Verona – Obiettivo 50 mila. E’ il numero di firme che serve perché il Parlamento discuta la proposta di legge per regolamentare la laurea alla memoria, che oggi viene concessa sulla discrezionalità delle singole Università.
Il 17 ottobre l’ateneo di Padova ha conferito il titolo alla memoria a Leonardo Lorini, lo studente veronese morto la scorsa primavera all’età di 23 anni che frequentava la facoltà di Scienze Politiche, Relazioni internazionali e Diritti umani. Un momento di grande emozione per la famiglia e gli amici, che hanno scelto di trasformare la tragedia di una così grande perdita nell’occasione di fare del bene per la comunità. In particolare, l’impegno è quello di arrivare a regolare a livello nazionale il riconoscimento della laurea alla memoria, affiché diventi un percorso semplice e soprattutto uguale per tutti gli atenei italiani, a vantaggio delle famiglie che potrebbero sfortunatamente doverlo percorrere.
Affinché la proposta possa venir calendarizzata per seguire il suo iter legislativo in Camera e Senato occorre sostenerla con 50.000 firme, che i proponenti hanno sei mesi di tempo per raccogliere. C’è tempo fino al 30 aprile per raccogliere le 50 mila firme necessarie affinchè la proposta possa seguire il suo iter legislativo in Camera e Senato. La proposta di Legge di iniziativa popolare consultabile sul sito del Ministero di Grazia e Giustizia https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/1600012 oppure: sulle pagine web di Luciano Lorini (www.lucianolorini.it/laureaallamemoria/), il padre di Leonardo che oggi, insieme alla moglie, agli amici e alle amiche del figlio, hanno presentato l’iniziativa in municipio.
“Diamo voce a questa proposta di legge che, se diventerà norma, potrà alleviare, aiutare e sostenere altre famiglie che si trovano a vivere questa esperienza – ha detto l’assessora alle Politiche educative Elisa La Paglia-. Come amministrazione siamo quindi vicini ai genitori e agli amici di Leonardo e sosteniamo la loro iniziativa invitando i cittadini e le cittadine ad aderire alla raccolta firme”.
“Ricevere la Laurea alla memoria per Leonardo ha rappresentato per la nostra famiglia un momento importante- ha affermato Luciano Lorini- La chiusura di un percorso bruscamente interrotto e il coronamento del sogno di nostro figlio, anzitutto; ma anche un bellissimo momento di festa con familiari e amici, stretti attorno a noi in uno scenario di bellezza e sorrisi, dopo tanta tristezza e tante lacrime. La laurea di Leo ha acceso una luce nel buio di una perdita incolmabile; ci è sembrato di poterla trasformare in un segno di speranza.Crediamo che impegnarci perché questa possibilità sia concretamente offerta a tutte le famiglie che, dopo un lutto terribile, desiderino usufruirne costituisca un’evoluzione del percorso di umanità della nostra società che probabilmente realizza l’ideale di un mondo più giusto e solidale, per il quale anche Leonardo si impegnava”.
Cristian Papa, promotore capofila, ha affermato: “L’iniziativa è sostenuta da tantissimi giovani, tutti amici di Leo, appoggiati convintamente da Luciano e Lisa, genitori di Leonardo, e da Luca, suo fratello. Insieme abbiamo deciso di unire le forze per dare vita a questa iniziativa e trasformare il ricordo di Leonardo in un’azione concreta, che possa portare beneficio e consolazione ad altre famiglie in difficoltà. Il comitato promotore è ufficialmente composto da tredici cittadini ma sono davvero molti di più ad impegnarsi per portare avanti
l’iniziativa. Tutti insieme, nel ricordo di Leo, lavoriamo per il bene della comunità e desideriamo fare la differenza”.
Cos’è la laurea alla memoria?
È un titolo postumo che non ha alcun valore se non quello simbolico di riconoscimento morale: rappresenta un tributo all’impegno dello studente e può essere un grande conforto per la famiglia. È comunque un gesto importante e significativo perché aiuta a ricordare: un modo per tenere vivo il sorriso di chi non c’è più. Non comporta costi particolari per l’Università e, soprattutto, non lede i diritti di nessuno (in quanto titolo conferito a un defunto non è spendibile per graduatorie di merito o altri usi analoghi).
Oggi come si ottiene?
La Laurea alla memoria va richiesta dai familiari alla segreteria dell’Università a cui lo studente era iscritto. La richiesta è poi soggetta al vaglio dell’autorità accademica che ne verifica la conformità al regolamento dell’ateneo. Tuttavia, come riscontrato nel
caso di Leonardo, il processo burocratico connesso alle varie formalità è lungo, complesso e probabilmente non alla portata di tutte le famiglie.
Ogni ateneo, inoltre, delibera in piena autonomia e in modo indipendente rispetto agli altri, stabilendo requisiti e modalità per il conferimento anche molto differenti da un’università all’altra, poiché i regolamenti sono molto diversi tra loro, con trattamenti più o meno “generosi” a seconda delle tradizioni e degli approcci.
È quindi evidente l’assenza di una normativa che renda uniforme la procedura per il conferimento della Laurea alla memoria, eliminando di fatto l’arbitrarietà delle autorità accademiche dei diversi atenei nel processo di valutazione delle varie situazioni.
La proposta di legge
La proposta, in sintesi, mira a semplificare il percorso per l’accesso alla Laurea alla memoria prevedendo che, per ottenerne il conferimento, lo studente deceduto debba avere completato almeno il 50% dei crediti formativi previsti dal suo piano di studi, con possibilità di derogare in casi eccezionali a discrezione dell’autorità accademica. La valutazione della richiesta, inoltrata dai familiari al rettore dell’Università, è affidata al Consiglio di Dipartimento che entro 90 giorni dalla ricezione dovrà deliberare riguardo al suo accoglimento. In caso positivo, la Laurea verrà conferita durante una cerimonia ufficiale organizzata dall’Università.