SOTTOPOSTO A FERMO DI POLIZIA GIUDIZIARIA IL CAPOBANDA NEI CUI CONFRONTI E’ STATA DISPOSTA LA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE. TROVATE LE BASI LOGISTICHE E RECUPERATA REFURTIVA PER OLTRE MEZZO MILIONE DI EURO TRA GIOIELLI, OROLOGI, BORSE ED ACCESSORI ABBIGLIAMENTO GRIFFATI, CHE SARANNO RESTITUITI AI PROPRIETARI.
Padova – La Polizia di Stato di Padova, ha individuato una banda composta da cittadini albanesi che in poche settimane hanno portato a termine 50 furti in appartamento in tutto in Nord Italia tra le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, fermando il capo banda e recuperando presso le loro basi logistiche numerosissimi beni di valore rubati negli appartamenti, per un valore di oltre mezzo milione di Euro.
L’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Padova ha preso avvio dalla metà del mese di novembre quando, analizzando gli elementi raccolti in occasione di alcuni furti commessi in abitazioni della Provincia di Padova, gli Agenti hanno individuato e ricostruito i movimenti di una banda composta da tre albanesi specializzata in reati predatori.
E così, nella notte di lunedì 16 dicembre, è scattato il blitz della Squadra Mobile di Padova, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Milano e di Bergamo, all’interno di un primo appartamento sito nel Comune di Abbiategrasso (MI) dove è stato rintracciato un 29enne albanese, il più esperto dei tre in questo tipo di reati e probabilmente il capobanda, in possesso di decine di oggetti rubati, di due radio ed alcuni telefoni utilizzati per tenersi in contatto con i complici durante i furti.
Per lui, oltre alle perquisizioni, è scattato il fermo di iniziativa da parte della polizia giudiziaria per furto e ricettazione poiché, oltre alla gravità indiziaria, sussisteva il concreto pericolo di fuga. Difatti il ventinovenne albanese, già pregiudicato per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione commessi in Italia negli anni 2015 e 2017, non risultava presente sul nostro territorio, celando il suo nascondiglio anche perché irregolare.
In un secondo appartamento nel Comune Bareggio (MI) i poliziotti hanno trovato una donna, poi accertato essere la compagna di uno degli altri due ricercati, un albanese di 45 anni, anch’esso pregiudicato per furti in abitazione commessi nel 2012 in Italia e il 2015 in Belgio, che nascondeva in casa un’altra grossa fetta della refurtiva della banda. Per lei, incensurata ed in regola con il permesso di soggiorno, è scattata una denuncia per ricettazione.
Nel corso della stessa notte gli agenti hanno fatto irruzione anche in un terzo appartamento in provincia di Bergamo dove abitano alcuni parenti del terzo ricercato che nei giorni precedenti era stato visto da quelle parti. Nessuna traccia dell’uomo, un trentenne albanese, presumibilmente il palo della banda, con un precedente di polizia per furto in abitazione del 2022.
Le indagini della Squadra Mobile di Padova hanno preso avvio dalla metà del mese di novembre quando, analizzando gli elementi raccolti in occasione di alcuni furti commessi in abitazioni della Provincia di Padova, hanno individuato una Mercedes Grigia presumibilmente utilizzata dai malfattori per raggiungere il luogo del reato.
L’individuazione della Mercedes, a cui veniva apposta una targa rubata dagli stessi malviventi prima di effettuare i colpi, è stata possibile grazie ad un attento lavoro degli investigatori, che hanno notato delle caratteristiche particolari (ad esempio un alettone sul tetto posteriore dell’auto) che hanno reso possibile l’individuazione dei soggetti proprietari di quel tipo di auto nel Nord Italia. L’attività di pedinamento del veicolo e di analisi di dati tecnici ricavati da telecamere e lettori targhe di tutto il nord Italia hanno permesso di ricostruire una decina di episodi di furti che vedevano certamente come autori tre albanesi che utilizzavano la macchina.
