Catanzaro, animali torturati e uccisi nei laboratori dell’ateneo. LNDC Animal Protection si unisce alla denuncia e si costituirà parte civile

Maltrattamento e uccisione di animali, truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione, falso e associazione a delinquere: questi i reati contestati a ricercatori, docenti universitari e responsabili della ASL di Catanzaro a fronte di quanto avveniva nell’Università Magna Graecia. L’associazione si unisce alla denuncia e si costituirà parte civile nel processo…

Catanzaro – LNDC Animal Protection esprime profonda indignazione e sconcerto per le notizie provenienti da Catanzaro, dove l’inchiesta giudiziaria ha portato alla luce gravi episodi di maltrattamento e crudeltà su animali all’interno dei laboratori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Le accuse, che includono torture e decapitazioni per quanto riguarda gli animali oltre alla truffa aggravata allo Stato e l’associazione a delinquere, coinvolgono docenti e ricercatori, persone che avrebbero dovuto rappresentare l’eccellenza scientifica del nostro Paese.

Ad aggravare la situazione, anche il ruolo della ASL che effettuava ispezioni pilotate per coprire gli eventuali abusi che venivano compiuti. Questi fatti, se confermati, costituiscono un atto di barbarie inaccettabile e un tradimento del ruolo educativo e scientifico dell’università. Al momento, le persone indagate sono in totale 21 e 11 di queste sono già agli arresti.

La Presidente di LNDC, Piera Rosati, ha dichiarato: “Questa vicenda ci lascia senza parole. È inconcepibile che nel 2025, in un contesto accademico che dovrebbe promuovere l’etica e il rispetto della vita, si consumino atti di tale crudeltà. Gli animali sono esseri senzienti, non strumenti da sacrificare con metodi inumani. Fermo restando che, per noi, la vivisezione dovrebbe essere totalmente abolita e sostituita da metodi alternativi, non è possibile tollerare la totale mancanza di rispetto quanto meno delle normative vigenti e che queste atroci sofferenze vengano inflitte gratuitamente. Questi episodi, purtroppo, dimostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare per fermare la violenza sugli animali”.

LNDC Animal Protection annuncia la sua intenzione di sporgere denuncia e di costituirsi parte civile nel procedimento penale. L’associazione è fermamente decisa a ottenere giustizia per queste vittime innocenti e a contribuire a punire severamente i responsabili, affinché episodi simili non si ripetano mai più.

L’associazione sottolinea la necessità di un intervento istituzionale deciso. “Fintanto che la vivisezione non verrà definitivamente bandita, chiediamo quanto meno che vengano effettuati dei controlli reali e intensivi in tutti i laboratori di ricerca, affinché le normative sul benessere animale siano rispettate in maniera rigorosa,” prosegue la Presidente Rosati. “La scienza non può giustificare atti di crudeltà gratuita: esistono metodi alternativi ed etici che devono essere privilegiati”.

L’associazione continuerà a battersi per un futuro in cui il rispetto per gli animali sia un valore condiviso e imprescindibile.