Milan l’è on gran Milan: DAL PRIMO GENNAIO SI APRE LA CACCIA AI FUMATORI

“Vai Milano, vai Milano…” (cit.)
Dal 1° gennaio 2025 a Milano sarà vietato fumare all’aperto in strade e piazze, salvo aree isolate e a non meno di 10 metri di distanza e, stop al fumo, anche negli spazi esterni dei locali, con sanzioni fino a 240 euro per i trasgressori.
Il divieto, voluto dalla giunta Sala (manco a dirlo), servirebbe per migliorare la qualità dell’aria, per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Mi chiedo, se fosse per l’inquinamento che senso avrebbero i 10 metri di distanza e, nel caso fosse per il rispetto degli altri, perché “venderla” come misura anti inquinamento? Ammesso che il Comune di Milano abbia così tanto personale da poter effettuare i controlli necessari sul territorio, se qualcuno si inserisce nei 10 metri, chi verrà sanzionato, il fumatore? L’inserito? Oppure il giudice stabilirà un concorso di colpa? L’impressione, è che vietare il fumo all’aperto abbia la stessa “logica” dell’obbligo delle mascherine all’aperto, che risponde al bisogno (da parte delle autorità) di abituare la massa, a obbedire a leggi irrazionali e idiote che limitano le libertà individuali, e alzano sempre di più l’asticella della repressione.
“Lassa pur ch’el mond el disa ma Milan l’è on gran Milan” (cit.) Il Comitato provinciale per l’ordine pubblico di Milano ha dato il via libera al piano straordinario per la sicurezza. Il provvedimento dispone (dal 30 dicembre al 30 marzo), l’allontanamento da alcune aree della città (Piazza Duomo, la Darsena, i Navigli e le principali stazioni ferroviarie), per chi delinque.
Premesso che l’”allontanamento per chi delinque” è (per quanto mi riguarda), una immane idiozia, di preciso, cosa significherebbe, che la delinquenza vada relegata nelle periferie? Verrebbe da pensare, che gli unici a trarne vantaggio sarebbero coloro che vivono all’interno delle ZTL e delle prossime “città da 15 minuti”, stanno iniziando a delimitare i ghetti e le comfort zone, o no?
E mi chiedo, sarà anche a questo che serviranno i varchi d’accesso che delimitano le varie zone, controllati con sensori e telecamere a riconoscimento facciale, altrimenti il “delinquente” come riconoscerà i confini entro i quali potrà muoversi e soprattutto, le autorità, come farebbero a controllare i loro spostamenti?
Mi viene in mente un film del 1981 di J. Carpenter,”1997: Fuga da New York”.
“Che bella libertà” (cit.)
L’orgasmo collettivo procurato da parole come “pedonalizzazione”, “riqualificazione”, “ambientalismo”, “sicurezza”, continua a dare vita a “eiaculazioni precoci” di idee e soluzioni sterili, liberticide, dominate dallo squallore politico di cui siamo vittime predestinate. Milano e Roma, fanno parte del progetto pilota chiamato C40 Cities Climate Leadership Group ed è il progetto fissato per il 2030, introdotto nel rapporto “The Future of Urban Consumption in a 1.5°C World” e riunisce quasi 100 Sindaci nel mondo uniti nell’azione contro il cambiamento climatico. A sostenere il progetto C40 ci saranno anche i finanziamenti di Urban Partners, un investitore urbano che cerca di alimentare il progresso delle città, e il supporto di Novo Nordisk, una delle principali società sanitarie globali, il Pnrr sta facendo da apripista in tutte le altre città.
I comportamenti e le libertà individuali, sono sempre più regolamentati attraverso norme liberticide emanate sotto l’egida del “bene comune”, e più aumentano queste norme, più vengono intaccati e cancellati i diritti personali e sociali.
La libertà di cui disponiamo è effimera.
bilgiu
– “Vai Milano, vai Milano” è un brano di E. Bennato del 1987
– “Lassa pur ch’el mond el disa (ma Milan l’è on gran Milan)
è un brano di G. D’Anzi del 1939
– “Che bella libertà” è un brano di R. Zero del 1982.