I furti messi a segno sono stati numerosi, molti sono ancora in fase di ricostruzione in queste ore da parte degli investigatori:
– Nel tardo pomeriggio del 28 novembre i tre albanesi avevano rubato le targhe di un’auto in sosta a Noventa Padovana (PD) e le avevano applicate sulla loro Mercedes prima di spostarsi ad Albignasego (PD) dove hanno forzato la finestra di un’abitazione per poi rubare numerosi oggetti in oro, tra cui due fedi nuziali, due anelli e una collana di valore.
– Nella stessa sera del 28 novembre i 3 malviventi si sono spostati a Montegrotto Terme, dove hanno divelto la finestra del bagno di un altro appartamento da cui hanno rubato circa 500 Euro, due bracciali di oro, quattro anelli con brillanti, un orologio di valore, due macchine fotografiche di valore.
– Il 2 dicembre la stessa banda è tornata a Padova, dove in centro ha rubato da un’altra autovettura in sosta una coppia di targhe per applicarle sulla loro e spostarsi a Saonara (PD), dove all’interno di un’abitazione, riuscivano ad aprire con un flessibile la cassaforte a muro da cui asportavano monili d’oro e gioielli, in particolare, una collana d’oro, 5 bracciali in oro, una fede nuziale, 4 ciondoli in oro,
– Il 3 dicembre il gruppo criminale si è spostato nel Comune di Valenza (AL) dove, sfondando una finestra, sono entrati in un’abitazione da cui hanno rubato 1.000 Euro in contanti, 2 borse Bulgari, 2 cintura Bulgari e una Burberry, 2 bracciali in oro bianco con diamanti, un raro bracciale della Bulgari, 4 anelli in oro con brillanti.
– Il giorno successivo, il 4 dicembre, hanno poi agito nel Comune di Piacenza, dove, da un appartamento, riuscivano ad asportare contanti e gioielli per oltre 3.000 Euro.
– Il 5 dicembre nel Comune di Basiano (MI) dove i 3 albanesi hanno forzato la porta di un altro appartamento, rubando 2.500Euro e numerosi gioielli, oltre ad un phon di marca per capelli ed una pelliccia di visone.
– L’8 dicembre, i tre albanesi hanno riproposto lo stesso copione rubando una coppia di targhe da un’auto nel Comune di Sedriano (MI) ed introducendosi il giorno successivo, 9 dicembre, in una casa a Parabiago (MI) dal cui garage riuscivano a rubare un’AUDI SQ2 TFSI completa di chiavi prima sottratte dall’appartamento, e recuperata pochi giorni dopo dagli Agenti della Squadra Mobile di Padova che nel frattempo avevano individuato la banda ed iniziavano a seguirla in tutto il Nord Italia. L’autovettura di valore veniva così restituita al legittimo proprietario.
Proprio l’analisi di tutti gli spostamenti dei malfattori, la visione di centinaia di ore di filmati di videosorveglianza, lo studio di dati ricavati dalle celle telefoniche ed oltre una settimana di appostamenti e pedinamenti, hanno permesso ai poliziotti di scoprire non solo l’identità dei tre albanesi, noti pregiudicati per reati contro il patrimonio nel nostro Paese, irregolari in Italia, ma anche le abitazioni dove si rifugiavano al rientro dai furti commessi e dove con ogni probabilità nascondevano la refurtiva.
Complessivamente l’operazione di Polizia ha così permesso di recuperare oltre 150 oggetti, alcuni anche di grande valore, trafugati durante i furti della banda sgominata, tra questi: collane, bracciali, anelli, orologi, ciondoli; borse, portafogli e cinture, elettrodomestici vari (quali phon, scope elettriche, robot da cucina, affettatrice, coltelli), per un valore di circa mezzo milione di euro.
Quasi una cinquantina di episodi di furti in abitazioni commessi in poche settimane, su cui gli investigatori stanno ancora indagando, al fine di individuare e contattare le parti lese per il riconoscimento e la restituzione della refurtiva.
Nel pomeriggio di giovedì 19 dicembre, il 29enne cittadino albanese bloccato, a seguito di convalida del fermo di polizia giudiziaria da parte dell’Autorità giudiziaria milanese, è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere e attualmente si trova ristretto presso il carcere di San Vittore.