Ponte sullo Stretto, flashmob degli eurodeputati a Strasburgo

A Strasburgo la giornata di lavori al Parlamento Europeo è stata aperta dal flashmob degli eurodeputati di PD, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra rivolto alla Commissione Europea, perché neghi la deroga a costruire relativa al Ponte sullo Stretto.
L’iniziativa è stata promossa da Annalisa Corrado (PD), Sandro Ruotolo (PD), Giuseppe Lupo (PD), Ignazio Marino (AVS), Cristina Guarda (AVS), Leoluca Orlando (AVS), Benedetta Scuderi (AVS), Pasquale Tridico (M5S), Giuseppe Antoci (M5S). “All’interrogazione parlamentare rivolta alla Commissione a novembre, che metteva in luce la completa incompatibilità dell’attuale progetto presentato dal Governo Meloni con la direttiva europea sugli appalti, ne sono seguite diverse altre che fanno luce su tutti gli aspetti oscuri e fumosi della costruzione di un’opera che riteniamo, per di più, dannosa e inutile”, dichiara Corrado, Responsabile Conversione Ecologica del PD.
La richiesta della deroga a costruire, qualora evasa dal Governo alla Commissione Europea, si rende necessaria per aggirare i vincoli imposti alla costruzione in Zone Protette Speciali, quali sono quelle che verrebbero coinvolte nella realizzazione dell’opera. “Noi non ci fermeremo: il tema è di assoluta rilevanza europea. La nostra posizione è che manchino del tutto i motivi di interesse pubblico che sono necessari per la concessione della deroga da parte della Commissione”, commenta l’europarlamentare.
“Quello dell’ecomostro voluto da Salvini è un progetto nebuloso, dannoso, antistorico e insostenibile, che arrecherebbe danni incalcolabili ai territori coinvolti e alla biodiversità degli ecosistemi su cui inciderebbe, con rischi enormi per la salubrità ambientale che ricadrebbero sulle comunità coinvolte. Per non parlare del fatto che si sta ragionando di costruire il ponte sospeso più grande d’Europa su faglie attive, in una zona a elevatissima attività sismica”, aggiunge.
“Da parte nostra continueremo a intraprendere ogni azione possibile per far presenti alla Commissione Europea le incongruenze e i rischi che riguardano la realizzazione di quest’opera, rappresentando i comitati e le associazioni che si battono sul territorio, e con cui siamo in costante contatto, nelle sedi europee”.