Tra Chet e Miles, il trio di Paolo Fresu apre un nuovo anno di successi del Monk Jazz Club

Il 2024 del Monk Jazz Club di Catania non poteva chiudersi meglio – tre sold out di fila sotto Natale per i concerti di Dino Rubino, Francesco Cafiso, Nello Toscano ed Enzo Zirilli – ed ecco che il 2025 del jazz club catanese di Palazzo Scammacca del Murgo, gestito dall’associazione Algos, riparte ancora più scoppiettante con tre nuovi sold out riferiti ai primi tre concerti del trio formato dal trombettista sardo Paolo Fresu, dal pianista Dino Rubino, direttore artistico del club, e dal contrabbassista salentino Marco Bardoscia. Cinque i concerti in calendario: venerdì 10 gennaio alle 21.30 (sold out), sabato 11 gennaio alle 19 e alle 21.30 (entrambi sold out), restano pochi biglietti per i due concerti di domenica 12 gennaio, sia alle 19 che alle 21.30. Biglietti € 37,00 acquistabili su https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/paolo-fresu-trio.

Dino Rubino: «Paolo Fresu al Monk è di casa. Sono anni che non suona più nei jazz club ma viene a suonare da noi perché c’è un rapporto di amicizia e di stima. Riuscire a vedere Paolo in una situazione così intima è un’occasione speciale, non capita spessissimo. Sicuramente non mancherà l’omaggio a Chet Baker, faremo anche qualcosa su Miles Davis, visto con Paolo stiamo portando in tour il progetto musical-teatrale “Kind of Miles”».

Scrive Fresu sul progetto “Kind of Miles”: «Quanto vale un mito? Ma soprattutto cosa lascia? È difficile individuarne di nuovi. I miti attuali nascono e muoiono con la stessa velocità del mondo contemporaneo. Concettualmente il mito nella storia è legato a un passato remoto che ha a che fare con la conoscenza e il linguaggio, ancor prima che con il rito. È quel che ha fatto Miles Davis nel Novecento: un artista mitico per antonomasia. Un uomo capace di raccontare una storia recente che va aldilà del jazz e della musica e la cui personalità marcata appare non solo attraverso la sua tromba ma anche nel viso scavato degli ultimi anni, negli occhi profondi che inchiodano lo sguardo e nelle mani rugose che hanno toccato il cuore. Mani scure che disegnano il pianeta attraverso un reticolo di linee che navigano tra gli oceani, tra l’Africa e il mondo».

La stagione invernale-primaverile del Monk proseguirà il 24 e 25 gennaio con il quartetto del chitarrista palermitano Francesco Guaiana che suonerà con Edoardo Donato al sax, Gabrio Bevilacqua al contrabbasso e Joe Santoro alla batteria. Rubino: «Un fantastico chitarrista che da anni non veniva a suonare a Catania. Ho veramente grande piacere che Francesco suoni al Monk».
Il 7 e 8 febbraio seguirà il quartetto del pianista siracusano Raffaele Genovese, il quale suonerà insieme col sassofonista palermitano Stefano D’Anna, e i milanesi Marco Vaggi al contrabbasso e Tony Arco alla batteria. Rubino: «Raffaele presenterà “Escape Route”, un bellissimo disco suonato con D’Anna, Vaggi e Arco, pubblicato dall’etichetta catanese Anaglyphos Records». Il 21 e 22 febbraio il fotografo catanese Pino Ninfa, equamente diviso tra musica e sociale, insieme con il pianista pavese Umberto Petrin renderanno omaggio tra parola, musica e fotografie, a Cesare Pavese. Il 7 e l’8 marzo il cantautore messinese Tony Canto presenterà l’ultimo disco “Anima”, registrato con Dino Rubino che farà parte del quartetto insieme con Marco Bardoscia al contrabbasso e Enzo Zirilli alla batteria.
Una grande novità interesserà il 2025 del Monk Jazz Club che per la prima volta aprirà le porte a musicisti americani. Il 21 marzo ed il 6 aprile al Monk arriveranno, rispettivamente, il pianista Kevin Hays in trio e il sassofonista Seamus Blake in quartetto. Dino Rubino: «Kevin Hayes è uno dei pianisti più interessanti in circolazione che ci sono al momento, suonerà in un trio stellare, con Alexander Claffy al contrabbasso e Eric Harland alla batteria. Con Seamus Blake, sassofonista che sta già sulle scene jazzistiche internazionali da un decennio, suoneranno Doug Weiss al basso, Goutier Garrick alla batteria ed il pianista italiano Alessandro Lanzoni, una vecchia conoscenza del Monk».

Ultimi concerti di stagione l’11 ed il 12 aprile con il duo del trombettista pugliese Andrea Sabatino che sarà affiancato da Vince Abbracciante alla fisarmonica.
Ed è già pronta anche la stagione estiva di “Jazz in vigna” alla Tenuta San Michele di Santa Venerina che chiuderà con la presentazione dell’album “Solitude” di Dino Rubino uscito in primavera: «Presenterò il disco che ho registrato insieme a Marco Bardoscia al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, sarà l’ultimo concerto della rassegna».
Gli abbonamenti per la stagione invernale-primaverile del Monk Jazz Club sono acquistabili on line su https://www.ciaotickets.com/it/stagione-invernale-monk-jazz-club . Info e prenotazioni alla mail prenotazioni@monkjazzclub.it, telefono 340.1223606. Sul web www.monkjazzclub.it.