di comunità, un’esperienza confluita nell’istituzione dell’Ecomuseo Carat.
“Future tense: Conversations at Manchester Museum I Tempo futuro: conversazioni al Museo di Manchester” (Regno Unito, 2023, 22’) utilizza il Manchester Museum come caso di studio locale, raccontando di come la violenza coloniale sia alla base di molte collezioni museali nel Regno Unito. I contorni dell’attuale dibattito sulla restituzione e il rimpatrio degli oggetti saccheggiati prendono forma attraverso le esperienze di due persone: Njabulo Chipangura, conservatore del museo, ed Erinma Bell, attivista pacifista e rappresentante per la contea metropolitana della Grande Manchester. I due condividono la loro visione per la futura decolonizzazione della collezione africana del Manchester Museum, che rimane nascosta nei depositi sotterranei dell’edificio. Insieme alle testimonianze di Chipangura e Bell, “Future tense” presenta un intervento creativo e una riflessione poetica dell’artista nativo di Manchester, Rochá Dawkins. Il film di Ero Sevan, prodotto da Sun Rat Media, ha vinto il premio “Nuovi Sguardi” del RAM film festival 2024 assegnato ai film realizzati da registi neo-diplomati dalle scuole di cinematografia di tutto il mondo.
“Approdi” (Italia, 2024, 45’) di Lorenzo Scaraggi è un viaggio geopoetico tra tempi e luoghi, ricordi e centri storici. Ispirato da “Breviario Mediterraneo” di Predrag Matvejević, Nicolò Carnimeo, giornalista e scrittore, intraprende un viaggio lungo le coste pugliesi a bordo di Camomilla, la sua barca a vela. A raccontare gli approdi a Carnimeo sono scrittori, giornalisti e intellettuali. Alessandro Vanoli, esperto di medioevo e Mediterraneo, passeggia per il centro storico di Monopoli narrando di popoli, navigatori e migranti, da Platone ai giorni nostri. Rita Auriemma, archeologa, racconta gli approdi che non ci sono più, muovendosi per le strade di Egnazia. Roberto Soldatini, musicista e direttore d’orchestra, accoglie Carnimeo a bordo della sua barca nel porto di Trani, suonando il violoncello e narrando la sua vita di musicista nomade. Nel porto di Bari, Lucio Caracciolo descrive il suo rapporto col mare e l’importanza strategica del porto. Enrica Simonetti, a Giovinazzo, racconta l’importanza dei fari e la loro storia. Infine, Bjorn Larsson salpa con Carnimeo da Brindisi a Santa Maria di Leuca, esplorando la bellezza del Salento.
In “Gown I Abito” (Regno Unito, 2023, 8’) di Hyunji Park, Kirushthiga, membro della comunità Tamil, fuggita alla guerra civile in Sri Lanka, descrive con passione il significato degli abiti tradizionali tamil, intesi come un potente mezzo per mantenere il suo legame culturale e la sua identità anche vivendo a Londra.
I film in programma a Licata, al Teatro Re Grillo (ore 20.30-22.30): “Àwòrán – A Yoruba Heritage Mural Film I Àwòrán – Un film sul murale del patrimonio Yoruba” (Regno Unito, 2024, 22’) di Bayo Akanbi è un documentario che esplora il progetto del murale dedicato al patrimonio Yoruba a cura dell’associazione CultureTree nel distretto di Southwark a Londra. Il titolo “Àwòrán” significa “rappresentazione visiva” nella lingua Yoruba. Il documentario segue il percorso di questo progetto, dalla sua concezione alla sua realizzazione. Il murale del patrimonio Yoruba funge da rappresentazione visiva della storia e della cultura della comunità, racconta della migrazione degli Yoruba, così come le loro tradizioni e usanze e sottolinea il processo artistico, l’importanza culturale e il coinvolgimento della comunità dietro questa opera d’arte.
“L’altra faccia dell’immigrazione” (Italia, 2024, 85’) è il documentario che narra la storia del naufragio del 3 ottobre 2013 avvenuto di fronte alle coste di Lampedusa, attraverso la testimonianza di Vito Fiorino, il pescatore siciliano che con altri si prodigò per salvare la vita a 47 persone. Da Lampedusa alla Norvegia, passando per i Paesi Bassi e la Svezia: persone che 10 anni fa rischiarono di annegare oggi hanno una nuova esistenza. Lavorano, vivono con le loro famiglie o con amici, perfettamente integrate nelle città piccole o grandi in cui risiedono.
Tutte le proiezioni e gli appuntamenti sono a ingresso gratuito