Situato all’interno della splendida Villa Montughi, con oltre 50 mila opere esposte, il Museo Stibbert è uno dei luoghi culturali più affascinanti di Firenze che continua ad incantare i visitatori di tutto il mondo. Il museo rappresenta il lascito del collezionista anglo-italiano Frederick Stibbert, che dedicò la sua vita a raccogliere straordinari tesori provenienti da ogni parte del mondo, dando vita ad una delle collezioni più prestigiose d’Europa. La sua lungimiranza e il suo amore per la storia, hanno creato uno dei musei più particolari al mondo, un luogo dove il passato continua ad ispirare il presente.
Firenze è una città che incarna la vera essenza della storia, dell’arte e della cultura, nonostante l’Italia pulluli di luoghi meravigliosi, la Città del Giglio si conferma essere una delle destinazioni più affascinanti del mondo: le strade, i palazzi, i giardini, ogni passo in questa città è un’immersione nella sua straordinaria bellezza e nella sua particolare atmosfera che unisce passato e presente in un equilibrio unico al mondo. In questo contesto così suggestivo sorge il Museo Stibbert, una meraviglia custodita al centro storico di Firenze. Situato presso Villa Montughi e immerso nel suo parco storico, il museo rappresenta un viaggio straordinario attraverso la storia e l’arte, ancora oggi porta il nome del suo creatore e fondatore: Frederick Stibbert, un giovane eclettico nato a Firenze nel 1838 da madre italiana e padre inglese.
Fin dall’età di 12 anni si scoprì appassionato di arte e storia e, alla morte del padre, Frederick ereditò una vasta proprietà e una fortuna che gli permisero di dedicarsi completamente alla sua passione per il collezionismo. Questa eredità gli consentì di espandere significativamente la sua collezione, che era già iniziata durante la sua giovinezza, ma che, grazie ai nuovi fondi, divenne un vero e proprio progetto di vita. Grazie alla nuova situazione economica, Stibbert iniziò a viaggiare in tutto il mondo, visitò la Russia, la Turchia, l’Egitto, la Germania, gli Stati Uniti, e da questi paesi cominciò a collezionare pezzi dal valore inestimabile, che comprendevano le armature di cavalieri europei, islamici e giapponesi, ma anche dipinti e armi, che venivano custoditi all’interno della residenza famigliare.
Il museo per come lo vediamo oggi, è il risultato di molti cambiamenti avvenuti nel corso degli anni per volere della famiglia Stibbert. Grazie al lavoro svolto dalla Fondazione Stibbert, tutte le opere collezionate sono riuscite a viaggiare nel tempo e ad arrivare ai giorni nostri integre ed in perfette condizioni. Attualmente tutti i capolavori sono divisi per stanze: la Sala della Malachite, le Sale Islamiche, le Sale Giapponesi, la Sala della Cavalcata, quella delle Bandiere e la Camera dell’Impero. Visitare ognuna di queste stanze è un’esperienza davvero affascinante e sorprendente che offre la possibilità di toccare con mano un grandissimo pezzo della nostra storia. Il Salone Malachite, progettato come stanza di rappresentanza per stupire gli ospiti, continua ad incantare i visitatori grazie anche al gioco di luce che proviene dal grande lucernario aperto sul tetto. La sala custodisce una serie di armature cinquecentesche prevalentemente italiane. Le Sale Giapponesi sono 4, all’interno di esse sono esposti circa 2000 oggetti tra armature, armi, spade, dipinti, tessuti e costumi, inoltre, all’interno della prima sala, si erge un cavaliere in posa marziale.
La Sala della Cavalcata è stata realizzata con un’accuratezza straordinaria, Stibbert con questa stanza voleva sorprendere ed incantare i visitatori: all’interno è posizionato un corteo di 12 cavalieri cinquecenteschi di cui 4 tedeschi, 3 italiani, 1 francese e 4 turchi, tutti questi oggetti furono realizzati appositamente per Friedrick Stibbert. La Sala delle Bandiere è situata al piano terra e la particolarità riguarda il suo soffitto che è formato da 12 bandiere del Palio di Siena con i simboli delle varie contrade. Anche in questo caso, tutte le bandiere furono acquistate da Stibbert proprio a Siena. La Camera dell’Impero è forse quella più intima e familiare, originariamente, infatti, era la camera da letto di Giulia Cafaggi, madre di Friedrick. Sulle pareti sono raffigurate scene mitologiche e affreschi riguardanti combattimenti, al centro è posizionato un grande letto in legno.
La Sala Islamica vede esposte le collezioni di armature islamiche che, a differenza di quelle occidentali, sono molto più leggere e flessibili e prive di elmetto. Attualmente la collezione vanta circa 50.000 oggetti, per la maggior parte esposti e lasciti originali di Stibbert. Oltre alle armerie europee, islamiche e giapponesi, sono conservate una serie di porcellane, di incisioni e costumi d’epoca. A rendere tutto più magico e surreale è il parco storico della villa che conferisce al museo un tocco in più di fascino. Ogni angolo del museo è stato concepito per far si che il visitatore si immergesse in un’esperienza multisensoriale che racconta la passione del suo fondatore per la storia, l’arte e le tradizioni di tutto il mondo, ogni sala del museo è una storia di avventura e cultura, rendendo ogni visita un’attività coinvolgente ed educativa.