Giorno della memoria: la Polizia ricorda l’Olocausto

“La memoria è la vita. Senza la memoria non esisti più”.

Sono le parole che Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz, utilizza nell’aprire il suo “cassetto dei ricordi” con la Polizia di Stato. Parole semplici ma dal profondo significato quelle che la scrittrice dedica ai giovani e all’importanza di trasmettere la memoria di quegli anni drammatici.

Le sue sono, inoltre, parole attuali, da diffondere oggi, 27 gennaio, nel Giorno internazionale della memoria, istituita proprio per commemorare le vittime dell’Olocausto.

Ad Auschwitz, per ricordare gli 80 anni della liberazione del campo di concentramento nazista, c’era anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme a capi di Stato e reali di tutta Europa.

Shoah: la settimana della memoria raccontata dalla PoliziaDurante la Seconda guerra mondiale milioni di persone furono sterminate dai nazifascisti, soprattutto utilizzando i campi di concentramento, dove la dignità dell’essere umano venne calpestata e distrutta.

Oltre alle vittime, nella Giornata si ricordano anche a tutti coloro che hanno aiutato i perseguitati a mettersi in salvo, mettendo a rischio la propria vita e, a volte, diventando anch’essi vittime.

Come i poliziotti che si opposero al nazifascismo e che per questo motivo furono trucidati oppure deportati e uccisi nei campi di sterminio.

Anche a loro sono dedicate le Pietre d’inciampo, nate dall’iniziativa di un artista tedesco, Gunter Demning. Si tratta di semplici sampietrini ricoperti in ottone con sopra incisi nome, cognome, età, data e luogo di deportazione e data di morte.

Queste Pietre vengono collocate davanti alle case, uffici o edifici da dove le persone furono deportate nei campi di sterminio o comunque uccise a causa della loro appartenenza religiosa, etnica o politica.

Anche quest’anno altre Pietre, che saranno collocate a Milano e Livorno, ricorderanno questi uomini della Polizia di Stato, e si vanno ad aggiungere alle altre già poste negli anni scorsi.

Cerimonia pietre d'inciampo questura di RomaTra loro ricordiamo il vice commissario aggiunto Filippo Accorinti, la guardia di ps Alberto Babolin, il vice brigadiere Bruno Bodini, l’applicato di ps  Giuseppe Cascio, la guardia di ps Mario Comini, il commissario Antonino D’Angelo, la guardia di ps Anselmo Guido Luigi Pisani, il vice commissario Mario Savino e il commissario Giuseppe Sgroi.

I loro nomi sono ricordati con le pietre d’inciampo posate davanti alla sede della questura dell’epoca di Udine in via Treppo.

Così anche per i commissari Giovanni Palatucci, Feliciano Ricciardelli e Camillo Renzi, deportati nel 1944 nel campo di concentramento di Dachau e ricordati davanti alla questura di Trieste.

Anche di fronte all’ingresso della questura di Roma tre pietre ricordano altrettanti poliziotti.

Pietre d'inciampoIl vice brigadiere Pietro Ermelindo Lungaro, medaglia d’argento al valor militare alla memoria, trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, la guardia della Polizia africa italiana Emilio Scaglia e la guardia di Pubblica Sicurezza Giovanni Lupis, entrambi medaglie d’argento al valor militare alla memoria, fucilati al Forte Bravetta di Roma il 3 giugno 1944, il giorno prima della liberazione della Capitale da parte degli alleati.

A Rieti sono state collocate due pietre in memoria di Filippo Palieri e Salvatore Poti, due commissari aggiunti che, per “mancata collaborazione” con le truppe naziste furono arrestati e deportati.

A La Spezia le Pietre ricordano Ludovico Vigilante, Nicola Amodio, Annibale Tonelli e Domenico Tosetti. Tutti aderirono alla resistenza e per questo, scoperti, furono deportati a Mauthausen. Solo Tosetti tornò a casa per morire pochi anni dopo, a causa delle malattie contratte nel lager.

L’appuntato di Pubblica Sicurezza Egidio Casasanta è stato ricordato con una Pietra davanti alla questura di Pavia.

Sono solo un simbolo, ma queste Pietre contribuiscono a rafforzare il valore della memoria dei poliziotti che si sono sacrificati, in un momento storico estremamente difficile, opponendosi al nazifascismo e salvando la vita a centinaia di ebrei.