Milano – Apre al pubblico domani, giovedì 23 gennaio, al Memoriale della Shoah, la mostra “MARCELLO MALOBERTI. TU SEI LA MEMORIA DELLA MIA NOTTE” con una selezione di opere originali di Maloberti, che prende spunto dall’installazione permanente dell’artista ‘Invitami notte a immaginare le stelle’, collocata sulla facciata del Memoriale. L’installazione è stata pensata nel 2023 per unire esterno e interno, città e ventre della stazione, presente e passato. Accoglie il visitatore e gli offre una chiave di lettura del percorso all’interno del Memoriale.
“Questa mostra rappresenta un incontro profondo tra arte e memoria, tra passato e presente – ha commentato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. Il lavoro di Marcello Maloberti ci invita a riflettere sul valore universale della memoria, non come un esercizio del ricordo fine a se stesso, ma come una chiamata all’azione e alla consapevolezza. Il Memoriale della Shoah è un luogo simbolo, e l’arte ha qui il potere di rendere ancora più tangibile e viva la connessione tra storia e futuro. Ringrazio la Fondazione e il PAC per aver reso possibile questa iniziativa, che ribadisce il messaggio costante e necessario della Senatrice Liliana Segre: non possiamo restare indifferenti. La memoria è un impegno che ci riguarda tutti”.
L’esposizione, aperta fino al 16 marzo 2025, si pone come un ponte ideale tra l’arte contemporanea e le testimonianze del passato, offrendo ai visitatori un’esperienza capace di scuotere le coscienze e di rinnovare l’importanza del ricordo.
“L’opera di Marcello Maloberti che accoglie chi arriva al Memoriale – commenta Marco Vigevani, Presidente del Comitato Eventi Fondazione Memoriale della Shoah -, ci ricorda con questa mostra l’importanza delle parole, viene da dire la loro ‘aura’, in un momento storico in cui corrono come forse non mai il rischio di perdere di valore. E in questo si ricollega fortemente alla parola chiave INDIFFERENZA, voluta da Liliana Segre all’ingresso”.
Raccogliendo lo spunto di questa prima opera, Marcello Maloberti, protagonista della personale METAL PANIC attualmente in corso al PAC, riprende le riflessioni attorno al senso della Memoria e dei luoghi e arricchisce il progetto originale con quattro nuove opere, creando un dialogo con la Senatrice Liliana Segre. “Lavorare con la Senatrice Liliana Segre è stato per me un grande onore. Abbiamo creato insieme un’opera maestosa per ricordare gli orrori passati e soprattutto per non dimenticarli, affinché questi non vengano mai ripetuti. Il suo carattere forte e la sua tenacia mi affascinano, la sua esperienza ci aiuta a prendere consapevolezza ed amare ogni istante della vita – afferma Maloberti.
Il risultato è un percorso suggestivo, fatto di domande al visitatore, spunti di riflessione ma anche provocazioni. Il dialogo con il pubblico si conclude con un intervento – ideale e reale – di Liliana Segre, che sembra quasi una richiesta di “presa in carico” della Memoria, e della Testimonianza, al visitatore stesso alla fine del proprio cammino all’interno del Memoriale, prima di uscire e tornare all’esterno. Fa sì che il visitatore non solo conosca una storia, un luogo, ma ne faccia parte.
“L’arte contemporanea può essere un importante e prezioso strumento di conoscenza. Le opere degli artisti, frutto anche di significative collaborazioni come quella tra Marcello Maloberti e la Senatrice Liliana Segre, interpretano e raccontano le tante realtà che ci circondano e nelle quali viviamo. Fare arte oggi significa farsi testimoni di un tempo presente senza tralasciare l’eredità del passato e la responsabilità del futuro, e il PAC, in qualità di istituzione pubblica, segue con convinzione e tenacia questa linea di indirizzo – racconta Diego Sileo, curatore del PAC e della mostra di Maloberti.
Fino al 9 febbraio, Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea presenta ‘Metal Panic’, la più ampia e completa esposizione mai dedicata all’opera di Marcello Maloberti. La mostra rappresenta una dichiarazione d’amore alla città di Milano che fin dagli esordi ha accompagnato l’artista nella costruzione della sua pratica. L’esposizione è pensata come un libro d’artista che raccoglie e intreccia tutti i temi fondanti della ricerca di Maloberti, come l’elevazione della parola scritta nella sua dimensione poetica, la sacralità del quotidiano, l’attenzione ai cambiamenti e alle trasformazioni del paesaggio urbano, attraverso un nucleo di lavori degli anni Novanta, opere più recenti e produzioni inedite.