“Non c’era modo peggiore di ricordare il valoroso Filippo Raciti nell’anniversario della sua tragica morte che dovendo assistere all’ennesima ignobile manifestazione di violenza legata al mondo del calcio come quella avvenuta a Udine. Fa accapponare la pelle che, 18 anni dopo, l’unica cosa che non è cambiata è il poderoso ed encomiabile impegno di donne e uomini della Polizia per restituire gli stadi ai tifosi e alle famiglie come luoghi dove si celebra il vero sport. Non sono cambiate, purtroppo, l’incultura e la bestialità di taluni delinquenti che ancora pensano di potersi imporre con la più totale arroganza.
Qualcosa a cui le forze dell’ordine continuano a opporsi con sacrificio e con conseguenze pesanti, ma rispetto a cui si deve fare di più, a partire da un impegno serio e concreto da parte delle società sportive, che devono uscire dalla logica di ogni convenienza e di ogni sudditanza a schiere di teppisti che indossano i panni degli ultras reagendo con vigore per estrometterli da un mondo che deve tornare a essere ‘pulito’ in ogni senso. Intanto, ancora una volta dopo ieri non si può che esprimere la più grande stima per il lavoro indefesso e sofferto dei tanti colleghi che sono baluardo della legalità in contesti ancora così compromessi, compreso quello certosino delle Squadre tifoserie delle Digos di ogni questura chiamati ad assicurare i delinquenti a una giustizia che deve essere inflessibile”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, nel giorno della commemorazione dell’ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti, rimasto ucciso 18 anni fa, il 2 febbraio 2007, durante gli scontri tra tifosi nella partita di calcio Catania-Palermo; nonché all’indomani degli altrettanto violenti fati accaduti ieri, quando il treno dei supporter del Venezia è stato assaltato a Udine, da ultras dell’Udinese e del Salisburgo, uniti da un gemellaggio, con successivi scontri conclusisi con due tifosi e tre poliziotti feriti. Otto tifosi sono stati arrestati con le accuse blocco ferroviario, rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, utilizzo di artifizi pirotecnici e bastoni in occasione di manifestazioni sportive, ma le indagini continuano per giungere ad identificare altri presunti responsabili.