Ricordati i Venti anni di Giardino della Memoria all’Istituto Gramsci Siciliano a Palermo

Vent’anni di impegno civile, nel ricordo delle vittime della mafia. Cronisti e magistrati ne hanno parlato nella sala conferenze dell’Istituto Gramsci Siciliano ai Cantieri Culturali della Zisa a Palermo in occasione del ventennale di “Il Giardino della Memoria 2005-2025”.

Nel corso del dibattito è stato auspicato da più parti il rilancio del Giardino, vero e proprio “pantheon” palermitano, gestito da cronisti e magistrati, la cui convenzione con il Comune di Palermo è scaduta da qualche mese.

Per il magistrato Massimo Russo, intervenuto all’appuntamento «Quella del Giardino della Memoria è stata un’esperienza entusiasmante, tanto più importante in quanto in questo Paese si è a volte assistito alla “privatizzazione” delle ricorrenze, che a volte hanno ostacolato la costruzione di una memoria collettiva».

Il già presidente dell’Unione Nazionale Cronisti Alessandro Galimberti ha posto l’accento sul «sostegno incondizionato fornito all’iniziativa di Leone Zingales, ideatore del Giardino della Memoria, ricordando che in origine sono stati posti degli ostacoli nella Giunta nazionale dell’Unione Cronisti italiani. Qualcuno, infatti, riteneva superfluo il lavoro di promozione della memoria».

L’avvocato Armando Sorrentino, vicepresidente dell’Associane nazionale Partigiani italiani, ha ricordato la figura del giornalista Mario Francese, come «esempio di un cronista dalla visione moderna e innovativa, che già ai suoi tempi frequentava la sezione fallimentare del Tribunale di Palermo per assumere notizie sui legami societari di una mafia che già allora mostrava il suo volto imprenditoriale».

Il giornalista Giuseppe Lo Bianco ha poi posto l’accento sul lavoro da cronista di Leone Zingales, sostenendo che «l’impegno profuso nel realizzare il Giardino della Memoria è derivato anche dalla sensibilità maturata nell’avere percorso i marciapiedi di Palermo negli anni della guerra di mafia, segnata da centinaia di omicidi». Nell’ambito dell’evento è stata presentata la mostra fotografica curata da Leone Zingales, che verrà inaugurata la prossima primavera, ed è stato mostrato anche il trailer del documentario sul Giardino della Memoria curato da Giuseppe Lo Bianco, ancora in fase di montaggio e di prossima presentazione.

Per il giornalista Leone Zingales: «Il Giardino della memoria ha rappresentato un momento significativo della storia di Palermo e dell’intera regione siciliana, perché per la prima volta, in un terreno confiscato a Cosa nostra, sono ricordate tutte le vittime della mafia e il loro ricordo viene perpetuato dagli alberi. Un Giardino che dedichiamo soprattutto alle giovani generazioni, per un futuro senza mafia».

Sono intervenuti nel corso del dibattito: Franca De Mauro, Giulio Francese e Roberto Saetta. Era presente anche il segretario dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Daniele Ditta.